Comfort Food, La Carne

AHI,SETTEMBRE…

3 Settembre 2015

Ebbene si lo ammetto.
Sono sempre stata una fobica dei cani.
Ricordo ancora il patema di mia madre ogni mattina in cui doveva portarmi a scuola.
Non saranno stati più di cinquecento metri,eppure io la facevo ammattire.
La strada per andare a scuola costeggiava il parco e alcune case.
C’era il prato verde,le panchine,gli alberi e loro.
I cani.
Già in lontananza,come li vedevo,iniziavo a correre attorno a mia madre e loro correvano attorno a me.
Tutto il percorso fino alla scuola avveniva così,urlando e correndo.
Ricordo ancora l’ansia che mi prendeva ogni volta che scendevo le scale di casa e sapevo che avrei incontrato qualche cane.
Il cuore mi batteva forte e i palmi delle mani iniziavano a sudare.
Non crediate che mia madre non abbia mai cercato di farmi capire come comportarmi di fronte ad un cucciolo.
Ma a me non entrava in testa. E così piuttosto che coccolarlo e fargli le carezze,scappavo via terrorizzata all’idea che mi mordesse,leccasse o anche solo saltasse per giocare.
Ammetto di aver invidiato le mie amichette che non avevano nessuna paura,anzi alcune avevano addirittura un cucciolo loro.
E io avevo talmente terrore da non voler andare nemmeno a casa loro.
Sia mai mi avessero fatto giocare con il cane…rischiavo un infarto.
Anche crescendo poi le cose non sono andate affatto meglio.
Ricordo con quanto timore andavo a casa degli amici che avevano un amico a quattro zampe…
Fosse gatto o cane non importa.
L’importante era invece scappare subito dentro casa al sicuro.
Andava male,malissimo quando gli animali da compagnia venivano tenuti al calduccio dentro le mura domestiche.
Lì non avevo scampo.
Ero nel loro territorio…
E così me ne stavo tutto il tempo con l’ansia.
La sedia ben attaccata al tavolo o il corpo ben ancorato al divano.
Ci sono state anche volte in cui io mi sono chiusa a chiave dentro ad una stanza per paura che il cane o il gatto degli amici mi venissero a cercare.
Ora ci rido sù,ma allora vi assicuro che c’era da piangere.
Con il tempo poi ho scoperto da dove deriva tutta questa fobia per gli animali. O almeno credevo di aver capito il perché.
Ma ora so che quella motivazione non bastava.
Come non bastava il fatto che diversi cani mi avessero attaccato.
Probabilmente loro volevano giocare ma io al tempo la intesi in un’altra maniera.
Ora so che alla base di tutto c’è si,il mio background,ma anche il lato dolente del mio carattere che mi porta a voler avere tutto sotto controllo.
Tornando ai cani…
Già qualche anno fa potevo dire di non averne più paura,merito di Aikon.
Un cane meraviglioso che ha magicamente stravolto la mia vita.
Questa è un’altra storia però,e forse un giorno o l’altro ve la racconterò.
Sappiate solo che mentre vi scrivo sono seduta di fianco a Denver,un magnifico esemplare di cane corso che è la gioia dei miei occhi.
Un cucciolo tenerissimo e testardo come pochi è entrato nella nostra vita e nei nostri cuori.
Credo sia doveroso raccontarvi di quanto mio marito desiderasse un cucciolo e credo dobbiate anche sapere che la notte prima di andare a conoscere Denver la qui presente ha avuto un attacco di panico durato fino alla mattina.
E poi…che dire…
Ho incontrato il suo sguardo,i suoi teneri occhi verdi e non ho saputo resistere.
Gli ho donato tutto il mio cuore in un istante e in quello stesso istante sono svanite anche tutte le paure e le fobie che avevo.
Negli ultimi quindici giorni sono diventata una persona diversa,nuova.
E questa persona mi piace molto.
E’ la stessa che fino a qualche tempo fa mai avrebbe pensato di farsi dare i bacini da un cucciolo nè tantomeno di toelettarlo di tutto punto e di raccogliergli la pupù.
E’ la stessa persona che mai e poi mai avrebbe pensato di condividere la stanza con un cane,tantomeno la camera da letto.
La stessa che credeva che per farsi dare retta bastava alzare la voce.
E che educare un cucciolo sarebbe stato semplice.
No,veramente quello non l’ho mai creduto.
E invece Denver è bravissimo,molto intelligente e intuitivo.
Pure troppo.
Ha subdorato subito che i suoi padroni stravedono per lui…
Ci mettono tanto amore e molta,moltissima pazienza.
Certo non è sempre facile,soprattutto quando il cucciolo (che tenete presente pesa già 20 chilogrammi) si impunta e si dimostra testardo come la sua mamma.

Ma ad un certo punto nella testa scatta qualcosa.
Capisci che se vuoi educare e migliorare lui,devi prima migliorare te stesso.
Che ne dite,non male come catarsi settembrina,vero? 

 

“Fino a quando non hai amato
un animale,una parte della tua
anima sarà sempre senza luce”

(Anatole France)

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VOGLIA D’INVERNO…

 

1 pagnotta fresca (con lievito madre)
1/2 cipolla bianca
250 gr di champignon crema
5 salsicce grosse
100 ml di brodo di carne

1/2 bicchiere di vino rosso
100 gr di scamorza affumicata
prezzemolo

olio evo
sale 
pepe

Mondate la cipolla e tagliatela a fette.
Pulite i funghi e affettateli non troppo sottili.
Versate un filo di olio in una casseruola e fate soffriggere la cipolla fino a quando non inizierà a dorare.
Unite la salsiccia sgranata e fate sigillare bene cuocendo per una decina di minuti a fuoco medio.
Allungate con un pò di brodo,salate e pepate.

Sfumate con il vino rosso e lasciate cuocere per altri 20 minuti senza coperchio.
Mescolate ogni tanto per non far raggrumare la salsiccia.
Ora aggiungete i funghi,amalgamate bene e abbassate la fiamma.
Fate andare in cottura per una decina di minuti,i funghi devono rimanere un pochino tosti.
Spolverate con il prezzemolo tritato e fate riposare.
Nel frattempo tagliate l’estremità superiore della vostra pagnotta ed eliminate gran parte della mollica fino a creare un cratere.
Riempitelo con il composto di salsiccia e funghi e adagiatevi sopra qualche fettina sottile di scamorza.
Passate 5 minuti in forno già caldo a 200° modalità grill fino a che il formaggio non si squaglierà.
Vi consiglio di far dorare anche il coperchio di pane e di utilizzarlo per mangiare questa bontà.

 

 

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Alcool & co., Comfort Food

TEMPO DI MORE

13 Agosto 2015

C’era una strada e forse c’e ancora.
Era polverosa e per lo più ombreggiata.
Era una strada nascosta che portava ad un parco verde e rigoglioso in cui passavo i caldi pomeriggi estivi.
La percorrevo saltellando,in un tempo in cui i bambini potevano ancora allontanarsi da casa senza paura.
Mi piaceva passeggiare per la natura e scovare i tesori che nascondeva.
Si,perché in quella strada ombreggiata,sui lati crescevano folti cespugli di more violacee e succulente.
Ricordo ancora il loro sapore asprigno ma al tempo stesso dolce e buono.
Bisognava cercare con attenzione nella penombra,tra i rami e le foglie.
A volte durante le mie scorribande di more mi faceva compagnia un gatto tigrato,probabilmente di qualche casa vicina.
Se ne stava lì,in panciolle,a guardarmi mentre rovistavo tra i cespugli.
Le more non gli interessavano ma invece adorava i grattini che riceveva sul musetto.
Raccoglievo qualche frutto e mi sedevo con la schiena appoggiata al tronco di un albero.
Il gatto si accoccolava di fianco a me e io assaporavo finalmente il mio bottino.
Mi pulivo alla ben e meglio le manine nei pantaloncini azzurri e facevo segno al gatto di non dire nulla.
Eravamo complici,io mangiavo more di nascosto e lui si beccava le coccole in cambio del silenzio.
Confesso di aver esagerato più volte con le more e in preda ad atroci mal di pancia di aver dovuto confessare tutto a mia madre.
Terrorizzata dall’idea che potessi aver mangiato qualcosa di tossico o addirittura velenoso,dovetti mostrarle il mio luogo segreto.
Fortunatamente le more erano effettivamente more e io non rischiai alcunché ma mia madre mi proibì per lungo tempo di avventurami di nuovo tra i cespugli.
Non ho più rivisto il gatto e mi sono chiesta se gli mancassero le mie coccole al sapore di more.
Chissà se esiste ancora quella strada e se ci sono ancora quei rigogliosi cespugli pieni di frutta.
E’ tanto che non torno più a vedere…

 

HEALTY WATER MORE E MENTA

 

 

HEALTY WATER MENTA & MORE

ingredienti :

qualche fogliolina di menta
5/6 more
ghiaccio
acqua gasata

Riempite un bicchiere a boccale con qualche mora e un paio di foglie di menta.
Coprite con il ghiaccio e unite le more rimaste e le foglioline.
Aggiungete altro ghiaccio e l’acqua gasata.

Buone vacanze,ci rivediamo a settembre!

Eventi

SARANNO FAMOSI?

2 Luglio 2015

Forse non sapete che Ifood,Inalpi,Altissimo Ceto insieme a la Festa della Rete ha indetto un concorso meraviglioso!
Saranno Famosi è una sfida tra 5 sous chef a suon di condivisioni social,infatti arriveranno in finale a Rimini soltanto 2 dei sous chef tra i più votati.
Io e altre care amiche formiamo una squadra fortissima che sostiene il nostro chef…si ,ne abbiamo adottato uno!
Ed è bravissimo!
Si chiama Luca Fabbian ed è un giovanissimo sous chef a Milano,presso il ristorante “La Maniera di Carlo”.
La sfida è accattivante…
Ogni settimana verrà eletto il sous chef più amato dai social proprio tramite condivisioni!
Io e la mia squadra ce la stiamo mettendo tutta,vi va di darci una mano?
La ricetta di Luca è una poesia per gli occhi e il palato!
Siete curiosi?
Correte a scoprirla e condividete a più non posso su tutti i vostri social!
Io e le mie amiche Claudia,Chiara,Marta e Cinzia saremmo felici se condividerete la ricetta!
E a settembre scopriremo se #sarannofamosi!
Forza condividete!

 ricetta-luca-fabbian

 

Gli Appetizer

LA RIVINCITA DELLA BIANCHINA

1 Luglio 2015

Quando ero piccola mi avevano affibbiato un soprannome.
Pensando di essere simpatici,mi chiamavano affettuosamente Bianchina.
Ho sempre odiato quel soprannome.
E naturalmente anche la mia pelle bianchiccia da cui ne derivava.
Non è che non andassi al mare.
E vi assicuro che ai miei tempi non si vedevano ancora le madri indaffarate a spalmare creme bianche e coprenti come ceroni sui corpi insabbiati dei figli.
Ai miei tempi,mia madre non aveva ancora finito di parcheggiare che io mi ero fiondata già in acqua a giocare.
Forse perché stavo in acqua finché le mie mani non diventavano come prugne secche,forse perché adoravo ricoprirmi di sabbia bagnata tipo fanghi,insomma al massimo diventavo giusto un pò rossiccia sul naso dove poi comparivano le odiate lentiggini.
Non mi abbronzavo mai.
Nemmeno quando facevamo giornate intere di sole dove stavo spaparanzata sull’asciugamano stile diva anni 50.
Crescendo le cose non miglioravano e ricordo ancora quando da ragazzina decisi di provare l’olio abbronzante più abbronzante che si può che avevo trovato in commercio.
Il risultato?
La pancia,precisamente un cerchio attorno l’ombelico,color fluorescente.
Il resto come prima.
Gli anni passavano,le amiche si abbronzavano e io restavo sempre del mio pallore color malaticcio.
Ricordo ancora una crema trasparente,tipo unguento che mi applicavo con perizia con il risultato di sembrare unta giusta per una cottura al barbecue.
Non solo io ero unta,ma anche tutto quello con cui venivo in contatto.
Potevi lavare gli asciugamani finché volevi,tanto rimanevano sempre coperti da una patina untuosa.
Nemmeno quella sortì alcun risultato.
Rossiccia si,abbronzata nemmeno per idea.
Avvilita,sono poi passata all’uso smodato di auto-abbronzanti.
Vestiti da gettare,aloni arancioni sulle lenzuola e la pelle che sembrava scolorirsi giorno per giorno.
Sembravo un visitors,solo che al posto di essere verde,io sotto ero bianca.
La bianchina…quante volte si è sentita dire “Ma tu non ti abbronzi?”
E lei voleva,eccome se voleva abbronzarsi e perdere il suo pallore.
E poi,come nelle favole dove il brutto anatroccolo diventa cigno,la bianchina ha iniziato ad abbronzarsi.
Sarà perché quando può in inverno corre a cercare il sole.
Sarà perché gira sempre in motorino.
Sarà perché adora stare all’aria aperta e ai primi raggi se ne esce in giardino con qualunque scusa.
Zappare l’orto,togliere le erbacce.
Ogni scusa è buona per me per espormi.
E così che lo chiamo.
Espormi al sole.
Ricordo che qualche anno fa correvo al mare per prendere 50 minuti di sole cronometrati.
E anche oggi,magari non vado al mare,ma sono fuori in giardino con il viso rivolto al sole ogni minuto libero che trovo.
E così,mentre la maggior parte delle persone è ancora pallida,la bianchina è abbronzata come fosse appena tornata dalle Maldive.
Chi l’avrebbe mai detto?
Ora si sente dire “Come sei abbronzata!” “Sei stata in vacanza?”
Vai a spiegare che è tutto merito di curare l’orto!
Abbronzatura a parte,a me il sole ricarica come una batteria.
E’ mentre sono con il naso all’insù,la pelle calda e abbronzata che mi sento ispirata.
Lo sguardo perso nel vuoto,o meglio tra le piante dell’orto,a cercare nuovi pomodori e nuove idee.
Perdonatemi se sono assente più del previsto,ma là fuori c’è il sole e io mi sto rigenerando come una lucertola.

GNOCCO FRITTO E CREMA DI PARMIGIANO1

GNOCCO FRITTO,CICCIOLO CROCCANTE E CREMA AL PARMIGIANO

ingredienti : 

per lo gnocco :

500 gr di farina 1
125 gr di acqua
125 gr di latte 
1/2 bustina di lievito svizzero
olio di semi di girasole
qualche fetta di ciocciolo o testa

per la crema al parmigiano :

100 gr di Parmigiano Reggiano stagionato 22 mesi
150 ml di panna fresca
pepe nero

Preparate la crema grattando il parmigiano e facendolo sciogliere a bagnomaria insieme alla panna fresca e al pepe macinato al momento.
Ci vorranno 10 minuti al massimo e otterrete la consistenza di una crema.
Spegnete la fiamma e fate raffreddare.
Nel frattempo mettete abbondante olio in una pentola capiente e preparate l’impasto per lo gnocco scaldando il latte insieme all’acqua. Fate una fontana con la farina e al centro unite il lievito.
Aggiungete il latte tiepido poco alla volta e iniziate ad impastare.
Quando il vostro impasto sarà liscio e sodo tiratelo con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia sottile.
Ritagliate in forme rotonde e friggete nell’olio bollente.
Quando i vostri gnocchi saranno dorati scolate bene dall’olio e mettete ad asciugare su un piatto con carta da cucina.
Friggete tutti gli gnocchi che volete preparare e mettete a croccantizzare il cicciolo in forno già caldo,modalità grill a 250 gradi.
Mettete la crema di parmigiano in una sac a poche e iniziate a preparare il vostro piatto.
Mettete una sfoglia di gnocco fritto,guarnite con la crema,unite la fetta croccante di cicciolo e ricominciate con lo gnocco,la crema e così via.
Guarnite con aceto balsamico di Modena e un ciuffo di rucola.
Buon appetito!

Con questa ricetta partecipo al contest Parmigiano Reggiano di Modena indetto da Cucina Semplicemente.

 

 

Contest-Parmigiano-Reggiano-Modena

 

GNOCCO FRITTO E CREMA DI PARMIGIANO3

GNOCCO FRITTO E CREMA DI PARMIGIANO2

Alcool & co., Comfort Food

VOGLIA DI CUCINARE NE ABBIAMO?

11 Giugno 2015

Poca.
Anzi,pochissima.
Il caldo mi toglie appettito,che ci crediate o no.
E svanisce anche la voglia di cucinare.
O meglio la voglia ci sarebbe anche…ma accendere il forno con 40° non mi sembra il caso.
Fa già abbastanza caldo così.
Poi io il caldo non è che lo sopporti bene.
Sono lontani gli anni in cui riuscivo a stare sotto il sole giornate intere.
Ora mi mette k.o. già al mattino.
Sarà l’età che avanza.
Mi ricordo che invece da bambina adoravo le giornate così afose.
Volevano dire una cosa sola : campagna.
Mia madre indossava il cappello di paglia a tesa larga e mi caricava sulla macchina. Guidava canticchiando per i pochi chilometri che ci separavano dalla casa della mia amica.
Adoravo passare i pomeriggi nel verde e soprattutto adoravo immergermi nell’acqua gelida della tinozza dove io e la mia amichetta passavamo i pomeriggi caldi e assolati.
Il fiume era a pochi passi da casa ma era secco in quei giorni,così noi ovviavamo al caldo riempiendo d’acqua una tinozza.
L’acqua fredda lambiva i nostri corpicini così vicini in quello spazio esiguo.
Noi ci raccontavamo un sacco di storie tipiche delle bambinette,sognavamo che saremmo diventate ballerine e saremmo state amiche per sempre.
Quando la pelle delle mani era tutta grinzosa era tempo di uscire dall’acqua e andare a rifocillarci.
Correvamo in cucina,dove nella penombra le nostre madri spremevano limoni per farne una dissetante e fresca bevanda.
Ho un ricordo preciso di loro e delle loro mani mentre tagliano quei gialli frutti. Ridono per qualche discorso da adulte.
Si asciugano le mani nel canovaccio,ricomponendosi.
Le fette di limone galleggiano qualche secondo prima di finire sul fondo della brocca trasparente.
Ho in mente quell’attimo come fosse accaduto ieri.
I colori sono vividi nella mia mente.
Le ombre e le luci,i chiaroscuri che illuminavano il volto di mia madre.
Il giallo dei limoni così vivido sul vecchio tagliere di legno.
I fiori di campo rosa che adornavano il tavolo tarlato.
Sembra ieri.
Ma è stato tanto tempo fa.
Quando io adoravo il solleone e l’acqua gelida.
Quando ancora c’erano le lucciole nelle afose serate estive.
Quando mangiavamo fuori in giardino,sotto il ciliegio.
Erano cene frugali,accompagnate da prodotti nostrani e tante risate.
Io mi sedevo in cima alla discesa che portava giù nei campi e poi al fiume.
Scrutavo nel buio con i miei occhietti,cercando di cogliere qualche movimento nell’oscurità.
Me ne stavo seduta lì,un pò in disparte e guardavo la notte che mi circondava.
Mi piacevano i profumi dell’estate.
L’aria densa di umidità per il gran caldo.
A dir la verità,mi piacciono ancora oggi.
Fatico a sopportare il caldo ma non potrei vivere senza il sole che mi scotta la pelle e il respiro corto per il gran caldo.
Fanno parte della mia natura.

 

HEALTY WATER limone & fragola

HEALTY WATER limone & fragola1

 

HEALTY WATER…limone & fragola

 

ingredienti :

2 fragole fresche
1 limone 
1 lime 
qualche fogliolina di menta
acqua naturale fredda

 

Lavate le fragole e gli agrumi.
Tagliateli in fettine sottili e inseriteli nel vostro bicchiere.
Aggiungete le foglioline di mente e l’acqua.
Mescolate bene e gustate subito.
Una bevanda salutare e rinfrescante allo stesso tempo.
Velocissima da preparare!

 

HEALTY WATER limone & fragola2

HEALTY WATER limone & fragola3

HEALTY WATER limone & fragola5

HEALTY WATER limone & fragola6