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autunno

Eventi, La Carne

TERIYAKI BURGER per KIKKOMAN

6 Ottobre 2016

Mi sono scervellata parecchio su quale ricetta proporre per il contest di iFood che vede in collaborazione niente di meno che Kikkoman.
Per chi non lo sapesse, Kikkoman è produttore leader della salsa di soia.
Adoro la salsa di soia e la utilizzo in tantissime ricette.
E poi mi ricorda la mia amata Thailandia, dove la salsa di soia è onnipresente.
Eppure…il vuoto.
Ho pensato a mille ricette e altrettante volte ho cambiato idea.
Studia e cerca, pensa e ripensa alla fine ho avuto l’illuminazione sulla via di Damasco.
Non è accaduto sui tomi di una biblioteca o leggendo antichi manoscritti di cucina.
E’ successo molto più semplicemente.
Ovvero addentando un ottimo hamburger.
E’ stato li che ho visto la luce.
Colonna sonora di Ennio Morricone.
Mentre divoravo quel panino me ne immaginavo un altro.
Immaginavo un hamburger fusion con spinaci e formaggio di montagna.
Ma con una salsa particolare, orientale e saporita al punto giusto.
Volevo che la salsa non fosse solo di accompagnamento però, così ho deciso di utilizzarla anche come condimento della carne a crudo.
Con la salsa di soia Kikkoman ho preparato una classica salsa teriyaki, una salsa giapponese scura e vellutata il cui nome deriva da Teri, lucido/splendente e Yaki, cotto alla griglia.
Ho utilizzato la salsa teriyaki per insaporire la carne e poi come salsa finale per guarnire il panino.
Con la salsa teriyaki la carne diventerà lucida e caramellata in cottura.
Renderà il vostro hamburger succulento e particolarmente saporito.
Se vi siete incuriositi potete leggere la mia ricetta proposta su iFood qui
Vi solletico ancora un po’ il palato con la fotografia con la quale partecipo al contest fotografico, la mia amica Manuela Bonci giudicherà i meravigliosi scatti protagonisti di questo bellissimo contest.
Buona salsa di soia a tutti!

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Con questo post partecipo al premio speciale food photography del contest Kikkomania.

Comfort Food, Contorni, Gli Appetizer

E LA CHIAMANO VITA DA CANI

17 Novembre 2015

In questi giorni,tra i proprietari di cani,soprattutto cuccioli,c’è un discorso che tiene banco su tutti.
Sembra molto importante visto che nello sgambatoio non si parla d’altro.
Si comincia da lontano.
“Com’è andata la notte? Dormito bene?”
Attenzione,qui si parla di cani non di persone e quindi non interessa a nessuno sapere che alle 4.00 del mattino ti sei svegliata per la tosse.
No,qui vogliono sapere del cucciolo.
Se ha dormito senza fare i capricci,se ha mangiato,se ha fatto pupù e come l’ha fatta.
E certo,perché ho scoperto che la pupù del tuo cane è un argomento di grande interesse in uno sgambatoio.
Più del calcio o della motogp.
Bugia.
Con la storia Rossi – Marquez abbiamo avuto da parlare per giorni e per un attimo ci siamo persino dimenticati della pupù.
Non parliamo delle crocchette.
Vogliamo parlare delle crocchette?
Si parla più liberamente della massoneria che della marca delle crocchi per cani.
Ora i cani  mangiano il cervo,il coniglio,l’anatra che è ipoallergenica per cuccioli con l’intestino sensibile.
Anche i premietti sono low fat e con gusti alla vaniglia,al bacon o al tartufo.
Sia mai che magari inizi a trovarlo quando lo portate in giro nei boschi.
Sono lontani i tempi in cui il cane mangiava i resti della cena,se c’erano.
E per fortuna,direi io.
Se prendi un cane lui diventa automaticamente un membro della famiglia,del tuo branco.
E come tale devi trattarlo.
Lascereste mai vostro figlio senza mangiare?
Lo leghereste ad un palo perché non potete portarlo in vacanza?
A me queste cose sembrano inconcepibili…
E’ chiaro che non tutti sanno a cosa vanno incontro quando decidono di adottare un cucciolo.
D’altronde non sono corredati di libretto di istruzioni…e ogni cucciolo è un cane a se.
Bisogna armarsi di pazienza e cercare di non sciogliersi come un ghiacciolo ai Caraibi ogni volta che vi guarderà.
Perché lui vi guarderà. Sempre.
Sarete il suo punto di riferimento e lui sarà la vostra ombra.
Non saprete più fare a meno uno dell’altro e vi ritroverete a fare cose impensabili fino a qualche tempo fa.

Svegliarvi all’alba e portarlo fuori anche se piove.
Anche se fa freddo.
Anche se siete in ritardo.
Anche se vuol dire percorrere 3 chilometri di primo mattino senza nemmeno aver avuto il tempo di bere il caffè.

Adorerete guardarlo dormire.
Rendetevi conto che passerete un’infinità di tempo a consumarlo di amore con gli occhi mentre lui dorme beato.
Preparatevi ad arrivare tardi in ufficio,bruciare l’arrosto e scordarvi di tutto il resto quando lui si accoccolerà ai vostri piedi a fare la nanna.
Non potrete resistere.
Ma vi avviso,arriverà a guardarvi pateticamente quando esagererete con le coccole.

Lo ricoprirete di giocattoli che nemmeno il principino d’Inghilterra.
Se prima i vostri negozi preferiti erano quelli di scarpe ora saranno i pet shop.
Vi brilleranno gli occhi alla vista di tutti i collari,medagliette,pupazzi,corde,palline esposti in bella mostra che nemmeno i diamanti da Tiffany.
Vi ritroverete a parlare del vostro cane a perfetti sconosciuti e pure a scambiarvi i numeri di telefono per far giocare i cani insieme.

Parlerete con il vostro cane.
E lui vi ascolterà.
Anche quando lo inonderete di tutto lo stress del lavoro e della vita e gli racconterete di come è difficile vivere oggi e che la gente non ha più senso civico,lui vi ascolterà e sospirerà con voi.
Si,lo so sembra strano. Eppure parlare con il cane ha un potente potere antidepressivo.
Innanzitutto lui non fa domande e il più delle volte sta dalla vostra parte.

Anche perché capirà presto che è dalle vostre mani che in qualche modo esce il cibo.
Se volete conquistare la sua attenzione,uscite un premietto e diventerà ubbidiente come un marines.
Scoprirete anche che la loro ingordigia sarà sempre a vostro favore e che il vostro cane è facilmente corruttibile.

Potete chiudere crocchette,ossa,premietti,pane secco in qualunque sportello o ripostiglio di casa.
Lui saprà dove sono e in casi disperati tenterà,con successo,un attacco al cibo.
Non importa dove lo nasconderete.
Vorrete mica mettere il vostro naso con quello di un cane?

Il problema sorge quando il cane è un fuori taglia ed è pure goloso.
Capita di trovarlo in cucina,intento ad accendere il fornello.
Parlo per esperienza personale,mica fichi.
Se lui,su due zampe arriva benissimo ai ripiani della cucina mettete al riparo qualunque cosa sia commestibile.
Vale anche per la plastica.
Per loro è irresistibile.

Volete sapere di cosa si parlava in questi giorni?
Il problema dei problemi : l’albero di Natale.
“Ma tu,con il cucciolo,l’albero lo fai?”
Per me non c’è Natale più bello se non quello passato con i nostri cuccioli magari davanti al camino acceso.
Per scartare i regali avremo un valido aiuto.
Tutta quella distruzione di carta per loro sarà come Disneyland.
Ma torniamo all’albero,che nella migliore delle ipotesi a Natale avrà già subito almeno una quindicina di attacchi canini e l’avrete ricomposto alla bell’e meglio,ogni volta con meno entusiasmo.
Ecco in quelle occasioni vi chiederete chi ve l’avrà fatto fare e smadonnerete contro l’albero e persino il Natale.

Eppure…
Tutto questo è nulla in confronto a quello che il vostro cane farà per voi.
Vi amerà e dedicherà la sua vita a farvi felice.
Si dice che i cani,ogni volta che vedono il padrone,emettono serotonina.
L’ormone che a noi umani ci sballa quando siamo innamorati.
Ecco,voi andrete in bagno a lavarvi le mani e quando uscirete,una coda vi accoglierà scodinzolando come se foste tornato da una spedizione in Antartide.
Se non è amore questo.
E proprio l’amore è l’unica cosa che chiedono i nostri cuccioli.
Non gli importa che macchina guidiamo,che lavoro svolgiamo o per quale squadra tifiamo.
Non gli importa se domani c’è il sole o se pioverà.
A loro importa solo amarci ed essere amati.
E soprattutto,ricordate,essere guardati mentre dormono e sognano di mordere il postino.

 

CAMEMBERT PicMonkey Collage

CAMEMBERT AROMATIZZATO
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Prep Time
5 min
Cook Time
15 min
Total Time
20 min
Prep Time
5 min
Cook Time
15 min
Total Time
20 min
Ingredients
  1. 1 camembert
  2. aglio a fette
  3. olio evo
  4. rosmarino
  5. salvia
  6. timo
Instructions
  1. Praticate dei tagli in diagonale sulla superficie del formaggio e incrociate con altri tagli fino a formare una griglia.
  2. Irrorate d'olio e spolverate con le erbe tritate.
  3. Cuocete il camembert nel suo contenitore in legno senza coperchio in forno già caldo a 200 ° per 15 minuti.
  4. Sfornate e lasciate freddare qualche minuto prima di servire.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/

Servite il camembert con questo buonissimo shortbread cookie…
La ricetta è delle bravissime ragazze del Pancetta Bistrot,io le adoro <3

 

CAMEMBERT CON SHORTBREAD SALATO 5

CAMEMBERT CON SHORTBREAD SALATO 2

CAMEMBERT CON SHORTBREAD SALATO 8

CAMEMBERT CON SHORTBREAD SALATO 7

Alcool & co., Comfort Food

SAI TENERE UN SEGRETO?

6 Ottobre 2015

Bisognava fare piano.
La sottile porta a vetri finemente intagliati non attutiva certo i rumori.
Le pantofole di nonna scivolavano senza produrre alcun rumore sul consunto pavimento in cotto.
Mattonelle in pietra,consunte negli angoli dall’usura e dalla pulizia.
Io me ne stavo seduta a disegnare al tavolo grigio della cucina,unico emblema quasi nuovo in tutto quel vecchiume.
La nonna toglieva i cerchi in ghisa dalla stufa,ravvivava un pò il fuoco e preparava con cura il caffè.
Qualche cucchiaino di polvere scura nel bricco e poi posizionava la strana caffettiera sulla stufa.
Era il segnale che a breve si sarebbe alzato il nonno dal riposino pomeridiano.
Preparavamo insieme le tazzine e i piattini,le zollette di zucchero da prendere con le pinze e qualche biscottino per la merenda.
Io avevo il compito di andare a svegliare il nonno,anche se a dirla tutta,entrare in quella camera grande in piena penombra mi ha sempre messo un pò di timore.
Ma sapevo che il nonno mi avrebbe dato le caramelle e quindi ci andavo eccome.
Gli arrivavo vicino,controllavo dentro il bicchierino bianco e oro se effettivamente ci fossero le caramelle e poi lo svegliavo nemmeno troppo dolcemente.
Mai stata una tutta baci,nemmeno da piccola.
Comunque,io credevo di essere furba…e invece il nonno fingeva di dormire fino all’ultimo e si faceva grasse risate con nonna quando le raccontava che io sbirciavo per sicurezza nel bicchierino delle caramelle ogni volta.
Si alzava dal letto e mi concedeva una zuccherosa caramella colorata.
Indossava la camicia e le bretelle e compariva in cucina dove lo aspettavamo io e nonna con il caffè.
Mangiava un biscotto,nonostante il diabete e beveva il caffè nonostante glielo avessero vietato.
Indossava la giacca di panno nera e con l’aiuto del bastone,usciva fuori casa nel fresco pomeriggio autunnale.
Io sapevo dove andava.
Mettevo il berretto e la maglia grossa e lo seguivo in lontananza,su per il sentiero che portava al campo.
Mi nascondevo dietro un albero così che non mi potesse vedere ma io potessi vedere lui.
Prendeva la sedia impagliata che teneva vicino al ciliegio e si sedeva.
Estraeva dalla tasca della giacca un portasigarette dorato che era tutto uno scintillio,prendeva una sigaretta e l’accendeva con una lunga aspirata.
Con un sospiro sputava fuori il fumo tutto in una volta.
Spegneva la sigaretta con il pollice e l’indice e poi la gettava via.
Quel gesto era quasi di stizza mentre con il braccio teso allontanava da se la sigaretta.
Io sapevo già che al ritorno la nonna avrebbe arricciato il naso,sentendo il puzzo di fumo già dall’orto.
Credo che non sentisse effettivamente l’odore della sigaretta,ma probabilmente conosceva bene il vecchio marito e le sue vecchie abitudini.
Mi vedo nascosta dietro il fico,con il berretto calcato in testa e le mani rosse per il freddo.
Aspettavo che il nonno percorresse a ritroso la strada per i campi  dirigendosi verso l’orto.
Poi tornavo alla chetichella e zitta zitta mi mettevo vicino a lui,indaffarato con la vanga e le patate.
Mi chiedeva in dialetto dove ero stata e io rispondevo a monosillabi rossa per la vergogna.
Allora lui mi faceva una carezza con le mani rugose e sporche di terra,mi faceva l’occhiolino e io capivo che lui sapeva.
Mi passava la vanga e mi spiegava come fare a lavorare bene la terra.
Non l’ho mai raccontato a nessuno il suo segreto,nemmeno a nonna.
E’ rimasto sepolto per anni nella mia memoria e nella terra di quell’orto.

 

SANGRIA D'AUTUNNO10

 

SANGRIA D’AUTUNNO

ingredienti : 

2 mele rosse
3 stecche di cannella
2 frutti di anice stellato
200 ml di sidro di mele
400 ml di vino rosso 

Tagliate le mele a fettine sottili e inserite in una brocca insieme alle spezie.
Unite il sidro di mele e correggete con il vino.
Fate decantare la vostra sangria mentre la frutta macera un pò.
Ci vorranno circa un paio d’ore.
Se resistete…

 

SANGRIA D'AUTUNNO3

SANGRIA D'AUTUNNO6

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