Cinque giorni alla partenza,si sente e soprattutto si vede.
Casa mia è già sommersa dagli abiti estivi (fortuna che non ho dovuto fare il cambio degli armadi,ricordate?),parei,creme solari e via dicendo.
Gli zaini hanno già fatto capolino e per quanto il mio sia quello più grande,mi chiedo di nuovo come farò a farci stare tutto.
E soprattutto a lasciare anche spazio per un’eventuale shopping…Non voglio fare come l’ultima volta.
(Ho dovuto comprare un trolley per stiparci tutti gli acquisti!)
Anni e anni di Tetris aiutano certo,anche il minimo angolino può essere riempito.
Anzi,sarà riempito.
Perché noi donne dobbiamo sempre portarci dietro tutto.
Perché noi donne dobbiamo sempre portarci dietro tutto?
Ricordo ancora la mia prima vacanza su un’isola.
Mi ero portata 3,avete capito bene,3 paia di scarpe con i tacchi.
Se ci penso ora mi viene da ridere…
Anche perché come potete ben immaginare,non le ho indossate nemmeno una volta.
Aboliti i tacchi in vacanza per me.
Ma non crediate che per questo ho più spazio in valigia.
Solo il beauty è almeno 1/3…
Eh certo,perché i prodotti usati da noi donne sono almeno 50.000…
E ne abbiamo assoluto bisogno.
Di tutti.
Quest’anno però lascio a casa la mini-piastra.
O no?
Ci devo pensare…
No,la lascio a casa.
Tanto in vacanza i miei capelli sono sempre legati e divento una zingara in fatto di look.
Che va anche di moda,no?
In valigia metto mille cose e poi indosso quasi sempre le stesse due o tre.
Potrei lasciarle direttamente a casa…
Se ci penso è il panico.
E se per qualche ignaro motivo,volessi indossare proprio “quella maglietta bianca” che non ho portato?
(Non consideriamo le altre 5 che giacciono intonse in valigia e nemmeno che il bianco è il mio colore preferito e quindi sono TUTTE bianche).
Valigie a parte,le giornate procedono frenetiche tra mille cose da fare,da comprare,da ultimare prima di partire.
Sono ormai impaziente e cerco di non pensare al viaggio interminabile e faticoso che mi aspetta.
Sarà dura.
Ma poi…
Sarà la quiete dopo la tempesta.
Spiagge bianche e cieli blu.
Un paese dove tutti sorridono.
Dove il tempo scorre più lentamente,sembra quasi fermo.
Dove devi imparare ad accettare altri ritmi e ad aspettare.
Serve tempo per capire che spesso e volentieri la nostra vita passata a correre non ci porta da nessuna parte.
Ma tutta questa quiete alla fine ti travolge e non puoi fare a meno di rallentare anche tu.
Così capita che passi ad aspettare un pomeriggio intero che il sole tramonti per poter finalmente fare una fotografia.
Senza fretta,la sabbia calda sotto i piedi e il cielo di un rosso da favola,una birra tra le mani.
La macchina fotografica sempre pronta,perché sai che sarà un attimo e non potrai sbagliare.
I CRACKERS DELL’ATTESA
ingredienti :
2 rotoli di pasta sfoglia (già pronta visto il poco tempo)
250 gr di tacchino macinato
250 gr di salsiccia macinata
1 grossa cipolla
40 gr di burro
olio evo
sale
pepe
semi di papavero
semi di sesamo
Affettate finemente la cipolla e mettetela a rosolare dolcemente in una padella con la metà del burro e un filo d’olio.
Salatela e coprite con un coperchio.
Lasciate che si ammorbidisca per bene,se dovesse asciugare troppo unite qualche cucchiaio di acqua calda.
Quando diventerà tenera e quasi trasparente spegnete la fiamma e lasciate raffreddare completamente.
Aggiungete quindi la carne,regolate di sale e pepe e lavorate con le mani per amalgamare bene il tutto.
A questo punto ritagliate la pasta sfoglia in rettangoli tutti uguali,potete farli della grandezza che preferite,ricordate però che dovrete dosare la quantità giusta di ripieno.
Prendete il vostro ripieno e formate dei cilindri grandi 1/3 dei vostri ritagli di pasta.
Fate sciogliere il rimanente burro e spennellate i vostri rettangoli,adagiate il ripieno in cima e arrotolate su se stessi.
Pizzicate i lati della pasta per formare le arricciature e spennellate di nuovo con il burro.
Spolverate con i semi di papavero o quelli di sesamo,io li alterno perché mi piacciono con entrambi!
Cuocete in forno già caldo a 190° per 30 minuti,fate intiepidire e servite.