Dieci.
Un bel numero.
Rotondo quando lo pronunci.
Senza tanti fronzoli.
Dieci.
I primi numeri che pronunci da bambino.
Stanno tutti sulle dita di una mano.
Dieci come deca.
La vecchia diecimila lire,con cui potevi uscire il sabato sera senza sentirti un pezzente.
Altri tempi.
In tutti i sensi.
Dieci come il giorno in cui ci siamo messi insieme io e mio marito.
Anche se poi festeggiamo l’undici.
Dieci è anche il giorno in cui ci siamo sposati e ricordo ancora quanto ho implorato in comune per fare in modo mi facessero sposare proprio quel giorno.
Non c’era più posto ma la mia insistenza e la promessa di arrivare in orario ha fatto cedere il funzionario.
Non c’è bisogno di dirvi che sono arrivata miseramente in ritardo vero?
Immaginate da soli che il mio quasi marito mi abbia chiamato quando ero già in ritardo di venti minuti per sapere se avevo cambiato idea…
Visti i miei precedenti.
Questa è un’altra di quelle storie che mi riprometto di raccontarvi prima o poi…
Per ora torniamo a quel fatidico dieci.
Non contenta del pauroso ritardo,ho fatto con la macchina un largo giro della piazza e tentato invano di inserire una musica per la mia uscita dalla macchina.
Se non sbaglio era l’intro di Patience dei Guns n Roses.
Una schitarrata pazzesca che avrebbe fatto tremare i muri del comune.
Forse è stato meglio così,che il mio iphone abbia deciso di non collaborare.
Forse bloccato da cotanta tamarraggine.
Comunque,credo di essermi tirata addosso macumbe di ogni tipo mentre io mi attardavo a salutare,farmi fotografare e baciare dagli amici.
La sposa dopo di me era già in attesa e si può vedere benissimo dalle fotografie.
Ritraggono me in posa e lei sullo sfondo con lo sguardo incazzato tipo jena ridens.
Si è dovuta pure sorbire la durata della funzione…iniziata con l’entrata della sposa (cioè io) sulle note iniziali di November Rain.
Sempre Guns n Roses,ovvio,della durata di soli 9 minuti.
Detto tra di noi…nemmeno io sapevo più come far passare il tempo.
Alle parole : “Possiamo spegnere adesso?” ho capito che era ora di basta.
Cinque minuti di funzione,firme,rottura del boquet-bracciale con conseguenti bestemmie da parte della sposa e per fortuna non mi sono sposata in chiesa.
Quattro minuti di poesia recitata da mio marito.
Non crediate sia farina del suo sacco.
Mai stato così romantico,ma se è per questo nemmeno io,per cui va benissimo.
Comunque,gentilissimo il comune che ci ha regalato una bella poesia che poi mio marito ha letto davanti a tutti.
La mia amica ha immortalato per sempre la scena.
Sia mai vada perso nel tempo questo momento così ludico.
Avete bisogno vi descriva la mia faccia quando sono uscita,c’era il riso,gli amici sorridenti,la sposa dopo sempre più incazzata,e…mio marito?
Cioè,tempo di una scalinata e già il mio neo marito si era eclissato?
E va bèh…si era fermato a chiacchierare…poi quando da brava mogliettina rompipalle l’ho richiamato all’ordine..ecco le foto di rito,i baci,gli abbracci,i saluti,il mojito,lo spritz e la sposa dopo oramai verde di rabbia come l’incredibile hulk.
Mi stupisco di come non abbia raccolto lei il mio boquet che ormai distrutto ho subito lanciato all’indietro,per poi farci una bambolina vodoo.
Mi stupisco anche di come io non abbia fatto ad infamare il fioraio,visto che anche il fiore di mio marito è durato fino all’aperitivo al bar.
Ma poi,dopo 4 anni mi chiedo ancora…quel giorno,al bar,qualcuno ha pagato?
Scherzi a parte,ho dovuto sincerarmene in seguito,perché quel giorno tutta presa tra i fumi del matrimonio e ammetto anche di qualche birra,non ho seguito bene tutti i passaggi diciamo.
Ricordo l’arrivo al ristorante,l’aperitivo…bugia.
Mi fanno ancora i complimenti ma se dovessi dirvi cosa c’era…lo champagne me lo ricordo però.
Soprattutto al momento di pagare il conto.
Assetati i miei amici.
Ma poverini,c’erano più di 30 gradi.
Come biasimarli.
Ricordo le corse con i miei nipoti sul prato,il vestito sporco come una barbona ma la felicità nel cuore.
Non ricordo l’arrivo nè tantomeno il taglio della torta,nonostante varie fotografie mi ritraggano mentre tento di addentare una monoporzione di squisita torta alla nocciola.
Ricordo però la stranezza nel pronunciare la parola marito i primi tempi.
Anzi,spesso mi capita ancora di chiamarlo il mio moroso.
Proprio alla romagnola.
Dieci.
Più due.
Gli anni insieme a lui,la metà della mia mela.
Buon anniversario amore mio.
PIADA ALL’OLIO FICHI,SPECK & SQUACQUERONE
ingredienti : per circa 6 piadine
500 gr di farina di tipo 1
10 gr di lievito per piadina
1 pizzico di bicarbonato
250 ml di acqua
100 ml di olio evo
1 cucchiaino di sale
per la farcitura :
200 gr di squacquerone di capra
6/7 fichi di stagione
100 gr di speck
miele di acacia
Per preparare la piadina fate una fontana con la farina,unite il lievito e il sale e unite poca acqua.
Procedete aggiungendo poco olio per volta e altra acqua finché non inizierete ad impastare.
Lavorate energicamente per qualche minuto e formate una palla con il vostro impasto.
Lasciate riposare una decina di minuti e poi infarinate il vostro piano e ricavate sei pagnotte dal vostro impasto.
Con l’aiuto di un mattarello stendetele abbastanza sottili e cercate di dargli una forma rotonda.
Cuocete su un testo per piadine ben caldo,oppure in una padella antiaderente.
Quando si formeranno le bolle girate la vostra piada e fate cuocere anche dall’altro lato.
Mentre cuocete le piadine,tenete in caldo quelle pronte all’interno di un canovaccio pulito.
Farcitele con un’abbondante cucchiaiata di stracchino cremoso,spelate i fichi e adagiateli sopra il formaggio. Appoggiate due fette di speck e unite un filo di miele di acacia.
12 Comments
il mio moroso…ah che bello leggere e sentir parlare una che parla come te!
felice anniversario…un abbraccio
Barbara cara!!! Alla fine il mio bell’accento marcato l’hai sentito dal vivo!! Traspare anche quando scrivo ; )
Un abbraccio <3
ma quant’è bello leggerti.. letta tutta di un fiato tra commozione e risate..
la sposa più bella al mondo.. che entra sulle note di november rain, tanto rock quanto bella, proprio come Stefanie Seymour..
tesò però in questo post manca qualcosa.. quella tua foto pazzesca che corri con tuo marito in quel abito pazzesco <3
buon anniversario amica. e te lo dirò anche domani <3
Tesoro immaginavo ti sarebbe piaciuto questo resoconto rock del mio altrettanto rockissimo matrimonio!
Ti mando un bacio e un abbraccio amica <3
Sono molto contenta di averti visto in questi giorni <3 <3 <3
Ma è scritto da dio!!!! Cioè, sei riuscita a farmi divertire pur non essendo stata al matrimonio e non essermi scolata con i tuoi amici parte di quello champagne!! Che delizia parole, ricordi e profumi! Bellissimo post. Anche io lo chiamo moroso, alla romagnola 😛
Tamara sai che rido ancora se lo rileggo? E pensare che è andata proprio così!! Almeno non posso dire di non essermi divertita al mio matrimonio! E raccontandolo è stato un pò come se davvero lo champagne l’avessimo bevuti tutti insieme!
Un bacio <3
Non si può dire che sia stato un matrimonio noioso, davvero un bel racconto per non parlare poi di questa piada con lo squacquerone che mi piace tanto. Brava!
Grazie Marta! Sono contenta ti sia piaciuto il racconto del mio matrimonio!
Ciao ; )
Arrivo tardissimo per gli auguri ma spero tu possa accettarli comunque, di tanta e ancora tanta felicità.. e poi ti faccio tantissimi complimenti per le foto che sono sempre più belle! Sei bravissima <3 La piada deve essere fantastica, la vorrei ora! Un abbraccio grande :**
Vale!!!! Gli auguri sono sempre ben accetti!!!
E poi complimenti fanno super piacere! Mi sto impegnando con le foto ; )
Un bacio e una stretta forte fortissima!
<3 <3 <3
Eccomi a trovarti, finalmente!…E sono arrivata ed ho potuto leggere questo post bellissimo e vedere degli scatti sublimi. Brava, bravissima….. e che dire?? 10 volte Tantissimi auguroni! A presto, Vale
Grazie di tutto Valentina! Dei complimenti,degli auguri e dell’impennata che ha in questo momento la mia autostima ; )
Un abbraccio <3