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Il Pane e Affini, Senza categoria

ERA UNA NOTTE BUIA E TEMPESTOSA…

19 Marzo 2013

Stanotte non mi riesce di dormire.
Colpa del vento che sibila nervoso dietro gli scuri.
Mi giro e mi rigiro nel letto ma non riesco a prendere sonno.
Folli pensieri invadono la mia mente.
Devo scacciarli.
O almeno ci provo.
Cerco di pensare a qualcosa di bello…
Il picnic che facevo con i nonni a primavera…
Le ultime vacanze…
Ma non c’è verso. Non trovo la pace.
Allora mi alzo e vado in cucina.
Siamo solo io e la luce del frigorifero a darmi conforto.
Osservo il cibo.
Lui ha il potere di rilassarmi e farmi perdere in soffici pensieri. Come i miei panini per hamburger.
Il folle pensiero prende forma nella mia mente.
Verso la farina sulla spianatoia e comincio a impastare.
Bastano 10 minuti e poi deve lievitare.
La pace finalmente trovata mi fa assopire…Mi sveglio giusto in tempo per preparare le pagnottine e poi di nuovo sotto il canovaccio. Sento Morfeo che mi chiama,ma non è ancora il tempo.
Il forno si scalda. Una spennellata con l’uovo sbattuto e verso a pioggia i semi di sesamo.
La cucina è inondata di calore,il trillo del timer mi sveglia e mi avvisa che posso sfornare i panini.
Soffici e dorati sono un conforto per gli occhi e la mente.
Aaaah,finalmente precipito tra le braccia di Morfeo.
















































ingredienti :


500 gr di farina 
50 gr di zucchero
2 cucchiaini di sale 
1 bustina di lievito di birra disidratato
40 gr di burro
1 uovo + 1 per spennellare
200 ml di acqua
semi di sesamo

Fate ammorbidire il burro. Versate la farina su una spianatoia e unite tutti gli ingredienti. Aggiungete l’acqua un poco alla volta,potrebbe servirvene meno.
Iniziate a impastare e lavorate per circa 10 minuti. L’impasto deve gonfiare leggermente.
Ungete una ciotola e adagiatevi la pasta,inumidite uno strofinaccio e lasciate lievitare per 2 ore almeno.
A questo punto lavorate l’impasto e formate 9/10 pagnotte.
Io per fare i panini tutti uguali,uso una tazza.
La premo bene sulla pagnotta e elimino la pasta in eccesso che fuoriesce dal bordo. In questo modo i panini si gonfiano e vengono belli rotondi.
Adagiateli su una teglia rivestita con carta forno oleata,ricoprite con lo strofinaccio e lasciate riposare per circa 1 ora. Spennellate con l’uovo sbattuto e cuocete in forno caldo a 180° per 18/20 minuti. La parte superiore deve diventare di un bel dorato brillante.



Il Pane e Affini, Senza categoria

LA PIADA A CASA DI ELISA

17 Marzo 2013

Una zemna ad faroina,                 Una manciata di farina,
un pezg ad sael foin,                 un pizzico di sale fino,
un pò ad carbonato                    un pò di bicarbonato
e de strot ad bagoin.                 e dello strutto di maiale.


L’as smorta sa dl’acqua,              Si impasta con dell’acqua,
us fa polot dour                      si fa una palla dura
che us sporbia ad faroina             che si spolvera di farina
pu us ciapa e s-ciadeur.              poi si prende il matterello
                                      
Us teia la spoia                      Si assottiglia la sfoglia
cla venga ben tonda                   che diventi ben rotonda
pu saura la teggia                    poi sopra la teglia
l’as fa dvantae bionda.               si fa diventare bionda.


L’as magna scruchenta                 Si mangia croccante
sa gl’ierbi e parsot,                 con le erbe e il prosciutto
fintaent che la “caenta”              fino a quando la “canta”
l’han ciapa un pò tot!                non prende un pò tutti!




(L. Vannoni, La piadoina)












Oggi parliamo di Piadina.
Non ci sono parole per descrivere la passione di un Romagnolo per la piada. E’ il nostro “pane”.
Anche Giovanni Pascoli parlò dell’Azimo santo e povero,il pane di passaggio,lo chiama.
Si perchè una volta la piadina veniva preparata tra una pagnotta di pane e l’altra…comoda da fare perchè non deve lievitare e economica da cuocere perchè non si usa il forno.
La sapevano lunga i contadini di una volta…
Ora la piada viene mangiata sempre,conosco persone che sono anni che non toccano pane,tanto c’è la piadina…meglio di quella!
La piada si può mangiare con tutto,e forse è proprio per questo che piace tanto. E’ impareggiabile con il prosciutto o il salame. Ma è buonissima anche con il pesce,un esempio di base è la piada con i sardoncini e la cipolla rossa…
L’avete mai assaggiata con la Nutella? O la marmellata? 
E’ perfetta.
Io l’adoro con il pecorino e il miele…
Nell’entroterra romagnolo la fanno addirittura fritta!
Non è proprio leggera,ma è squisita!
E ci puoi fare anche la piadizza…usi la piada come base e poi la condisci come una pizza.
Questi sono solo alcuni esempi dell’ecletticità della piada.
Io senza piada proprio non so stare.
Ricordo una volta in vacanza,in un’isoletta sperduta al confine con la Malesia,lo stupore nel trovare nel menù di un chiringuito la piada con prosciutto cotto e formaggio.
Non ho resistito e ho DOVUTO (per il bene della scienza culinaria) assaggiarla!!
Cosa ve lo dico a fare…alla fine altro non era che impasto della pizza e non piada ma vi assicuro che dopo un mese di cucina Thai,un sapore “quasi” di casa è impareggiabile.
Volete fare la piadina? Allora auguri,se chiedete la ricetta a qualsiasi zdora (la regina del focolare) romagnola,vi dirà di non sapere le quantità perchè la fa a occhio.
La mia piada preferita,e si perchè non sono tutte uguali come avrete capito,visto che ogni romagnola la fa a occhio,è quella che prepara mia suocera.
Ma oggi la faccio io!






ingredienti : 


500 gr di farina di grano tenero
100 gr di strutto di maiale
4 grammi di bicarbonato
1 pizzico di sale
acqua qb. (io ne ho usata 400 ml circa)
olio evo




Versate la farina a fontana e unite lo strutto,lavorate con una forchetta e aggiungete il sale e il bicarbonato. Unita a poco a poco l’acqua e iniziate a impastare. L’impasto deve risultare sodo. A questo punto unite 1 cucchiaio d’olio,impastate ancora.
Io aggiungo un altro cucchiaio di olio e continuo a lavorare la pasta per circa 10 minuti.
Siamo donna moderne,per cui potete usare anche un robot da cucina o un’impastatrice…non si scandalizza nessuno…però una lavorata anche a mano dategliela comunque,è meglio.
Formate delle pagnotte,con queste dosi vi verranno circa 6 piadine. Prendete una pagnotta,lavoratela con le mani appiattendola un pò,finite di stenderla con un matterello.
Stendete tutte le vostre pagnotte e scaldate su fuoco vivo un testo per piadine,se non l’avete potete usare una padella antiaderente ma non è proprio uguale!
Cuocete per un paio di minuti per lato,quando si formano le bolle è il momento di girarle. Se le bolle crescono eccessivamente schiacciatele con un coltello o una spatola.
Aspettate che raggiungano un bel colore dorato.
Vi consiglio di tenere al caldo quelle pronte dentro uno strofinaccio pulito,chiuso a pacchetto. Così mentre cuocete,le altre non si raffreddano. Servite calde e sbizzarritevi con i ripieni.









La Carne, Senza categoria

LA MIA VITA IN UNA SCATOLA

12 Marzo 2013

Avete mai traslocato? Esperienza terribile.
No,non cambio casa. Solo armadio.
Che bello,non vedevo l’ora. Finalmente tanto spazio in più,in quello vecchio non ci stava ormai più niente.
E se devo scegliere tra smetterla con lo shopping o un armadio nuovo,scelgo sicuramente la seconda!
Ma ecco il tasto dolente : svuotare un armadio è un lavoro introspettivo e pure faticoso.
Così passerà il mio pomeriggio…togliere il vecchio per fare spazio al nuovo.
Si comincia con l’ammucchiare in una babele caraccolante tutti i jeans…si piegano le camicie,gli short e le gonne.
Poi viene la parte migliore,gli abiti.
Quelli eleganti,che da soli riempiono gli occhi ogni volta che apri l’armadio. NE provo uno,verde smeraldo…seta che ti avvolge…se inizio così,a giocare a “gira la moda”,finisco tra un paio di anni!
Non ho tempo…devo continuare a inscatolare tutto.
Anche l’abito da sposa. Un sacco di ricordi…
Ritrovo una cintura misteriosamente scomparsa da tempo immemorabile e la collezione di polsini di quando giocavo a tennis. Dopo 2 anni direi che è il caso di riprendere in mano la racchetta…se la trovo!!
Non tergiversiamo…cerco di farmi una sorta di idea su come riporre i vestiti,nei prossimi giorni vorrei capirci qualcosa quando sarà il momento di vestirmi.
Gli abiti,se non sono appesi alle stampelle,ti guardano tristi.
Ma devo farlo. Toglierli uno per uno.
Avete idea di quanti attaccapanni vivano nei nostri armadi?
Sono stata brava. Ho finito. Ho pensato tanto. Mi sono crogiolata nei ricordi. Certo tutti i miei vestiti nelle scatole non sono un bel vedere,ma cosa non si fa per un armadio nuovo?
E per ringraziare il maritino che domani provvederà a smontare il vecchio armadio,stasera lo delizierò con una ricetta dello chef Gordon Ramsey. La pancetta croccante. Due ore e mezza di cottura.
In forno. Lui (il forno!)cucina e io mi riposo.






























































LA PANCETTA VESTITA



ingredienti : 

500 gr di pancetta di maiale con la cotenna
1/2 finocchio
2 spicchi di aglio
anice stellato
semi di finocchio
foglie di alloro
1 bicchiere di vino bianco
1 litro di brodo di carne
sale e pepe
olio evo
senape 

Tagliate la cotenna della pancetta in lunghi tagli diagonali per la lunghezza e poi fatelo dall’altro verso. Dovrete formare dei rombi larghi un dito.
A questo punto massaggiate la cotenna con il sale e il pepe. Fateli penetrare nei tagli che avevate fatto in precedenza.
Lavate e pulite il finocchio,tagliatelo a listarelle. Schiacciate l’aglio. Scaldate 3 cucchiai di olio in una teglia,unite il finocchio e l’aglio. Aggiungete un cucchiaio di semi di finocchio e uno di anice stellato. Qualche foglia di alloro. Cuocete per qualche minuto. 
Unite la carne,con la pelle verso il basso. Fate insaporire poi giratela e unite altri semi di finocchio.
Versate il vino e fate sobbollire per un paio di minuti. 
Aggiungete il brodo fino a raggiungere lo strati di grasso prima della pelle. Lasciate la cotenna scoperta,così si croccantizzerà per bene. Riportate a bollore e via in forno a 180° per 2 ore e mezza.
Una volta pronta la pancia di maiale,toglietela dalla teglia e appoggiatela su un tagliere.
Ora preparate la salsa di accompagnamento :
Gordon Ramsey consiglia di eliminare il grasso in eccesso del brodo facendo scivolare sulla sua superficie,delle fette di pane da toast. Mi sembra un ottimo consiglio!
Aggiungete 1 cucchiaio di senape al brodo e fatelo ritirare a fuoco vivace per 2/3 minuti.
Affettate la pancetta e servite con la salsa…




i Dolci, Senza categoria

LA FELICITA’ IN UNA SPEZIA

10 Marzo 2013

Cosa rende felici noi donne?
Non parlo della vera felicità,ma di quella effimera…
L’emozione per un paio di scarpe nuove…
Il libro tanto atteso…
Lo stampo per torte cercato per una vita…
So che Voi mi capite!
Ecco,io non avrei mai pensato di emozionarmi al supermercato.
E invece,oggi mi è venuto il batticuore. Davanti alle spezie.
I miei occhi si posano su di lui e divento tutta rossa,il cuore in tumulto…per…il Pepe Rosa!
O meglio, fucsia,perchè sono pur sempre una donna.
Mai usato. Vaghi ricordi di essermene cibata.
Pensi che sappia di pepe e invece no,ti avvolge con quel suo sapore all’inizio un po’ incerto,speziato ma non troppo…
E’ così perfetto nelle sue rosee rotondità!
Come si può non averlo in cucina?
Mette di buonumore soltanto a guardarlo.
E’ perfetto per la ricetta di oggi,qualcosa di semplice ma di colorato.
Perchè oggi è domenica e ho voglia di bellezza attorno a me.






MUFFIN DA BATTICUORE


ingredienti : (circa 10 muffin)


200 gr di fragole fresche
200 gr di farina
50 gr di fecola di patate
150 gr di zucchero + 30 gr per il chutney
80 gr di burro
200 ml di panna fresca
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 manciata di bacche di pepe rosa
1 pizzico di sale

















Come tutte le ricette dei muffin,è molto semplice :
Mescolate la farina con la fecola e il sale. Aggiungete il lievito. Sbattete lo zucchero con il burro ammorbidito finchè il composto diventa spumoso,poi unite le uova e la panna.
Incidete la bacca di vaniglia e privatela dei semini. Aggiungeteli al composto. Unite la farina. Mescolate ancora.
Versate il composto nei pirottini di carta,che avrete inserito nella teglia per muffin.(se come me non l’avete,usate i pirottini di alluminio,in cui avrete inserito quelli di carta. Eviteranno che i vostri muffin assomiglino a dei cupcake!).
Cuocete in forno a 180° per 25 minuti circa,verificando la cottura con uno stecchino.
A questo punto lavate le fragole e tagliatele a pezzettini.
Prendete un pentolino,portate a bollore 50 ml di acqua e 30 gr di zucchero,versatevi le fragole e le bacche di pepe rosa frantumate. Cuocete per qualche minuto,finchè le fragole non diventeranno lucide e candite. Tirate fuori i muffin dal forno e cospargeteli con il chutney. 
Accendete il bollitore. Mettete in infusione la vostra tisana preferita,addentate un muffin e godetevi la domenica come più vi piace.



il Pesce, Senza categoria

IL MARE D’INVERNO

7 Marzo 2013

Strade bagnate. Profumo di terra. Un sole incerto che non sa se fare capolino tra le nubi oppure no. Ma intanto oggi non piove.
Per adesso.
Vorrei che fosse già primavera e non sono l’unica.
Anzi estate…e lamentarmi per il caldo afoso e insopportabile.
E allora vado al mare,a rifarmi gli occhi con il luccichio del pallido sole sulle onde. Una ragazza che gioca con il cane e una palla rossa,una coppietta che passeggia mano nella mano e la sabbia…sarà gelata ma la sento già calda sotto i piedi…
Al mare,in inverno,bisogna lavorare di immaginazione,si sa.
Come il chiosco di porcini che vedo all’orizzonte…
Sogno o son desta? In spiaggia,a Rimini,ovuli e funghi freschi???
Ecco,a volte quello che non ti aspetti è proprio quello che stavi cercando…Una mattinata soleggiata anche se ha piovuto tutta notte,i porcini in spiaggia…e un idea per una nuova ricetta.
Nascono così:


LE CAPESANTE INSOLITE 


ingredienti :

6 capesante già pulite e private della conchiglia
1 porcino bello pasciuto
20 gr di prosciutto di Mora Romagnola
3/4 fette di pane Toscano
Brodo vegetale
Olio evo
Sale e pepe
Bacche rosa

Per chi non la conosce,la Mora Romagnola è una razza di suino autoctono,a pelo nero,con antenati nobilissimi. Per citarne alcuni la Cinta Senese e il Pata Negra,il suo cugino iberico.
Le sue carni sono saporite,i salumi hanno un sapore strepitoso.
E’ stata da poco inserita tra i presidi di Slow Food.
Io vi consiglio di provarla,se ne avete l’occasione,ne vale veramente la pena!
















Pulite il porcino con uno straccio umido,tagliatelo a listarelle e fatelo cuocere con 1 cucchiaio di olio e un sentore di aglio. Salate pepate e aggiungete 1/2 bicchiere di brodo vegetale. 
Ci vorranno circa 10 minuti.
Nel frattempo pulite e lavate le capesante,a me mia suocera me le prepara già lei,esperta pescivendola…
Per cui risparmio tempo!
Fate dorare in una padella delle fettine di pane,io le ho tagliate a cerchio,voi fatele pure come preferite. Quando il pane è pronto,toglietelo dal fuoco e mettetelo da parte. Nella stessa padella fate croccantizzare il prosciutto tagliato a listarelle.
Scaldate un filo d’olio in una padella antiaderente e fate dorare le capesante per circa 3 minuti per lato,dipende dalla grandezza.
E adesso assemblate il tutto : il pane,una cucchiata di funghi,la capasanta e il prosciutto ad ornare il tutto…una spolverata di pepe rosa e avete finito! Bon Appétit!