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marzo 2015

Comfort Food, PRIMI PIATTI, Zuppe

LA FOGHERACCIA

18 Marzo 2015
 
L’aria è greve di fumo.
Nel crepuscolo i falò già accesi illuminano le campagne attorno casa mia.
La mia memoria olfattiva funziona meglio di quella normale e l’odore di legna bruciata mi ricorda che oggi è il diciotto marzo.
San Giuseppe.
Il giorno prima della festa del papà.
Tre giorni prima di primavera,che poi è anche il giorno in cui ci ha lasciato il mio amato nonno.
Oggi è il giorno della fogheraccia.
Non so come funzioni a casa vostra,ma se sei riminese,non puoi dimenticartene.
Intanto,ci pensa la catasta di legna in spiaggia a ricordartelo ogni volta che passi di là.
Nel giro di qualche settimana diventa sempre più grande.
Cassette della legna,vecchie porte e rami rinsecchiti portati a riva dal mare vengono accumulati fino al 18,giorno in cui si erge in tutta la sua magnificenza per poi essere miseramente bruciata.
Se sei riminese non puoi non amare il giorno della fogheraccia.
Speri sempre che non piova e che non ci sia troppo vento.
E’ importante che la pira prenda fuoco bene,è un rito propiziatorio mica da ridere.
Segnala un nuovo inizio,un pò come a capodanno,quando si gettano i vecchi oggetti.
A me il diciotto mette un sacco di ricordi.
 

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PRIMI PIATTI, Senza categoria

LE LETTERE

11 Marzo 2015


Ho una sola fotografia che ritrae la mia nonna Lina.
Era la madre di mio nonno e io l’ho conosciuta quando ero piccolina.
Non ricordo molto di lei,a parte il grembiule a fiori che portava sempre e la sottile catenina d’oro dalla quale non si separava mai.
Ricordo perfettamente il giorno in cui è venuta a mancare,quando il nonno mi ha portato con se a vederla per l’ultima volta.
Forse è stata l’unica volta in cui l’ho visto veramente triste.
Ora della mia nonna Lina e del nonno Vittorio mi rimangono solo un paio di fotografie,di quelle ancora in bianco e nero,con il vestito buono.
E un mucchietto di vecchie lettere,scritte su carta sottile.
Ricordo ancora quando qualche anno fa,mia madre le ha scovate.
Insieme c’erano anche documenti,medaglie e quella fotografia.
Ritrae la nonna Lina,con l’immancabile grembiule a fiori mentre impasta sul tagliere infarinato.
Tengo tanto a quell’immagine,me la fa sentire più vicina.
Soprattutto ora che ho letto le lettere.
 

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Comfort Food, i Dolci

TUTTO AL SUO POSTO

2 Marzo 2015

Era una palazzina gialla e blu proprio di fianco alla mia scuola.
Salivi le scale e al secondo piano dovevi girare a destra.
A quel punto,lei aveva già aperto il portone marrone scuro e io e mia madre entravamo in casa.
Non ho mai scordato quell’odore.
Dopo trent’anni ancora mi perseguita.
Era un odore dolciastro e nauseabondo.
Un mix tra detersivo per i pavimenti,alcool rosa e un uso improprio di acqua di colonia 4711.
Io non andavo molto volentieri dalla signora in questione,ma mia madre,che a volte il pomeriggio andava ad aiutarla a fare i mestieri,spesso e volentieri mi portava con lei.
Ricordo che dovevo tenere a freno la mia gioia di bambina quando eravamo dalla signora.
Non sopportava le risate ne tantomeno le corse e in casa c’era sempre un cupo alone di dolore e tristezza.
Anche quando fuori splendeva il sole,le stanze erano immerse nella penombra e bisognava parlare sottovoce.

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