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fiori di lavanda

Comfort Food, i Dolci

VOCE DEL VERBO : #iomangiolafuffosa

3 Marzo 2016

Ma voi l’avete mai provata?
No perché se così non fosse dovete subito correre ai ripari.
Anche io ho tentennato all’inizio e non certo per la bontà della torta.
La sua sofficità, o meglio fluffosità mi ha incuriosito e affascinato da subito.
Ma il marito era categorico.
Niente torte a prova di uxoricidio grazie.
Dovete sapere che il maritino ha qualche problema con le torte soffici, rischia sempre il soffocamento.
Ricordo ancora una volta il colore paonazzo del suo viso mentre si strozzava con una ciambella compera.
Ricordo anche che io gli tendevo la bottiglia di acqua ma lui no, voleva il the freddo…ma questo è un altro discorso.
Comunque da quella volta, che ve lo dico a fare, bandite ciambelle, ciambelloni e simili dalla mia cucina.
Ogni dolce lievitato è categoricamente vietato dal maritino.
Ma come resistere al potere della fluffosa? 
E’ così semplice da preparare da poterla fare ad occhi chiusi.
Basta avere lo stampo giusto.
Immaginate la faccia di mio marito quando gli ho detto che volevo acquistare suddetto stampo.
“Stai cercando di uccidermi?”
Credo sia chiaro che non era assolutamente d’accordo all’acquisto.
Figuriamoci monetizzarlo.
E così…sconsolata…ho pensato che la fluffosa sarebbe rimasta solo un miraggio.
Probabilmente questa torta non sa da fare…mi sono detta.
Non ci avrete mica creduto?
Sapete bene che non potevo certo rimanere con il dubbio.
La curiosità andava appagata così come la voglia di una bella fettona di torta.
Vi dico la verità, l’ho preparata quasi di nascosto.
Ho fluffato in gran segreto, nel silenzio più tombale della mia cucina.
L’ho guardata crescere in forno emozionata come una bimba e con terrore ho dovuto aspettare che si freddasse per toglierla dallo stampo.
Questo perché non posseggo lo stampo originale, ma vaglielo a spiegare a mio marito.
Lo stupore nel vederla intatta e così fluffy ha sciolto ogni dubbio.
La leggerezza poi è strabiliante, ne puoi mangiare fino a metà senza avere sensi di colpa.
L’altra metà magari lasciatela per la colazione perché un’altra delle doti della fluffosa è che si mantiene benissimo per svariati giorni.
Peccato che la mia sia arrivata si e no al dopocena.
Mi sembra abbastanza ovvio che la fluffosa è stata un successone anche con il marito.
Dice che ora ne vuole almeno una alla settimana.
E quando ha saputo che si può fare anche al cioccolato si è emozionato talmente tanto da versare quasi una lacrima.
Credo sia arrivato il momento di tornare alla carica con l’acquisto dello stampo originale…

Ovviamente devo ringraziare la mia cara amica Monica, la fluffosa è tutta sua.
Questa sua strabiliante torta è diventata così famosa che non ci crede nemmeno lei.
#iomangiolafluffosa e voi?

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 6-2883

FLUFFOSA ALLA LAVANDA
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Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Ingredients
  1. 50 gr di zucchero aromatizzato alla lavanda
  2. 130 gr di zucchero semolato
  3. 90 ml di tea Harrod's n. 14
  4. 80 gr di olio di arachide
  5. 8 gr di lievito per dolci
  6. 200 gr di farina 1
  7. 1 pizzico di sale
  8. 4 uova fresche
  9. fiori di lavanda essiccati e zucchero a velo per decorare
Instructions
  1. Riscaldate il forno a 165 gradi.
  2. Imburrate e infarinate il vostro stampo ( se non è l'originale della Wilton ) e mettete da parte.
  3. Separate i tuorli dagli albumi e montate a neve ben ferma questi ultimi.
  4. In una ciotola setacciate la farina con il lievito, lo zucchero e il sale.
  5. Formate una fontana e al centro inserite l'olio, i tuorli e il tea.
  6. Mescolate bene gli ingredienti e solo alla fine unite gli albumi con movimenti dal basso verso l'alto per non smontarli.
  7. Riempite il vostro stampo con il preparato e fate cuocere in forno per 40 minuti.
  8. Per controllare la cottura fate la prova stuzzicadenti.
  9. Lasciate raffreddare completamente lo stampo prima di capovolgerlo.
  10. Lasciatela scivolare dallo stampo con attenzione e dolcemente.
  11. Spolverizzate la vostra fluffosa con lo zucchero a velo e con i fiori di lavanda.
Notes
  1. Per realizzare la mia fluffosa ho utilizzato uno stampo da budino in alluminio del diametro di 18 cm.
  2. Le dosi per questo stampo le ho tratte dalla ricetta della mini-fluffosa della mia amica Vaty
  3. Potete sostituire il tea con altri liquidi
  4. Il tea n. 14 di Harrod's è una miscela di varietà Assam, Ceylon, Darjeeling e Keniota.
  5. La fluffosa si mantiene bene per giorni in un porta-torte o in una scatola di latta.
Adapted from FLUFFOSA DI MONICA ZACCHIA
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
FLUFFOSA ALLA LAVANDA PicMonkey Collage
FLUFFOSA ALLA LAVANDA 4-2877

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 8-2893

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 9-2901

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 12-2917

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 10-2904

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 14-2923

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 20-2950

i Dolci

QUEL CHE MI RESTA

27 Aprile 2015

Un pugno di fotografie.
Un paio di disegni.
Un vecchio shaker.
E la sua macchina fotografica.
Questo è tutto quello che resta su mio padre.
Negli anni mia madre ha regalato tante cose,alcune sono andate perse,altre si sono deteriorate con il passare del tempo.
Ho vecchi ricordi di una chitarra elettrica bianca.
Di una macchinina telecomandata,di quelle a benzina.
Un bracciale a catena da me perso durante una partita di pallone in spiaggia.
Il suo vecchio maglione militare che indossavo sempre quando ero ragazzina.
La fede custodita nel portagioie di mia madre.
Non ricordo altro.
Ne posseggo altre cose sue.
C’è stato un tempo in cui ce l’avevo a morte con mia madre per essersi disfatta delle sue cose,dei suoi oggetti.
Quando ero piccola mia madre mi parlava di lui,mi raccontava aneddoti di quando era ragazzo,di come si erano conosciuti,delle sue passioni e dei suoi amori.
Ma si sa,con il tempo i ricordi si fanno lontani e così più passa il tempo e più mi sento di non conoscere affatto mio padre.
Avrei tante domande da porre a mia madre ma forse per pudore non me la sento di farle tirare fuori un dolore oramai sopito dal tempo.
Se mai si può smettere di soffrire per aver perso il compagno di vita e padre dei tuoi figli.
Ad appena 26 anni.
No,non posso.
Non posso proprio.
N
on voglio vedere adombrarsi gli occhi di mia madre.
Lei che mi ha cresciuta e non mi ha mai fatto mancare nulla.
Io le devo almeno un pò di rispetto per il suo dolore.
Che poi,queste domande mica mi risolverebbero la vita.
Non mi riporterebbero indietro mio padre.
Rimarrebbe tutto così,come in questo momento.
Continuerei ad aver solo un pugno di fotografie,un vecchio shaker e la sua adorata macchinetta.
Devo smettere di continuare a cercare cose sue,scampate alla pulizia di mia madre.
Devo smettere di lamentarmi di non avere suoi ricordi.
Ne effimeri ne reali.
Per anni ho cercato di conoscerlo meglio attraverso i pochi oggetti rimasti.
Ma non è stato così semplice.
Crescendo mi manca sempre di più.
Mi pongo domande che quando ero giovane e spensierata non mi passavano nemmeno per l’anticamera del cervello.

Ora come ora non so cosa darei per poterlo avere qui.
A condividere non solo le passioni comuni ma soprattutto la vita.
Forse è per questo che lo cerco nei suoi oggetti rimasti.
Forse è per questo che mantengo con cura ogni sua cosa.
Ho il terrore di smarrire anche quel poco che mi è rimasto.
Di perdere i ricordi insieme alle cose materiali.
E di non sapere più chi era.
Ne chi sono io.
Eppure…
Le dita affusolate che scrivono sulla tastiera assomigliano incredibilmente alle sue.
Sanno disegnare,scrivere e stendere la piadina proprio come faceva lui.
Lui che non c’è più ma sarà sempre parte di me.
Se mi guardo allo specchio posso vedere il suo lascito più prezioso.
Sono io.
Quasi trentacinque anni.
Un marito,un gatto e presto anche un cane.
Qualche tatuaggio e i capelli biondi.
Testarda e irriverente.
In testa tante domande e poche risposte.
Ma le più importanti le ho davanti gli occhi.
Mio padre non è in una manciata di immagini o in una vecchia macchina fotografica.
Mio padre non è un cumulo di domande senza risposte.
Mio padre sono io.

 

PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA 

 

PANCAKE AL BURRO di LAVANDA

 

ingredienti :

per il burro alla lavanda :

200 ml di panna fresca
1 cucchiaio di fiori di lavanda essiccati

 

per i pancake : (dosi per 20 pancake)

 

500 ml di latte parzialmente scremato
280 gr di farina 1
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di zucchero
50 gr di burro alla lavanda,fuso
sciroppo d’acero per servire

 

Preparate il burro con largo anticipo versando la panna nel robot da cucina. Montatela per almeno 20 minuti ad alta velocità.
V
edrete il burro trasformarsi come per magia sotto i vostri occhi.
La parte grassa si dividerà dal quella liquida e piano piano si avvolgerà alla vostra frusta.
Strizzate per bene con le mani il vostro burro utilizzando delle garze sterili per aiutarvi.
Il siero che otterrete potrete utilizzarlo come una sorta di latticello.
Risciacquate il burro sotto acqua corrente fredda e avvolgetelo in carta forno fino ad ottenere un cilindro o la forma che più preferite.
Riaprite il pacchetto,cospargete la superficie con i fiori di lavanda e avvolgetelo nuovamente ben stretto. Conservate in frigorifero.
Ne otterrete circa 80 gr e si manterrà per un mese.
Ora preparate la pastella per i pancake.
Mescolate il latte con le uova,aggiungete il pizzico di sale e lo zucchero. Unite la farina setacciata insieme al lievito poco alla volta. Amalgamate bene il tutto e unite il burro fuso.
Mescolate con energia e lasciate riposare la pastella coperta da un panno per almeno 30 minuti.
Riscaldate una padellina,ungetela con poco burro e versatevi un mestolo di composto. Fate cuocere per un minuto,finché le bollicine che si creeranno in superficie scoppieranno tutte.
Ora girate il pancake e cuocete per un altro minuto.
Ripetete l’operazione fino a cuocere tutti i pancake.
Se volete potete conservare la pastella in frigorifero per qualche giorno e cuocerli la mattina o per merenda.
Servite accompagnando con sciroppo d’acero e una fettina di burro in superficie.

 

PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA3

pic.PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA2