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La Carne, Senza categoria

COME QUANDO FUORI PIOVE

17 Settembre 2013

Forse oggi sarà l’ultima giornata di mare…
Penso tra me e me nel dormiveglia di questa buia mattina.
Mi copro infreddolita con un lembo di lenzuolo,adoro la pelle d’oca del risveglio. Lascio fuori solo una gamba a rivelare la pelle nuda ancora abbronzata.
Strano però,mi sembra troppo buio perfino per avere ancora gli scuri chiusi…
E infatti piove.
A catinelle direi. Un cielo grigio come non vedevo da mesi avvolge la mia casa e mi catapulta in una giornata di novembre.
L’aria è decisamente fredda e me ne torno a letto sconsolata.
Niente mare.
Strano,dopo un primo momento di tristezza ora sono sollevata.
Finalmente piove!
So che mi pentirò amaramente di questa frase e quando non farà altro che piovere io mi chiederò se veramente è uscita dalle mie labbra…
Ma oggi sono contenta.
Ho voglia di cucinare!
Rintanata sotto il lenzuolo,con solo gli occhi a fare capolino pregusto già il menù di stasera.
Poco importa se è un tantino invernale…tanto fuori sembra novembre.
Ma non nella mia testa,abituata fino ad oggi al caldo e al sole. Come ci si veste in una giornata fredda e piovosa di metà settembre?
Intanto devo superare lo shock nell’infilare dopo mesi le scarpe…possibile mi sia cresciuto il piede? Mi sembra quasi che non riesca a respirare chiuso nella tela delle sneakers.
Sensazioni settembrine…
Persa nel traffico della mia città,ora maledico la pioggia che mi ha costretto a prendere la macchina invece del motorino.
Succede così anche da voi? Oppure è solo a Rimini che appena fa due gocce,in strada escono solo gli imbecilli?
Passa davanti a me una ragazza intabarrata in un piumino con cappuccio in pelliccia.
Anche lei deve aver avuto qualche problemino nell’interpretare il meteo…comunque siamo ancora a settembre mi dico mentre strabuzzo gli occhi.
Anche se non si direbbe.
Anche se tra poco sarà inverno.
Anche se fuori piove a secchi.
Eppure…amo questa pioggia.
Amo pensare al pomeriggio che passerò a cucinare.
Mentre fuori piove.
Con la casa piena di aroma di spezie.
La carne e il sugo che sobbollono in cucina.
In una pentola in ghisa nuova nuova.
Mio marito che mi fa compagnia.
Cosa voglio di più dalla vita?
Mmmm…forse il Lucano per digerire lo stracotto.


















STRA-COTTO DI COSTINE


ingredienti : per 4 persone


10 costine di maiale
1 grossa cipolla bianca
1 sedano
1 carota
700 ml di brodo di carne
700 gr di passata di pomodoro
3 cucchiai di concentrato di pomodoro
olio evo
sale e pepe
origano
peperoncino in polvere (opzionale)
cannella in polvere (opzionale)


Tritate la cipolla,la carota e il sedano e fate soffriggere in una casseruola capiente fino a che la cipolla non appassirà leggermente. Io ho utilizzato una pentola in ghisa,ma potete usarne anche una in coccio. Se invece usate una pentola normale fate attenzione alla cottura. Controllate più spesso che non vi si attacchi sul fondo.
Tagliate a metà le vostre costine di maiale (io me le sono fatta tagliare dal macellaio) e fatele sigillare nella pentola insieme al misto da soffritto a fuoco medio.
Quando la carne diventerà bianca,aggiungete il brodo caldo e abbassate la fiamma al  minimo.
Fate cuocere qualche minuto poi salate,pepate e aggiungete le spezie a piacere.
Io ho usato una bella dose generosa di origano,una punta di cucchiaino di peperoncino e una bella spolverata di cannella.
Mescolate il tutto,coprite con un coperchio e fate cuocere fino a far ritirare tutto il brodo.
Ci vorrà circa 1 ora e mezza.
Controllate e mescolate di tanto in tanto.
A metà cottura aggiungete il concentrato di pomodoro e proseguite.
Le costolette dovranno iniziare a ritirarsi dall’osso.
Quando il brodo sarà asciugato (lasciate un paio di cucchiai nella pentola non di più) unite la passata di pomodoro e girate bene con un cucchiaio di legno.
Rimettete il coperchio e continuate la cottura.
Calcolate una 30′ di minuti.
A questo punto la carne si staccherà completamente dall’osso e il sugo si sarà ristretto alla perfezione.
Spegnete la fiamma e fate raffreddare qualche minuto prima di servire.
Se,nella strana eventualità,dovesse rimanervi della carne potete utilizzarla come sugo per condire la pasta,per farcire dei panini o dei crostini o come accompagnamento per la polenta.
Basterà aspettare che sia completamente fredda,sfilacciarla con le mani e riporla in un contenitore ermetico.
Conservate in frigo per un paio di giorni oppure congelate.













PRIMI PIATTI, Senza categoria

L’ESTATE STA FINENDO

12 Settembre 2013

L’estate sta finendo
e un anno se ne va,
sto diventando grande
lo sai che non mi va…




La colonna sonora per eccellenza della fine dell’estate.
Chi non l’ha mai canticchiata almeno una volta?
Ti svegli una mattina e senti che l’aria è cambiata.
Ti assale la tristezza,fai un breve calcolo di quanti giorni di estate mancano e pensi già al grigiore dell’inverno…
Per me,appena passa ferragosto è come una condanna.
Lo so già.
E’ solo questione di tempo,troppo poco tempo.
E poi l’estate sarà finita.
La mia estate.
Passata a bere birra e fare tardi.
Dormire tanto,anzi tantissimo.
Bere solo caffè shakerato.
E poi vuoi mettere la semplicità?
Una t-shirt,short,sandali.
Tutti i santi giorni caldi che dio manda sulla terra.
E le unghie smaltate che fanno capolino dalla sabbia?
Anche voi siete fra quelle che si fotografano i piedi?
Non ci credo che non l’avete fatto almeno una volta!
Amici che partono,amici che tornano.
Canzoni cantate a squarciagola sotto le stelle.
La spensieratezza di quando si era ragazzini e mancavano ancora un sacco di giorni prima della scuola.
Mille partite a carte e a biliardino.
I tuffi in mare e i giochi in piscina.
I giorni interminabili passati in spiaggia.
Una borsa estiva mai disfatta.
Dormire solo con il lenzuolo e avere caldo.
Quel caldo afoso,che da alla testa e di cui tutti ci lamentiamo.
Ma che dura così poco!
Bighellonare in bicicletta,tenere gli occhiali da sole fino al tramonto e gli aperitivi lunghi.
Le abbuffate di pesce,i panini le pizzette e le piadine che fanno parte della dieta quotidiana dei vacanzieri.
E anche della mia…
Gli shortini alcolici…tanto amati e tanto odiati.
La poca voglia di cucinare e la voglia di stare in compagnia.
Amicizie che si rinsaldano.
Abbracci,balli e risate a più non posso.
Un’estate che è volata.
Un’estate bellissima.
Resa unica da chi ne ha fatto parte.
I miei amici.
Un grazie a chi c’era c’è stato e c’è ancora.
A chi mi ha fatto ridere,a chi mi ha fatto luccicare gli occhi.
Un grazie a chi mi vuole bene.
Un grazie a voi,amici,che avete contribuito a rendere unica questa mia estate!




































I PASSATELLI ANZITEMPO


ingredienti : per 2 persone affamate


3 uova (magari del contadino se le trovate)
150 gr di Parmigiano Reggiano
150 gr di pangrattato
3 cucchiai di farina
20 gr di burro a temperatura ambiente
noce moscata
sale e pepe
olio d’oliva
brodo di gallina


Rompete le uova e sbattetele insieme in una ciotola.
Unite la noce moscata,una buona dose generosa,sale e pepe.
Mescolate bene e unite poco alla volta il parmigiano e il pangrattato,aggiungete anche la farina e iniziate a impastare con la mano dentro la ciotola direttamente.
Quando avrete amalgamato tutti gli ingredienti unite il burro tagliato a tocchetti e continuate a impastare.
Le dosi del parmigiano e del pangrattato vanno fatte un po’ a occhio in verità,comunque l’impasto dovrà risultare liscio e sodo al tatto.
Una volta pronto,formate una palla e avvolgetela in pellicola trasparente. Lasciate riposare 30 minuti in frigorifero.
Nel frattempo mettete a bollire il brodo in una pentola capiente e  munitevi di uno schiacciapatate.
Togliete l’impasto dal frigorifero e ungetevi le mani con un cucchiaino d’olio. Formate 3 sfere di uguali dimensioni.
L’olio permetterà alla pasta di scivolare meglio.
Il brodo deve essere a bollore.
Prendete lo schiacciapatate,inserite una pallina di pasta e schiacciate con tutte le vostre forze.(Fate questa operazione sopra la pentola del brodo).I passatelli fuoriusciranno e quando voi sarete a fine corsa tagliateli con un coltello e lasciateli scivolare nel brodo. Recuperate l’impasto in eccesso e formate i passatelli anche con il resto delle pagnotte.
Cuociono in un nano secondo,come vengono a galla spegnete la fiamma e con l’aiuto di un mestolo trasferiteli in un piatto fondo. Aggiungete brodo a piacere. Spolverate con pepe nero macinato al momento e gustate caldi.




Alcool & co., Senza categoria

CALDO!

1 Agosto 2013

1 Agosto 2013.
Dovrò decidermi a cucinare prima o poi…
Sono giorni che mi nutro di piatti pronti (io!) e piadina in tutte le salse. Che poi con questo caldo non ho nemmeno fame.
Se poi ci mettete una malattia da raffreddamento con mal di gola,tosse e raffreddore…aperitivi e cene a cui non si può dire di no…direi che il quadro è completo.
Quest’anno poi non riesco a sopportare il caldo,tantomeno il solleone…spero non sia un problema dell’età che avanza altrimenti la vecchiaia invece che su un’isola dovrò passarla in Alaska. Che per carità non sarà neanche male ma non rientra nei miei progetti.
Ma torniamo in cucina. O meglio non-cucina.
Al pensiero di accendere il forno mi sento già svenire,per cui anche stasera rimanderò la torta che ho in progetto già da un pò…con il cervello lobotomizzato dal caldo guardo invidiosa i vicini che si rinfrescano in piscina.
Mi hanno anche gentilmente invitata ad unirmi a loro,ma vi assicuro che se vedeste in che condizioni versa il giardino,ci pensereste due volte prima di tuffarvi in quell’acqua!!!
Devo trovare un modo per rinfrescarmi…poi potrò anche pensare alla cena in caso di fame.
Lime menta e zucchero. Tanto ghiaccio,rum e acqua gasata.
L’avete riconosciuto? Il mojito…
Questa è la mia ricetta segreta,celata per tanti anni.
Non sarà quella originale ma voci di corridoio dicono che per bere un mojito come il mio bisogna volare a Cuba.
Oppure passare da Rimini.



IL MOJITO SEGRETO


ingredienti : per 1 mojito


1/2 lime
3 cucchiai di zucchero di canna
8 foglie di menta
rum (scuro eh,mi raccomando!)
acqua gasata
ghiaccio tritato

Tagliate il lime a metà per la lunghezza e prendetene solo una parte.
Ricavatene 4 tocchetti e tuffateli in un bicchiere,aggiungete lo zucchero e pestate per far fuoriuscire il succo e miscelarlo con lo zucchero. Bastano 2/3 passate di pestello.
Ora unite le foglie di menta spezzettate a mano,pestate leggermente e ricoprite con il ghiaccio tritato.
Per tritare il ghiaccio manualmente inserite qualche cubetto in un canovaccio pulito e malmenatelo a più non posso.
Ora è il momento del rum,stabilite quale sarà 1/3 circa del bicchiere e riempite. Riempite completamente il bicchiere con acqua gasata fredda,mescolate (il massimo sarebbe shakerare…) e  godetevi il fresco.























































Sapete cosa vi dico???
Al diavolo il caldo,dopo un mojito così mi è pure venuta fame.

i Dolci, Senza categoria

AMICO

23 Luglio 2013

Solare
Generoso
Ironico
Buono
Testardo
Schivo
Tranquillo


Questi sono solo alcuni dei tanti aggettivi che affollano la mia mente.
Oggi ho un arduo compito : raccontarvi un amico.
Un amico che non c’è più.
Senza versare una lacrima.
Oggi è il giorno giusto,23 luglio.
Sarebbe stato il suo compleanno e forse avremmo festeggiato oppure no,era così schivo quando si trattava del suo compleanno e si incavolava quasi se riceveva un regalo.
Lui che i regali adorava farli agli altri.
Leggeva una frase in un libro che voleva condividere con te e girava tutte le librerie finchè non lo trovava e te lo comperava.
Ricordo una volta che ci aveva comperato una cornice tutta in acciaio per la nuova casa (mia e di mio marito) e pur di farcela avere,se l’è imbragata addosso con corde di sicurezza e si è fatto tutto il lungomare di Rimini con la moto e la cornice in spalla.
Ecco,magari peccava un pò nel packaging (chi lo conosceva non può non ricordare i suoi pacchi regalo fatti con carta di giornale e scotch!) ma aveva sempre un pensiero gentile.
E’ difficile spiegare quello che Lollo è stato per me e mio marito,soprattutto senza piangere.
Lollo era quella persona che nel momento del bisogno c’era. Sempre.
Provate a chiederlo a mio marito,quella volta che rimase a piedi con la moto a 100 chilometri da casa.
Sotto un diluvio torrenziale.
Lollo era al mare,eppure corse letteralmente da mio marito.
L’aiutò a far ripartire la moto perchè mai e poi mai gliela avrebbe fatta lasciare così lontano da casa e tornarono insieme,sotto una tempesta d’acqua.
Insieme,come due fratelli.
Ricordo le sere in cui tornavo a casa dal lavoro e lui era invitato per cena,praticamente 6 giorni su 7.
Mi chiedeva com’era andata e stava sempre dalla mia parte quando mi lamentavo dei torti subiti o degli screzi giornalieri.
Non che ti desse sempre ragione eh,non aveva certo paura di dire la sua il caro Lollo.
E poi tutte le volte che faceva da pacere nei continui battibecchi tra me e mio marito.
Lui che manteneva sempre la calma,ti sapeva montare un mobile dell’ikea senza mai arrabbiarsi o sistemare la moto in quattro e quattr’otto sempre con il sorriso.
Lui che se beveva una birra in più sapeva anche diventare veramente stronzo.
Che non sapeva guidare la macchina ma che era nato per guidare la moto.
Lui che le gare di MotoGp le guardava a casa nostra,fiero Ducatista tra due fan sfegatati di Valentino Rossi.
Io che ad ogni vittoria del mio idolo urlavo come una pazza per tutta casa e lui che giurava che era l’ultima che guardava con noi.
Le moto,comune passione a farmi memore del mio dolore.
Quel dolore che si fa più forte nelle giornate ventose,quando se torno indietro di qualche anno,rivedo Lollo e mio marito che si tuffano tra le onde del mare in tempesta.
Io sapevo già che a cena sarebbero stati due stracci per la stanchezza e cercavo di allietarli con qualche prelibatezza in cucina; Lollo mi spiava mentre cucinavo per poi preparare lui stesso quello che aveva visto cucinare a me.
Telefonate in orari improponibili solo per chiedere come cuocere le zucchine per il cous cous.
E poi le corse al mare,le cene in giardino,le litigate perchè lui voleva lasciarci i nostri spazi e non capiva che noi i nostri spazi volevamo condividerli con lui.
Sembra ieri…eppure sono passati già 4 anni.
Quattro lunghi anni senza averlo accanto.
Nei giorni belli e in quelli brutti.
In quelli importanti in cui avrei voluto che fosse con me.
So che lui c’era.
Lui era lì con il suo sorriso contagioso,i riccioli sale pepe al vento.
Perchè è così che Lollo nel mio cuore c’è.
E così che finchè avrò vita lo ricorderò.
Sto infrangendo la promessa che avevo fatto all’inizio.
Grosse lacrime rigano il mio volto e scendono sulla tastiera.
So che non avrebbe voluto che piangessi,lui che mi diceva sempre di sorridere.
Allora sorrido tra le lacrime.
Sorrido perchè io conosco il significato della parola amico.
Sorrido perchè sono felice di averlo avuto un amico così.
AMICO,quale aggettivo migliore per descriverti mio caro Lollo?
































BROWNIES AL LIMONE


ingredienti :


180 gr di farina
3 cucchiai di farina manitoba
150 gr di zucchero
100 gr di burro 
3 uova 
1 bustina di lievito per dolci
zest di 1 limone più il succo
1 pizzico di sale

per la glassa :
succo di 1/2 limone
fondente per glassature o zucchero a velo




Potete tranquilamente usare il robot da cucina.

Fate ammorbidire il burro a temperatura ambiente,versatelo nella ciotola del robot e unite lo zucchero e il lemon zest.
Fate amalgamare bene,finchè non otterrete un composto spumoso.
Unite le uova una ad una e il succo di mezzo limone.
Aggiungete ora i due tipi di farina (io ho usato qualche cucchiaio di manitoba per fare la torta più sostenuta e per non farla afflosciare al centro) e il sale.
Mescolate bene e unite il lievito.
Versate il composto in una teglia di acciaio (ma vanno bene anche quelle in alluminio usa e getta) da 6 porzioni rivestita di carta forno. Cuocete in forno preriscaldato a 190° per 25 minuti circa.
Verificate la cottura con uno stecchino,se fuoriesce pulito e non coperto di briciole,è pronta.
Lasciate raffreddare nel forno spento ma tagliatela in cubotti quando è ancora tiepida altrimenti vi si sbriciolerà tutta. Aspettate che i cubotti si raffreddino e glassateli con il fondente  mescolato con un paio di cucchiaini di limone.
Oppure usate del semplice zucchero a velo sempre miscelato con il succo di limone.