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i Dolci

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COME FOSSE IERI

23 Marzo 2016

Un anno di ricette, fotografie e parole.
Un anno di grembiuli infarinati, stoviglie sporche e notti insonni.
Un anno di chiacchiere, post da scrivere e ricette da preparare.
Un anno di addii, di nuove amicizie e di amori.
Un anno di nuove nascite, nuovi arrivi a quattro zampe e matrimoni.
Un anno di nuove sfide, di successi e a volte anche di lacrime. 
Un anno emozionante.
Un anno di iFood.
Un anno di noi.

Un anno di infinito amore per il cibo.

Io, soprannominata la prolissa, mi perdo nelle mille parole che vorrei dire.
Le mani rimangono immobili sulla tastiera e la testa non sa da che parte iniziare a scrivere qualcosa di dannatamente buono.
Ma non c’è bisogno di tanti giri di parole per dire quello che voglio dire.
E quindi vi lascio con pocherighe ma sentite veramente.
Grazie di cuore.
A chi ci ha creduto, a chi ci ha messo la faccia e a chi le mani.
A chi ci ha messo il sonno e le ore rubate alla famiglia.
Grazie.
A tutti quelli che ogni giorno fanno in modo che iFood non sia più solo un sogno ma una splendida realtà.

FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA 3-3121

FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA
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Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Ingredients
  1. 180 gr di zucchero
  2. 200 gr di farina 1
  3. 8 gr di lievito per dolci
  4. 80 gr di olio di arachide
  5. 1 pizzico di sale
  6. 10 gr di fiori di camomilla essiccati
  7. 110 ml di acqua
  8. 3 uova fresche
  9. 120 gr di zucchero a velo
  10. burro
Instructions
  1. Riscaldate l'acqua per preparare la camomilla.
  2. Mettete i fiori in un colino da tè e lasciate in infusione per 7 minuti.
  3. Montate a neve gli albumi e mettete da parte.
  4. In una grande ciotola setacciate la farina insieme allo zucchero, il lievito e il pizzico di sale.
  5. Formate una fontana e al centro inserite i tuorli, l'olio e 90 ml di camomilla.
  6. Mescolate bene con un cucchiaio e unite gli albumi poco alla volta.
  7. Mescolate dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
  8. Amalgamate bene e versate in uno stampo in alluminio imburrato e infarinato.
  9. Fate cuocere in forno già caldo a 165 gradi per 40 minuti.
  10. Preparate la glassa all'acqua utilizzando la camomilla restante e lo zucchero a velo.
  11. Riscaldate la camomilla e unite lo zucchero a velo.
  12. Con un cucchiaio amalgamate bene lo zucchero fino ad ottenere una glassa lucida.
  13. Sfornate la fluffosa e lasciate raffreddare prima di sformarla.
  14. Togliete con delicatezza dallo stampo.
  15. Decorate con la glassa e i fiori di camomilla.
Notes
  1. Ho usato uno stampo in alluminio tradizionale di 18 cm.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA-3113

FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA 4-3127

FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA 5-3129

FLUFFOSA ALLA CAMOMILLA 6-3131

Comfort Food, i Dolci

VOCE DEL VERBO : #iomangiolafuffosa

3 Marzo 2016

Ma voi l’avete mai provata?
No perché se così non fosse dovete subito correre ai ripari.
Anche io ho tentennato all’inizio e non certo per la bontà della torta.
La sua sofficità, o meglio fluffosità mi ha incuriosito e affascinato da subito.
Ma il marito era categorico.
Niente torte a prova di uxoricidio grazie.
Dovete sapere che il maritino ha qualche problema con le torte soffici, rischia sempre il soffocamento.
Ricordo ancora una volta il colore paonazzo del suo viso mentre si strozzava con una ciambella compera.
Ricordo anche che io gli tendevo la bottiglia di acqua ma lui no, voleva il the freddo…ma questo è un altro discorso.
Comunque da quella volta, che ve lo dico a fare, bandite ciambelle, ciambelloni e simili dalla mia cucina.
Ogni dolce lievitato è categoricamente vietato dal maritino.
Ma come resistere al potere della fluffosa? 
E’ così semplice da preparare da poterla fare ad occhi chiusi.
Basta avere lo stampo giusto.
Immaginate la faccia di mio marito quando gli ho detto che volevo acquistare suddetto stampo.
“Stai cercando di uccidermi?”
Credo sia chiaro che non era assolutamente d’accordo all’acquisto.
Figuriamoci monetizzarlo.
E così…sconsolata…ho pensato che la fluffosa sarebbe rimasta solo un miraggio.
Probabilmente questa torta non sa da fare…mi sono detta.
Non ci avrete mica creduto?
Sapete bene che non potevo certo rimanere con il dubbio.
La curiosità andava appagata così come la voglia di una bella fettona di torta.
Vi dico la verità, l’ho preparata quasi di nascosto.
Ho fluffato in gran segreto, nel silenzio più tombale della mia cucina.
L’ho guardata crescere in forno emozionata come una bimba e con terrore ho dovuto aspettare che si freddasse per toglierla dallo stampo.
Questo perché non posseggo lo stampo originale, ma vaglielo a spiegare a mio marito.
Lo stupore nel vederla intatta e così fluffy ha sciolto ogni dubbio.
La leggerezza poi è strabiliante, ne puoi mangiare fino a metà senza avere sensi di colpa.
L’altra metà magari lasciatela per la colazione perché un’altra delle doti della fluffosa è che si mantiene benissimo per svariati giorni.
Peccato che la mia sia arrivata si e no al dopocena.
Mi sembra abbastanza ovvio che la fluffosa è stata un successone anche con il marito.
Dice che ora ne vuole almeno una alla settimana.
E quando ha saputo che si può fare anche al cioccolato si è emozionato talmente tanto da versare quasi una lacrima.
Credo sia arrivato il momento di tornare alla carica con l’acquisto dello stampo originale…

Ovviamente devo ringraziare la mia cara amica Monica, la fluffosa è tutta sua.
Questa sua strabiliante torta è diventata così famosa che non ci crede nemmeno lei.
#iomangiolafluffosa e voi?

FLUFFOSA ALLA LAVANDA 6-2883

FLUFFOSA ALLA LAVANDA
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Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Ingredients
  1. 50 gr di zucchero aromatizzato alla lavanda
  2. 130 gr di zucchero semolato
  3. 90 ml di tea Harrod's n. 14
  4. 80 gr di olio di arachide
  5. 8 gr di lievito per dolci
  6. 200 gr di farina 1
  7. 1 pizzico di sale
  8. 4 uova fresche
  9. fiori di lavanda essiccati e zucchero a velo per decorare
Instructions
  1. Riscaldate il forno a 165 gradi.
  2. Imburrate e infarinate il vostro stampo ( se non è l'originale della Wilton ) e mettete da parte.
  3. Separate i tuorli dagli albumi e montate a neve ben ferma questi ultimi.
  4. In una ciotola setacciate la farina con il lievito, lo zucchero e il sale.
  5. Formate una fontana e al centro inserite l'olio, i tuorli e il tea.
  6. Mescolate bene gli ingredienti e solo alla fine unite gli albumi con movimenti dal basso verso l'alto per non smontarli.
  7. Riempite il vostro stampo con il preparato e fate cuocere in forno per 40 minuti.
  8. Per controllare la cottura fate la prova stuzzicadenti.
  9. Lasciate raffreddare completamente lo stampo prima di capovolgerlo.
  10. Lasciatela scivolare dallo stampo con attenzione e dolcemente.
  11. Spolverizzate la vostra fluffosa con lo zucchero a velo e con i fiori di lavanda.
Notes
  1. Per realizzare la mia fluffosa ho utilizzato uno stampo da budino in alluminio del diametro di 18 cm.
  2. Le dosi per questo stampo le ho tratte dalla ricetta della mini-fluffosa della mia amica Vaty
  3. Potete sostituire il tea con altri liquidi
  4. Il tea n. 14 di Harrod's è una miscela di varietà Assam, Ceylon, Darjeeling e Keniota.
  5. La fluffosa si mantiene bene per giorni in un porta-torte o in una scatola di latta.
Adapted from FLUFFOSA DI MONICA ZACCHIA
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
FLUFFOSA ALLA LAVANDA PicMonkey Collage
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Comfort Food, i Dolci

TOSSE VS ELISA

18 Febbraio 2016

E’ iniziato tutto una decina di giorni fa.
Mi sveglio una mattina come tante altre ma con un fastidio alla gola.
Da brava dottoressa quale non sono mi controllo bene, facendo aaaaaah come quando sono dal medico.
La gola è arrossata ma non ci sono placche.
Per fortuna.
Sarà una cosa virale.
Il fastidio continua e durante le commissioni mattutine mi fanno notare di quanto tossisca.
Come se io non me ne rendessi conto, no.
Ma via, per un po’ di tosse non è mai morto nessuno.
Devono avermela gufata.
E io mi ricordo bene chi mi ha domandato se la notte riuscissi a dormire.
Mannaggia a lui.
Ma certo, ho risposto.
E’ giusto un po’ di tosse.
Bene, neanche a dirlo la stessa notte non ho chiuso occhio e insieme a me pure il marito ed il cane.
Anzi no, il cane manco se ne è accorto.
Nemmeno la mia tosse riusciva a coprire il suo russare.
Chiaramente, vado dal medico. 
Bugia.
Vado avanti un paio di giorni  con cure alternative e metodi della nonna.
La situazione peggiora.
Continuo a tossire e chiaramente a non dormire.
E con me pure mio marito.
Praticamente mi ci ha portato lui dal dottore.
La diagnosi è stata una comune malattia da raffreddamento.
Curabile in qualche giorno ed un paio di compresse.
Mannaggia a me e quando ci sono andata dal dottore.
Casa mia si è trasformata in un lazzaretto in cui risuonavano solo la mia tosse e le mie imprecazioni.
Come appoggio la testa sul cuscino, speranzosa in una buona nottata, la tosse parte e con lei anche la mia pazienza.
Dormire così, anzi non dormire così, proprio non si può.
Per cui mi vedo costretta ad elemosinare un sedativo per la tosse altrimenti rischio il divorzio.
Finalmente si dorme…
Ma di giorno?
Di giorno rischio il soffocamento varie volte, salvata in extremis solo dalle caramelle gialle.
Ve le ricordate? Me le dava sempre la mamma quando stavo male e a me non piacevano per nulla.
Non avevano il sapore di caramelle.
Invece mi piaceva tanto l’acqua con lo zucchero che la nonna mi preparava sempre prima di andare a letto.
Mi faceva compagnia sul comodino, pronta all’uso.
A pensarci bene ho sempre sofferto di mal di gola, tosse e raffreddamenti vari.
Dovrei averci fatto l’abitudine e invece…
Però c’è anche da dire che in trentacinque anni trentacinque non mi è mai capitato di patire così tanto.
A furia di tossire ho sviluppato nuovi muscoli addominali di cui non conoscevo l’esistenza.
Quindi diciamo che qualcosa di positivo almeno c’è stato.
In attesa di stare decisamente meglio mi consolo con quintalate di cioccolata spalmata sul pane.
Preparata in casa e talmente buona da finire praticamente subito.
Scommetto che l’adorerete.

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 5

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE
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Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Ingredients
  1. 150 gr di cioccolato fondente 70%
  2. 150 gr di nocciole con la pellina
  3. 2 cucchiai di olio di semi (per me arachide)
  4. 2 cucchiai di miele millefiori
  5. 150 ml di latte (per me scremato)
  6. 1 pizzico di sale
Instructions
  1. Posizionate le nocciole su una teglia e fatele tostare 15 minuti in forno caldo a 175 gradi.
  2. Lasciatele freddare e poi mettetele in un canovaccio.
  3. Richiudetelo su stesso e sfregate con le mani per spelare le nocciole.
  4. Tritatele con un robot da cucina fino a ridurle in farina.
  5. Ora aggiungete il miele l'olio e il pizzico di sale.
  6. Mescolate e amalgamate bene il tutto.
  7. Fondete il cioccolato e riscaldate il latte.
  8. Unite prima il cioccolato al composto di nocciole e poi il latte poco a poco.
  9. Amalgamate bene il tutto e inserite in un vasetto.
  10. Lasciate intiepidire e poi riponete in frigorifero.
  11. Si mantiene in frigorifero per una settimana.
Adapted from Call me cupcake
Adapted from Call me cupcake
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
 CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 2

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 3
CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 4

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 8

Comfort Food, Conserve e Sott'olio, i Dolci

UNA MELA AL GIORNO

3 Febbraio 2016

Non ho mai avuto un buon rapporto con le mele.
A dir la verità pure da bambina non è che mi piacessero tanto.
A parte quelle selvatiche che crescevano sull’albero in giardino dai nonni.
Quelle mi piacevano perché le usavo per preparare la pappa alle mie bambole.
Mamma non voleva, diceva che era uno spreco ma nonna mi lasciava sempre fare.

Lasciala provare, diceva a mia madre.
Già allora il mio amore per il cibo cercava di scaturire fuori in qualche modo…
E’ rimasto sopito per anni per poi esplodere e non fermarsi più.
Anche perché io sono una curiosa innata.
Se conosco un cibo nuovo poi voglio prepararlo pure io!
Mi ricordo i primi tempi in cui io e mio marito siamo andati a convivere.
Lui, che dice che un dolce senza cioccolata NON è un dolce, si è dovuto sorbire intrugli di ogni tipo.
Anche un lassi indiano con il kiwi che ancora mi ricordo pure io.
E non per la sua bontà.
Comunque, tornando alle mele.
Per me mela ha sempre voluto dire malato e ospedale.
Quelle mele cotte dal color marron grigino che non invogliavano nemmeno uno che non mangiava da un anno intero.
Servite come conclusione del pasto, in un piattino bianco.
Popolano ancora i miei incubi culinari peggiori.

Credo che si possano contare sulle dita delle mani le mele che ho mangiato in vita mia.
Se contiamo anche lo strudel e qualche mela verde mangiata a morsi quando mi prende quella voglia di asprigno, otteniamo comunque un numero molto basso.
Se era per me a quest’ora eravamo ancora nel paradiso terrestre con Adamo.
Non credo mi sarei lasciata tentare da una mela.
Rossa e succosa e bella soda.
Oppure no?
Quando stamattina le ho viste nella cassetta di legno non ho saputo resistere… 
Facevano capolino così colorate in mezzo al grigiore invernale.
E così, da brava maniaca dello shopping compulsivo sono ritornata a casa con un bel sacchetto pieno di mele rosse.
Cosa farci però?
Mi sono sentita un po’ come quelle volte in cui ho comprato scarpe troppo piccole lasciandomi tentare dai saldi e dalla più che giusta motivazione che chiaramente non potevo farne a meno.
Torniamo alle mele va…

Le ho strofinate per bene con un canovaccio pulito fino a farle splendere.
Mi ricordo che mamma mi faceva lucidare la mela ogni volta prima di mangiarla.
Mi diceva che così era come quella di Biancaneve.
Ho pensato, lucidato e ripensato e poi ho deciso.

Ci farò una marmellata!
Da mangiare sul pane tostato, con un ricciolo di burro.
Proprio come quando ero bambina.
Accompagnato da una tazzona di caffè d’orzo per riprendermi dal freddo mattutino.
Stai a vedere che mi iniziano a piacere anche le mele.

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 10-2561

 

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT
Una marmellata invernale buonissima
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Prep Time
20 min
Cook Time
6 hr 30 min
Total Time
6 hr 50 min
Prep Time
20 min
Cook Time
6 hr 30 min
Total Time
6 hr 50 min
Ingredients
  1. 1 chilogrammo di mele rosse
  2. 130 gr di zucchero mascobado
  3. 1/2 cucchiaino di noce moscata
  4. 1 cucchiaino di cannella
  5. 125 ml di acqua
Instructions
  1. Sbucciate e togliete il torsolo alle mele.
  2. Tagliatele in fettine sottili e inseritele insieme all'acqua nella vostra slow cooker.
  3. Selezionate la modalità low e lasciate cuocere per 6 ore senza mai togliere il coperchio.
  4. Unite lo zucchero e le spezie alle mele e mescolate molto bene.
  5. Rimettete il coperchio e fate cuocere per altri 30 minuti.
  6. Invasate ancora calda in vasetti sterilizzati.
Notes
  1. Se la consumate in breve tempo non avete bisogno di sterilizzare i vasetti una volta riempiti.
Adapted from Honeyandjam
Adapted from Honeyandjam
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT PicMonkey Collage

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 1-2512

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 8-2541

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 9-2545 

Comfort Food, i Dolci

AL DIAVOLO LA DIETA

19 Gennaio 2016

Non ricordo con esattezza il giorno preciso.
Probabilmente mia madre l’aveva preso in uno di quei negozietti dell’usato.
Ricordo che ci passavo interi pomeriggi selezionando i fumetti già letti e scambiandoli con altri usati.
Ho sempre adorato leggere, forse per la sensazione di evasione.
E così che credo sia entrato nella mia vita il Manuale di Nonna Papera.
Il mio primo libro di ricette.
Lo conservo ancora gelosamente con ancora le pieghe originali nelle pagine con le mie preparazioni preferite.
Sono quasi tutte di dolci e questo la dice lunga riguardo la mia golosità.
Negli anni non è cambiata, anzi.
Tornando al Manuale di Nonna Papera, la prima ricetta in assoluto che ho amato è stata quella del salame al cioccolato.
Imploravo mia madre chiedendole ogni due per tre di prepararlo.
E così, solitamente il sabato pomeriggio, quando eravamo dalla nonna, assecondava le mie richieste e io potevo farle da aiutante.
Il mio compito era quello di sbriciolare i biscotti.
In mano il grosso batticarne della nonna e i biscotti che dentro il canovaccio si frantumavano a poco a poco sotto i miei colpi.
Mamma si occupava del burro, lei che ha sempre odiato ungersi le mani.
Poi miscelava insieme lo zucchero con le uova e preparava il cacao.
A quel punto univa il burro sciolto alle uova e al cacao.
Niente liquore per me.
Aggiungevamo insieme i biscotti e poi lei formava il salsicciotto con la carta forno.
Apriva la porticina del refrigeratore e riponeva il salame a freddarsi.
La parte più brutta era il dover aspettare.
Era il momento peggiore della ricetta per me.
La parte che odiavo di più.
Avessi saputo dell’esistenza dell’abbattitore…
Figuriamoci poi, con il frigorifero della nonna che era dell’anteguerra.
Passavo interi pomeriggi a guardarlo sperando così di accelerare il raffreddamento.
Quando mia madre non ne poteva più di vedermi con lo sguardo perso nel vuoto verso il refrigeratore mi corrompeva con i boccoli.
Sapeva che per farmi desistere doveva impegnarmi con qualcosa che mi piaceva da impazzire e che mi avrebbe tenuto impegnata per un po’.
E così mi lavava i capelli, con lo shampoo alla mela verde di cui adoravo il profumo.
Faceva fare la schiuma e poi li risciacquava con l’acqua fredda, così venivano belli brillanti.
Poi prendeva un asciugamano e mi faceva il turbante.
Prendeva poi un pezzo di vecchio lenzuolo e insieme lo riducevamo in striscioline che lei mi avvolgeva nei capelli.
Metteva su un bel zocco di legno nel camino e mi faceva accoccolare sulla poltrona a leggere i miei fumetti. 
Ci voleva pazienza anche per fare i boccoli, perché i capelli dovevano asciugare.
E così passavo il restante pomeriggio a leggere e ad aspettare.
Ma poi arrivava il momento.
La mamma mi scioglieva i capelli.
Ed io con una criniera alla perfetta Shirley Temple mi avvicinavo al frigorifero.
Se mamma diceva che era pronto potevo appoggiare il salame al cioccolato sul tagliere e scartalo come una caramella gigante.
Ricordo le mani unte nell’afferrare le prime fette tagliate e le papille gustative in estasi nel gustarlo.
Ancora oggi , nella sua semplicità è uno dei miei dolci preferiti.
Sfoglio il Manuale di Nonna Papera che è ancora con me nonostante sia un po’ acciaccato.
La pagina la conosco a memoria, la 104.
Ecco la ricetta del salame vichingo.
Al diavolo la dieta post festività, oggi quasi quasi lo preparo.

SALAME AL CIOCCOLATO PicMonkey Collage

SALAME AL CIOCCOLATO
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Prep Time
15 min
Total Time
2 hr 15 min
Prep Time
15 min
Total Time
2 hr 15 min
Ingredients
  1. 200 gr di biscotti ai cereali
  2. 20 gr di zucchero a velo
  3. 15 gr di cacao amaro
  4. 40 gr di zucchero
  5. 150 gr di burro
  6. 5/6 nocciole
  7. 2 uova
Instructions
  1. Tritate grossolanamente i biscotti e mettete da parte.
  2. Fate sciogliere il burro e lasciate raffreddare.
  3. Montate le uova insieme allo zucchero finché diventeranno spumose e chiare.
  4. Unite il cacao e mescolate bene.
  5. Aggiungete i biscotti e le nocciole e per ultimo il burro fuso.
  6. Amalgamate tutti gli ingredienti e versateli al centro di un foglio di carta forno.
  7. Arrotolate e date la forma di un salame al vostro composto.
  8. Fermate i lati come una caramella e riponete a raffreddare in frigorifero per 2 ore.
  9. Quando il salame di cioccolato sarà ben sodo togliete dal frigorifero.
  10. Cospargete con lo zucchero a velo il vostro salame, legatelo con lo spago ed è pronto per essere affettato.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
SALAME AL CIOCCOLATO 10-2440

SALAME AL CIOCCOLATO 8-2425

SALAME AL CIOCCOLATO 9-2433