Un pugno di fotografie.
Un paio di disegni.
Un vecchio shaker.
E la sua macchina fotografica.
Questo è tutto quello che resta su mio padre.
Negli anni mia madre ha regalato tante cose,alcune sono andate perse,altre si sono deteriorate con il passare del tempo.
Ho vecchi ricordi di una chitarra elettrica bianca.
Di una macchinina telecomandata,di quelle a benzina.
Un bracciale a catena da me perso durante una partita di pallone in spiaggia.
Il suo vecchio maglione militare che indossavo sempre quando ero ragazzina.
La fede custodita nel portagioie di mia madre.
Non ricordo altro.
Ne posseggo altre cose sue.
C’è stato un tempo in cui ce l’avevo a morte con mia madre per essersi disfatta delle sue cose,dei suoi oggetti.
Quando ero piccola mia madre mi parlava di lui,mi raccontava aneddoti di quando era ragazzo,di come si erano conosciuti,delle sue passioni e dei suoi amori.
Ma si sa,con il tempo i ricordi si fanno lontani e così più passa il tempo e più mi sento di non conoscere affatto mio padre.
Avrei tante domande da porre a mia madre ma forse per pudore non me la sento di farle tirare fuori un dolore oramai sopito dal tempo.
Se mai si può smettere di soffrire per aver perso il compagno di vita e padre dei tuoi figli.
Ad appena 26 anni.
No,non posso.
Non posso proprio.
Non voglio vedere adombrarsi gli occhi di mia madre.
Lei che mi ha cresciuta e non mi ha mai fatto mancare nulla.
Io le devo almeno un pò di rispetto per il suo dolore.
Che poi,queste domande mica mi risolverebbero la vita.
Non mi riporterebbero indietro mio padre.
Rimarrebbe tutto così,come in questo momento.
Continuerei ad aver solo un pugno di fotografie,un vecchio shaker e la sua adorata macchinetta.
Devo smettere di continuare a cercare cose sue,scampate alla pulizia di mia madre.
Devo smettere di lamentarmi di non avere suoi ricordi.
Ne effimeri ne reali.
Per anni ho cercato di conoscerlo meglio attraverso i pochi oggetti rimasti.
Ma non è stato così semplice.
Crescendo mi manca sempre di più.
Mi pongo domande che quando ero giovane e spensierata non mi passavano nemmeno per l’anticamera del cervello.
Ora come ora non so cosa darei per poterlo avere qui.
A condividere non solo le passioni comuni ma soprattutto la vita.
Forse è per questo che lo cerco nei suoi oggetti rimasti.
Forse è per questo che mantengo con cura ogni sua cosa.
Ho il terrore di smarrire anche quel poco che mi è rimasto.
Di perdere i ricordi insieme alle cose materiali.
E di non sapere più chi era.
Ne chi sono io.
Eppure…Le dita affusolate che scrivono sulla tastiera assomigliano incredibilmente alle sue.
Sanno disegnare,scrivere e stendere la piadina proprio come faceva lui.
Lui che non c’è più ma sarà sempre parte di me.
Se mi guardo allo specchio posso vedere il suo lascito più prezioso.
Sono io.
Quasi trentacinque anni.
Un marito,un gatto e presto anche un cane.
Qualche tatuaggio e i capelli biondi.
Testarda e irriverente.
In testa tante domande e poche risposte.
Ma le più importanti le ho davanti gli occhi.
Mio padre non è in una manciata di immagini o in una vecchia macchina fotografica.
Mio padre non è un cumulo di domande senza risposte.
Mio padre sono io.
PANCAKE AL BURRO di LAVANDA
ingredienti :
per il burro alla lavanda :
200 ml di panna fresca
1 cucchiaio di fiori di lavanda essiccati
per i pancake : (dosi per 20 pancake)
500 ml di latte parzialmente scremato
280 gr di farina 1
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di zucchero
50 gr di burro alla lavanda,fuso
sciroppo d’acero per servire
Preparate il burro con largo anticipo versando la panna nel robot da cucina. Montatela per almeno 20 minuti ad alta velocità.
Vedrete il burro trasformarsi come per magia sotto i vostri occhi.
La parte grassa si dividerà dal quella liquida e piano piano si avvolgerà alla vostra frusta.
Strizzate per bene con le mani il vostro burro utilizzando delle garze sterili per aiutarvi.
Il siero che otterrete potrete utilizzarlo come una sorta di latticello.
Risciacquate il burro sotto acqua corrente fredda e avvolgetelo in carta forno fino ad ottenere un cilindro o la forma che più preferite.
Riaprite il pacchetto,cospargete la superficie con i fiori di lavanda e avvolgetelo nuovamente ben stretto. Conservate in frigorifero.
Ne otterrete circa 80 gr e si manterrà per un mese.
Ora preparate la pastella per i pancake.
Mescolate il latte con le uova,aggiungete il pizzico di sale e lo zucchero. Unite la farina setacciata insieme al lievito poco alla volta. Amalgamate bene il tutto e unite il burro fuso.
Mescolate con energia e lasciate riposare la pastella coperta da un panno per almeno 30 minuti.
Riscaldate una padellina,ungetela con poco burro e versatevi un mestolo di composto. Fate cuocere per un minuto,finché le bollicine che si creeranno in superficie scoppieranno tutte.
Ora girate il pancake e cuocete per un altro minuto.
Ripetete l’operazione fino a cuocere tutti i pancake.
Se volete potete conservare la pastella in frigorifero per qualche giorno e cuocerli la mattina o per merenda.
Servite accompagnando con sciroppo d’acero e una fettina di burro in superficie.