Mani che si muovono,leggiadre attorno al ferro ricurvo.
Filo bianco che fa contrasto con le mani abbronzate.
Mani che lavorano instancabili.
Sono cresciuta così,non ho mai visto mia madre con le mani in mano. Stuoli di zie,nonne e amiche tutte intente a fare l’uncinetto.
Quell’uncinetto che non ho mai saputo fare,da vera mancina quale sono,guardavo (e guardo ancora) ammirata quelle mani sapienti che tramutano un semplice filo in capolavoro.
Quell’uncinetto snobbato per anni e ora tornato alla moda grazie alla Shabby Chic mania…
Ha un che di rilassante guardare quelle mani che si muovono velocemente,e io torno un pò bambina.
Ritorno alle fredde serate invernali,quando mia madre mi faceva accoccolare accanto a lei,sulla poltrona di fianco al camino e mi raccontava le sue storie…Raccontava e lavorava,senza mai smettere,le mani che si muovevano all’unisono insieme alla voce.
Ricordo anche le serate estive,quando uscivamo in terrazza per prendere un pò di fresco,perchè a mia madre sudavano le mani e non riusciva a lavorare.
Ho sempre pensato che la mani di mia madre avessero un qualcosa di magico.
La stessa magia che intravedo nelle mani che lavorano quel filo bianco. Hanno un che di rassicurante quelle mani che oggi fanno l’uncinetto qui davanti a me.
Anche se sono in spiaggia e la signora in questione sferruzza seduta su una sedia in riva al mare.
Quella signora non è mia madre.
Eppure se strizzo un pochettino gli occhi,mi sembra di vedere proprio la mia mamma che sferruzza lì in riva al mare.
Fa l’uncinetto e mi guarda sorridente.
Quell’uncinetto che non ho mai imparato a fare,ma che mi accorgo ora,ho sempre amato.
Ps. Vi rassicuro subito,la mia mamma è viva e vegeta!
Questo post lo dedico a Lei instancabile lavoratrice.
Ti voglio bene Mamma!
UN GAZPACHO PER LA TESTA…al melone!
ingredienti : per 2 persone