i Dolci

IL SEGRETO

27 Maggio 2015

Sapete tutti quanto io ami mia nonna.
Con i tuoi pregi,le sue ansie,i suoi snobismi e i suoi difetti.
Potrei non amare anche la sua passione per le telenovela?
La prima che ricordo di aver visto in età fanciullesca si chiamava “La donna del mistero”.
Non ricordo più né quale fosse la trama,tantomeno quale fosse sto famoso mistero.
Ricordo interminabili pomeriggi con lo sguardo fisso alla televisione.
Mia nonna,sua sorella Nives,la vicina di casa e me come gruppo di ascolto.
Non si poteva parlare,a parte quando una di loro se ne usciva con un :
“A no capì”.
E qui partivano le spiegazioni di quello che era successo gridate a gran voce per superare il volume altissimo della tv.
Erano gli unici momenti,a parte la pubblicità,in cui proferivano parola.
Poi,appena finita la telenovela c’era il resoconto interminabile,le ipotesi e tutta una serie di lei sta con lui ma vorrebbe stare con l’altro,sai di chi è figlio lui,lei ha una figlia segreta con tizio…e così discorrendo fino al tramonto o quasi.
Questa telenovela aveva entusiasmato talmente tanto mia nonna che mi ricordo come fosse ieri di averle regalato un disegno fatto da me con raffigurata la protagonista.
Tutta a memoria,senza guardarla.
Carboncino nero su carta bianca.
I tratti erano semplici e grossolani ma la somiglianza era strabiliante.
E ci credo,la vedevo praticamente più di mio cugino…
Il tempo passava e le telenovela cambiavano.
Ricordo anche l’amore spassionato per Sentieri e per Reeva,che io adoravo e mia nonna lo sapeva.
Tant’è che quando la fecero resuscitare,mia nonna addirittura mi telefonò per dirmelo.
Quando è finito ed hanno mandato in onda l’ultima puntata credo sia finita un’era.
Ma poi è stato soppiantato da Beautiful.
Saranno almeno 10 anni che non lo guardo,nemmeno per sbaglio.
Eppure so per certo che se domani accendo la televisione,mi ricollego in cinque minuti.
Le cose sono trite e ritrite e scommetto che Brooke Logan è sempre quella simpatica ruba-mariti di un tempo.
Devo chiedere a mia nonna,lei lo sa sicuramente.
Anche se nell’ultimo periodo Beautiful è stato rimpiazzato da una telenovela che le piace da impazzire.
Si chiama Il Segreto.
Quando sono le 16.20,cascasse il mondo,lei è davanti alla tv.
Si lamenta che c’è troppa pubblicità e che la puntata pomeridiana dura troppo poco.
Si lamenta che la puntata serale dura troppo a lungo e a lei viene sonno.
Eppure,quando sullo schermo appare la sigla,lei diventa un’altra.
Risponde alle mie domande ma fa la vaga e si gira di continuo verso la televisione.
“Nonna vado,così guardi la tv e noi ci vediamo un’altra volta”.
“Ma scherzi?” mi dice.
“Vuoi mettere chiacchierare con te che guardare lì?”
Mentre parla alza il volume con il telecomando e avvicina la sedia allo schermo.
Allora rido tra me e me e la saluto.
L’abbraccio forte e le dico : 
“Di,ma te la ricordi La donna del mistero?”
Le si illuminano ancora gli occhi porca paletta.
Rido ancora e la lascio alla sua visione.
Non sia mai che poi perde il filo.

Visto che ho fatto presto,sono passata anche da mia suocera.
E che ve lo dico a fare…stava seguendo attentamente Il Segreto e non mi ha degnata di uno sguardo. 
Non andate a trovare le vostre parenti donne tra le 16.20 e le 17.00.
Non siete graditi.
Passate più tardi,gli farete un regalo.

 

FROZEN YOGURT ALLE FRAGOLINE DI BOSCO1

 

FROZEN YOGURT ALLE FRAGOLINE DI BOSCO2

 

FROZEN YOGURT con fragoline di bosco

 

ingredienti :

 

500 gr di yogurt alla fragola
200 gr di fragoline di bosco al netto
50 ml di panna fresca
45 gr di zucchero semolato
2 cucchiai di succo di limone

 

Mondate e lavate le fragole e inseritele nel bicchiere del frullatore ad immersione insieme allo zucchero. 
Frullate velocemente e unite lo yogurt.
Aggiungete anche la panna e per ultimo il limone continuando a frullare fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Ora prendete uno stampo da plumcake,ma potete usare qualsiasi recipiente che potrete mettere in freezer.
Versateci il vostro composto e fate rassodare in freezer finché avrà la consistenza di un gelato.
Aiutatevi con un cucchiaio per dare la forma di sfere al vostro gelato e mettetele in ciotoline o coppette.
Potete anche cimentarvi nel preparare dei coni come in gelateria.
Se volete potete anche decorare con zuccherini o fragoline fresche.
O perché no,anche con sciroppo di cioccolata o di acero o panna montata.
A voi la scelta!

 

FROZEN YOGURT ALLE FRAGOLINE DI BOSCO3

 

FROZEN YOGURT ALLE FRAGOLINE DI BOSCO6

 

FROZEN YOGURT ALLE FRAGOLINE DI BOSCO7

 

Comfort Food, PRIMI PIATTI

LA CASETTA NEL VERDE

25 Maggio 2015

Mettete tre donne insieme,un week end assolato e del buon cibo ed otterrete un algoritmo perfetto.
Se poi tutto questo ha come location una casetta di campagna,appollaiata in fondo ad una valle colorata di un verde che in vita vostra non avete mai visto,avrete tutti gli ingredienti giusti per passare le prossime ore magnificamente.
Gli uomini si occupano della legna per il camino e poi si eclissano.
Probabilmente sono fuori sul prato.
Stesi sulle margherite che ricoprono il tappeto erboso.
Gli occhi al cielo azzurro.
Talmente rilassati che sentiremo parlare di loro poco e niente in queste prossime ore.
Nel frattempo per noi donne ci sono mille cose da fare.
Aprire le finestre,fare i letti,controllare la dispensa,lavare le stoviglie,cercare gli asciugamani puliti,togliere la polvere e spazzare il pavimento.
Tutto questo insieme,un sorso di vino e qualche chiacchiera e poi si riparte a sbrigare faccende.
Mettete tre donne insieme in una casa e ve la ribalteranno in poche ore.
Mettete che ad attenderle ci sia un patio di legno immerso nel verde,sotto una cascata di glicini appena fioriti e ci metteranno anche meno.
Riusciamo anche a rilassarci e scattare qualche fotografia.
Il paesaggio attorno a noi è qualcosa di paradisiaco e corriamo estasiate come bambine in mezzo ai campi verdi sterminati.
La fame si fa sentire e decidiamo di preparare gli gnocchi per cena.
Gli asparagi sono freschi e il lardo è quello nostrano.
La ricotta erborinata è di un’azienda agricola della zona.
Non c’è bisogno di tanta lavorazione ed inventiva.
Queste primizie parlano da sole e la semplicità vince sempre.
E’ bello vedere tre donne intente in cucina.
Chi monda gli asparagi e li mette a lessare,chi taglia il lardo e ne mangia più di quello che dovrebbe (io),chi taglia la ricotta.
Sembra quasi la scena di un dipinto olandese. 
La luce che entra dalle finestre e cade sui muri,il camino che riscalda l’ampia cucina e il vino nella brocca.
Il lardo che sfrigola in padella insieme alle verdure e il pane di quello buono a tostare sulla gratella.
Quei piccoli piaceri che condivisi assieme a persone amiche prendono un valore ancora più grande.
Gli uomini smettono di giocare a carte attirati dal profumo del sugo.
L’acqua bolle già e gli gnocchi cuociono in fretta.
Mai cena fu più deliziosa di questa.
Riscaldati dal tepore del camino e dalla condivisione del buon cibo,in buona compagnia.
Una cena luculliana,senza fretta.
Con pause per le risate,per guardare le stelle e giocare con il cane comparso nell’aia.
Senza quella fretta che ci attanaglia solitamente.
Qui ci prendiamo il tempo per goderci la vita,anche se solo per un giorno o due.
Questa è la magia della casetta in mezzo al verde.
E’ la magia della compagnia di persone care.
E’ la magia del buon cibo.
E della condivisione.
Nulla importa di più.

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA2

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA

 

ingredienti per 4 persone

 

1 mazzo di asparagi
1 fetta di lardo da 40 gr
500 gr di gnocchi fatti in casa
ricotta erborinata
1 spicchio d’aglio fresco
olio evo
pepe nero
sale

Mondate gli asparagi e lessateli in abbondante acqua.
Nel frattempo tritate l’aglio e riducete in pezzettini anche il lardo.
Fate scaldare un filo di olio in una padella e lasciate soffriggere l’aglio insieme al lardo per qualche minuto.
Scolate gli asparagi e tagliateli grossolanamente.
Uniteli al soffritto e fate cuocere per 10/15 minuti.
Salate e pepate con parsimonia perché il lardo è già saporito.
Preparate una pentola capiente per gli gnocchi e versatevi l’acqua.
Salatela e portatela a bollore. Io aggiungo un filo di olio per non far attaccare la pasta.
Versate gli gnocchi e non appena salgono a galla,scolateli.
Uniteli al sugo insieme a un mestolo di acqua di cottura e saltateli per 2 o tre minuti. Cospargete con la ricotta erborinata,spegnete la fiamma e date una bella mescolata.
Date una spolverata di pepe nero macinato al momento e servite subito.

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA1

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA3

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA5

 

GNOCCHI ASPARAGI & RICOTTA ERBORINATA6

Comfort Food, i Dolci

TUTTA SAGGEZZA

20 Maggio 2015

Non l’ho mai visto senza.
Poteva essere martedì oppure sabato.
Non importava,era il suo passatempo preferito.
Mio nonno aveva in mano la penna blu e la settimana enigmistica.
Lui adorava fare i cruciverba. 
Erano i primi che faceva in tutta la rivista.
Poi c’era la sezione per bambini,dove io potevo unire le riga tra i puntini numerati. Mi piaceva da matti farlo.
E poi,via via che passavano i giorni e la settimana procedeva,tutti i rebus,giochi e incroci vari venivano compilati attentamente da tutti i membri della famiglia..
E’ sempre stata una mania quella dei cruciverba.
Posso ricordarmi come fosse ieri il nonno seduto capotavola intento a segnare le lettere all’interno delle caselline numerate.
Mia nonna,seduta a fianco,lo aiuta e tiene in mano un quadernino per appuntarsi le parole nuove che non conoscono.
Quel quadernino ha cambiato aspetto e pagine ma esiste ancora ed è tuttora utilizzato da mia nonna che,nonostante l’età e la retina inesistente in un occhio,continua imperterrita a fare i cruciverba.
Non quelli di una rivista qualsiasi,bensì della sua preferita,che corre a comperare ogni martedì mattina insieme a quei giornaletti di pettegolezzo che alle signore attempate piacciono tanto.
Ogni volta che incontra una parola difficile,magari straniera,apre il cassettino sotto al tavolo.
Quello dove ci sono ancora gli occhiali del nonno,le sue chiavi,le carte da briscola e il quadernino.
Con mano malferma segna la parola sconosciuta e in bella grafia ne scrive accanto il significato.
Dice che con quel pugno di parole scritte sulle pagine ingiallite si sente più intelligente.
E non posso darle torto.
I miei nonni non hanno frequentato scuole facoltose eppure non posso che considerarli persone molto intelligenti.
Mio nonno poi è stato un genio nella sua vita e io sono contenta di avere ancora tante cose costruite e assemblate da lui.
Nei cassetti del suo laboratorio posso trovare tanti suoi appunti,scritti in una grafia piccola e sottile.
Pieni di dettagli,misure e correzioni.
Era un perfezionista.
A me si stringe il cuore quando vedo i suoi scritti,i suoi progetti.
Se chiudo gli occhi lui è nel suo laboratorio.
L’odore ferroso che esce dalle porte mi è sempre stato famigliare.
Voleva dire che lui era all’opera e stava costruendo qualche diavoleria.
Se non doveva fare qualcosa di pericoloso mi faceva stare con lui.
Io mi mettevo in un angolo e guardavo le sua sapienti mani che lavoravano.
Gli occhi attenti,strizzati per vedere con più precisione.
Lui misurava,segnava su un foglio le misure e tagliava,assemblava e costruiva.
Quando aveva del tempo libero mi insegnava a lavorare il legno,prendere bene le misure e fare i lavoretti più facili.
Si dedicava a costruirmi casette per le bambole con i mobili in legno finemente intarsiati e letti in ottone.
Una volta ha costruito una replica di una carrozza su commissione.
Era talmente bella che ne costruì una identica da tenere a casa in bella mostra.
E’ ancora lì,e ogni volta che la guardo ricordo come ieri l’impegno che ci mise nel progettarla e poi realizzarla.
Ricordo un sabato in cui andando a trovarli trovai la cucina di mia nonna completamente ricoperta in legno e ferro battuto da renderla meravigliosamente irriconoscibile.
Era così mio nonno.
Una ne faceva e cento ne pensava.
Però poi faceva anche le altre novantanove.
Quando aveva terminato il lavoro,si toglieva il zinalone blu che usava per lavorare e si toglieva di dosso l’odore di ferro e vernice.
Si sedeva a tavola e si rilassava facendo i cruciverba mentre aspettava la cena.
Mia nonna dalla cucina lo sentiva sbuffare ed era certa che non sapesse il nome di qualche attore o qualche parola straniera.
Allora chiedeva a gran voce la definizione,le lettere che potevano aiutarla e gli diceva di guardare nel quadernino.
Ora quando vado a trovare mia nonna è seduta al suo solito posto,la testa china sul suo giornaletto.
Il quadernino a fianco e la penna tra le mani.
Continua a fare le parole crociate,a segnare lettere dentro quadratini bordati di nero.
Dice che le mantiene il cervello attivo e l’aiuta a migliorarsi sempre. Ad imparare di più.
Il sei di questo mese è stato il suo compleanno.
Per lei una giornata come tante,che ormai non ha più niente da festeggiare.
Gli anni avanzano,e come dice sempre,sono una mucchia.
A me piace pensare che siano tutta saggezza,come i capelli bianchi che ho ereditato da lei.

 

CLAFOUTIS ALLE FRAGOLE23 

CLAFOUTIS ALLE FRAGOLE2

 

 

CLAFOUTIS DI FRAGOLE :

ricetta di Sabrine d’Aubergine

 

ingredienti : 

250 gr di fragole già pulite
170 ml di latte fresco intero
45 gr di zucchero 
50 gr di farina tipo 1
1 uovo
1 cucchiaino di burro per lo stampo
zucchero a velo per decorare 

 

La cosa che adoro di questa ricetta è la sua semplicità.
Accendete il forno a 180° e imburrate lo stampo che utilizzerete.
Io ne ho usato uno antiaderente.
Posizionate le fragole ancora intere nel vostro stampo e mettete da parte. Con una frusta sbattete bene lo zucchero con l’uovo,unite la farina poco alla volta e mescolate bene per togliere i grumi.
Ora aggiungete il latte e amalgamate per bene.
Prendete il vostro stampo e cospargete con la pastella.
Cuocete in forno per 45 minuti esatti. Fate intiepidire e cospargete con lo zucchero a velo poco prima di servire.

 

CLAFOUTIS ALLE FRAGOLE7

 

CLAFOUTIS ALLE FRAGOLE4

 

CLAFOUTIS ALLE FRAGOLE6

 

Comfort Food, i Dolci

12 ANNI E NON SENTIRLI

11 Maggio 2015

Diffidate da chi vi racconta che è tutto facile.
Non credete a quelli che vi dicono che è tutto rose e fiori.
Non sarà così.
Ci saranno giorni bui.
Giorni in cui vi odierete.
Altri in cui non vi capirete.
Non sarà facile ma nemmeno impossibile.
Bisognerà armarsi di pazienza,tanta empatia ma soprattutto amore.
Per far funzionare un matrimonio la corsa agli armamenti è sempre aperta.
A volte ci vuole spirito di sacrificio,altre volte ci vuole coraggio.
Non si sa mai quale dote sarà richiesta,e non si sarà mai abbastanza pronti.
Il cuore bisogna mettercelo sempre.
D’altronde parte tutto da lì.
Con l’innamoramento e le farfalle nello stomaco.
Il cuore che batte accelerato e la serotonina a mille.
Ma voi queste sensazioni ve le ricordate?
No,perché io le provo ancora.
Dopo dodici anni.
Nemmeno le lavatrici durano più così tanto.
Figuriamoci i sentimenti.
Eppure…io dopo dodici anni sento ancora le farfalle nello stomaco quando mio marito entra nella stanza.
Lui che per me è marito,amante,amico,fratello,padre e madre.
Lui che da dodici anni per me c’è sempre.
Lui che fa tutto per me,perché io sono la sua priorità.
Lui che è una persona speciale ed io sono stata fortunata ad averlo incontrato.
Ecco,tutte le cose che ho scritto all’inizio,fate finta di non averle lette.
Non è che non ci siano,è solo che quando c’è l’amore il resto non importa.
Quando sei amato splende il sole anche nei giorni bui.
Forse è per questo che dodici anni insieme sono volati.
Se i momenti belli superano quelli brutti,se i vostri occhi ancora brillano quando parlate di lui.
Lui che è l’unico uomo che messo a confronto con gli altri vince sempre.
Se sarà così,il tempo passerà veloce.
Anche troppo.
Non è proprio vero che quando si è in buona compagnia il tempo vola?

 

CHEESECAKE ALLE FRAGOLE1

 

CHEESECAKE ALLE FRAGOLE

 

 

CHEESECAKE ALLE FRAGOLE


ricetta tratta dal blog di Giulia,Pepper’s Matter

Giulia è bravissima,io ho subito amato la sua ricetta della cheesecake. 
Ve la riporto fedelmente,perché è perfetta!

 

ingredienti :

160 gr di biscotti Digestive
500 gr di yogurt alla fragola
200 ml di panna fresca
60 gr di burro bavarese 
8 gr di colla di pesce 
2 cucchiai di zucchero di canna
fragole per decorare

Fate sciogliere il burro e mettete da parte.
Tritate i biscotti in una polvere fine e aggiungete lo zucchero di canna. Unite il burro fuso e mescolate bene con un cucchiaio.
Foderate uno stampo a cerniera da 16 cm con carta forno e versatevi il composto di biscotto. Premete bene con il dorso di un cucchiaio fino ad ottenere una superficie liscia e piana.
Mettete a riposare in frigorifero o in freezer se volete velocizzare i tempi.
Nel frattempo ammollate in acqua fredda la gelatina e prelevate 50 ml di panna. Mettetela a riscaldare in un pentolino.
Montate il resto della panna,ma non completamente. Lasciatela più soffice.
Strizzate bene la gelatina e unitela alla panna calda mescolando bene per amalgamarla. 
In una ciotola unite lo yogurt con la panna calda,aggiungete la panna semi-montata e mescolate bene.
Versare la crema sulla base di biscotto e livellare bene la superficie.
Riporre nuovamente in frigorifero. Io ho fatto riposare in freezer per un ora circa.
Dopodiché decorate a piacere con le fragole e servite subito.

 

CHEESECAKE ALLE FRAGOLE2

 

CHEESECAKE ALLE FRAGOLE3

i Dolci

QUEL CHE MI RESTA

27 Aprile 2015

Un pugno di fotografie.
Un paio di disegni.
Un vecchio shaker.
E la sua macchina fotografica.
Questo è tutto quello che resta su mio padre.
Negli anni mia madre ha regalato tante cose,alcune sono andate perse,altre si sono deteriorate con il passare del tempo.
Ho vecchi ricordi di una chitarra elettrica bianca.
Di una macchinina telecomandata,di quelle a benzina.
Un bracciale a catena da me perso durante una partita di pallone in spiaggia.
Il suo vecchio maglione militare che indossavo sempre quando ero ragazzina.
La fede custodita nel portagioie di mia madre.
Non ricordo altro.
Ne posseggo altre cose sue.
C’è stato un tempo in cui ce l’avevo a morte con mia madre per essersi disfatta delle sue cose,dei suoi oggetti.
Quando ero piccola mia madre mi parlava di lui,mi raccontava aneddoti di quando era ragazzo,di come si erano conosciuti,delle sue passioni e dei suoi amori.
Ma si sa,con il tempo i ricordi si fanno lontani e così più passa il tempo e più mi sento di non conoscere affatto mio padre.
Avrei tante domande da porre a mia madre ma forse per pudore non me la sento di farle tirare fuori un dolore oramai sopito dal tempo.
Se mai si può smettere di soffrire per aver perso il compagno di vita e padre dei tuoi figli.
Ad appena 26 anni.
No,non posso.
Non posso proprio.
N
on voglio vedere adombrarsi gli occhi di mia madre.
Lei che mi ha cresciuta e non mi ha mai fatto mancare nulla.
Io le devo almeno un pò di rispetto per il suo dolore.
Che poi,queste domande mica mi risolverebbero la vita.
Non mi riporterebbero indietro mio padre.
Rimarrebbe tutto così,come in questo momento.
Continuerei ad aver solo un pugno di fotografie,un vecchio shaker e la sua adorata macchinetta.
Devo smettere di continuare a cercare cose sue,scampate alla pulizia di mia madre.
Devo smettere di lamentarmi di non avere suoi ricordi.
Ne effimeri ne reali.
Per anni ho cercato di conoscerlo meglio attraverso i pochi oggetti rimasti.
Ma non è stato così semplice.
Crescendo mi manca sempre di più.
Mi pongo domande che quando ero giovane e spensierata non mi passavano nemmeno per l’anticamera del cervello.

Ora come ora non so cosa darei per poterlo avere qui.
A condividere non solo le passioni comuni ma soprattutto la vita.
Forse è per questo che lo cerco nei suoi oggetti rimasti.
Forse è per questo che mantengo con cura ogni sua cosa.
Ho il terrore di smarrire anche quel poco che mi è rimasto.
Di perdere i ricordi insieme alle cose materiali.
E di non sapere più chi era.
Ne chi sono io.
Eppure…
Le dita affusolate che scrivono sulla tastiera assomigliano incredibilmente alle sue.
Sanno disegnare,scrivere e stendere la piadina proprio come faceva lui.
Lui che non c’è più ma sarà sempre parte di me.
Se mi guardo allo specchio posso vedere il suo lascito più prezioso.
Sono io.
Quasi trentacinque anni.
Un marito,un gatto e presto anche un cane.
Qualche tatuaggio e i capelli biondi.
Testarda e irriverente.
In testa tante domande e poche risposte.
Ma le più importanti le ho davanti gli occhi.
Mio padre non è in una manciata di immagini o in una vecchia macchina fotografica.
Mio padre non è un cumulo di domande senza risposte.
Mio padre sono io.

 

PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA 

 

PANCAKE AL BURRO di LAVANDA

 

ingredienti :

per il burro alla lavanda :

200 ml di panna fresca
1 cucchiaio di fiori di lavanda essiccati

 

per i pancake : (dosi per 20 pancake)

 

500 ml di latte parzialmente scremato
280 gr di farina 1
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di zucchero
50 gr di burro alla lavanda,fuso
sciroppo d’acero per servire

 

Preparate il burro con largo anticipo versando la panna nel robot da cucina. Montatela per almeno 20 minuti ad alta velocità.
V
edrete il burro trasformarsi come per magia sotto i vostri occhi.
La parte grassa si dividerà dal quella liquida e piano piano si avvolgerà alla vostra frusta.
Strizzate per bene con le mani il vostro burro utilizzando delle garze sterili per aiutarvi.
Il siero che otterrete potrete utilizzarlo come una sorta di latticello.
Risciacquate il burro sotto acqua corrente fredda e avvolgetelo in carta forno fino ad ottenere un cilindro o la forma che più preferite.
Riaprite il pacchetto,cospargete la superficie con i fiori di lavanda e avvolgetelo nuovamente ben stretto. Conservate in frigorifero.
Ne otterrete circa 80 gr e si manterrà per un mese.
Ora preparate la pastella per i pancake.
Mescolate il latte con le uova,aggiungete il pizzico di sale e lo zucchero. Unite la farina setacciata insieme al lievito poco alla volta. Amalgamate bene il tutto e unite il burro fuso.
Mescolate con energia e lasciate riposare la pastella coperta da un panno per almeno 30 minuti.
Riscaldate una padellina,ungetela con poco burro e versatevi un mestolo di composto. Fate cuocere per un minuto,finché le bollicine che si creeranno in superficie scoppieranno tutte.
Ora girate il pancake e cuocete per un altro minuto.
Ripetete l’operazione fino a cuocere tutti i pancake.
Se volete potete conservare la pastella in frigorifero per qualche giorno e cuocerli la mattina o per merenda.
Servite accompagnando con sciroppo d’acero e una fettina di burro in superficie.

 

PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA3

pic.PANCAKE CON BURRO ALLA LAVANDA2