i Dolci, Senza categoria

LA FINESTRA SUL CORTILE

28 Maggio 2014

C’era un terrazzino,o meglio c’è ancora,che da su un cortile.
C’erano piante fiorite disposte sui lati,un innaffiatoio rosa dimenticato in un angolo e un paio di sedie in ferro battuto appoggiate alla parete.
Quella parete non era una parete normale,era un dipinto.
Un trompe l’oil stupendo.
Il cortile sembrava non finire mai,bensì continuava oltre le cancellate finemente decorate che si aprivano su una strada di acciottolato fiancheggiata da alberi fioriti.
Tra l’azzurro del cielo spiccava un piccolissimo aereo,simbolo di libertà nella mia testa di bambina.
E poi prati verdi a perdita d’occhio,aiuole fiorite e alberi da frutto contornavano il paesaggio.
Adoravo sedermi a giocare proprio nell’angolo più estremo del terrazzino.
Se sporgevo appena appena la testa,potevo guardare il cortile e perdermi nel dipinto sulla parete.
Quel dipinto l’avevo visto un sacco di volte eppure riuscivo a passare pomeriggi interi ad immaginare storie ogni volta diverse.
Sognavo di essere in quel cortile e di poter attraversare il muro per raggiungere luoghi fantastici.
Più volte sono stata sgridata perché passavo le ore a guardare nel cortile dei vicini.
Quel cortile non era quasi mai popolato…
E io che mi chiedevo come si faceva a stare in casa quando appena fuori c’era un luogo incantato.
Ricordo di averlo visto anche da vicino quel cortile.
E anche la parete così egregiamente dipinta dal proprietario.
L’ho addirittura toccata con mano.
Più volta la moglie del proprietario mi aveva invitato a giocare in quel cortile.
Eppure…preferivo restare sul terrazzino,le gambe ciondolanti oltre il bordo,ossute contro le sbarre di ferro.
Spesso e volentieri mi si intorpidivano a forza di restare nella stessa posizione per ore.
Riuscivo ad accorgermi se spostavano un vaso,compravano una pianta nuova o per una sera non innaffiavano.
Alla faccia della privacy.
Ma ero troppo piccola per aver già visto il famoso film di Hitchcock e non conoscevo certo la storia del reporter Jeff e della bella Lisa Freemont.
Soprattutto l’uso del binocolo,gelosamente custodito nell’armadio di mio nonno,per me era severamente vietato.
Con il passare del tempo la mia morbosa curiosità per quel cortile si affievolì e per parecchio tempo non ho più guardato oltre la parete.
Fino a questa mattina.
Sono salita di sopra,ho tossito un pò per la polvere,ho schivato qualche ragnatela e mi sono sporta.
Tra pezzi di muro mancanti era ancora là.
Più sbiadito e molto meno verde di come lo ricordavo.
Forse ancora più interessante,con quel vedo e non vedo.
Ad esempio,l’aereo non si vede più,al suo posto una macchia grigia si è mangiata il mio sogno di bambina.
Ma io me lo ricordo.
Un lampo grigio scintillante in quel cielo sempre azzurro,anche quando pioveva.
Chissà dove andava…quali terre esotiche avranno raggiunto i passeggeri…
“Lisaaaaaa,non dirmi che stai ancora guardando in quel cortileeee“.
Mia nonna ha faticosamente salito le scale e me la ritrovo dietro le spalle.
Mi sembra ancora di esser bambina con quel suo rimprovero e per un attimo il tempo si è fermato..
“Dai,sporgiti anche te. Stai attenta però” le dico.
L’aiuto a spingersi un pò oltre il bordo,lei sa bene dove dirigere lo sguardo per vederlo.
Il sole illumina il cortile e per un attimo lo vediamo di nuovo,in tutto il suo splendore.
I nostri occhi adulti scrutano curiosi oltre il muro.




















































































CROSTATINE SULLA FINESTRA :                                           fragola e cioccolato bianco


ingredienti : per 6 crostatine


300 gr di pasta brisee
500 gr di fragole fresche già pulite
350 gr di zucchero
1/2 limone
80 gr di cioccolato bianco




per la pasta brisee :

(ricetta tratta dal ricettario Kitchen Aid)


200 gr di farina
1 pizzichino di sale
2 cucchiai di zucchero a velo
100 gr di burro
1 uovo
1 cucchiaino di succo di limone
1 cucchiaio di acqua fredda.


In una ciotola capiente o nella ciotola del robot da cucina,unite la farina,il sale e lo zucchero.
Mescolate bene e unite anche il burro che avrete precedentemente tagliato a tocchetti.
Con una forchetta sgranate bene il burro con la farina fino a che si formeranno tante briciole (se usate il robot,usate la frusta piatta e fate andare per qualche minuto).
Sbattete bene l’uovo e unitelo al composto insieme al succo di limone e l’acqua.
Ora impastate per bene fino a che tutti gli ingredienti saranno amalgamati e avrete un impasto liscio e sodo.
Avvolgete con pellicola e riponete in frigorifero per almeno 30 minuti.
Preparate la marmellata di fragole (già lavate e mondate) tagliando i frutti a metà e unendoli allo zucchero e il succo di limone. Fate macerare per almeno 2 ore e poi trasferite il composto in una pentola.
Posizionate sul fuoco e fate sobbollire a fuoco medio.
Ogni tanto si formerà una schiuma,rimuovetela con l’aiuto di una ramaiola.
Fate cuocere per 1 circa,mescolando spesso,fino a quando la vostra marmellata diventerà bella densa e non gocciolerà più dal mestolo.
Ora,io utilizzandola subito ho semplicemente fatto raffreddare per poi farcire le crostatine. Se voi volete conservare la vostra marmellata,riponetela in vasetti sterilizzati.
Tagliate in scaglie il cioccolato bianco e unitelo alla marmellata solo quando questa sarà completamente fredda.
Preriscaldate il forno a 180° e iniziate ad assottigliare la vostra sfoglia. Lasciatela abbastanza spessa,mi raccomando.
Con un tagliapasta ritagliate le basi per le vostre crostatine e le parti da utilizzare per la copertura.
Imburrate le vostre formine (potete usare anche quelle usa e getta) e foderate con la pasta.
Premete bene sui bordi e fate riposare in frigorifero per 30 minuti circa.
Ora riempite abbondantemente con la marmellata e richiudete con la pasta. Premete bene sui bordi e usate un pò di marmellata come collante tra le strisce di pasta.
Fate cuocere in forno per almeno 20 minuti,devono cambiare colore e diventare dorate. Io ho fatto fare un paio di minuti di grill per colorare bene. 
Fate raffreddare su una griglia e prima di servire spolverizzate con zucchero a velo.








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IO E LE MIE COMPULSIONI parte 2

19 Maggio 2014

Ricordo circa un anno fa di aver condiviso con voi una delle mie compulsioni del momento.
Trattavasi di limoni.
Quelli belli bitorzoluti,al naturale,di un bel giallo canarino.
Questo succedeva circa 14 mesi fa e di compulsioni sotto i ponti ne sono passate. 
Con ancora in testa la zucca di qualche post fa questa mattina mi sono svegliata con in testa l’arancio.
Non il frutto,ma il colore.
Sia ben chiaro,io l’arancione proprio non lo sopporto…eppure in questi giorni ho voglia di circondarmene,ho persino comprato una piantina con sfacciati fiori.
Arancio,per l’appunto.
Mah,che vi devo dire…sarà la primavera?!?
Comunque quando mi sono recata dal fruttivendolo,come ogni giorno nell’ultimo periodo ho subito riempito il cestino con delle belle carote.
No,non quelle sbarbate,quelle ancora con il gambo e le foglie di un verde brillante.
La verduraia se la ride sotto i baffi (che NON ha,per la precisione) e mi chiede cosa cucino di buono oggi.
Con le carote…
Non ci avevo pensato.
In questi giorni ne ho comperate un’infinità e le ho utilizzate per preparare brodi,soffritti ecc…
Proprio non resisto,come una moderna bugs bunny vado in estasi per questi tuberi arancio spento con tanto di ciuffo ribelle.
Realizzo che devo ancora rispondere alla domanda e così su due piedi me ne esco con un : “Ci farò delle patatine…”
“Con le carote,si”
“Cioè,dei petali di carote che sembrano patatine!”
Non so come mi è uscita però poi una volta a casa dovevo pur utilizzare quel meraviglioso mazzo di carote acquistato nuovamente d’impulso,no?
Temevo quasi di sciuparle mentre tornavo a casa,tronfia come se avessi acquistato un nuovo paio di Jimmy Choo.
Se mi avessero detto che avrei preferito andar per botteghe che per boutique…solo qualche anno fa,avrei stentato a crederci.
Ma si sa con il tempo si cambia,e se prima non mi faceva dormire l’ultima it bag,ora non dormo perché penso a cosa cucinare di arancione visto che la zucca non è di stagione. 
Ah,oggi ho comperato pure i fiori di zucca…sarà il mio periodo arancio,alla faccia del blu di Picasso?














Ps. Anche il cestino è frutto di una compulsione del momento.
Faceva bella mostra di se al mercatino dell’usato e io non ho saputo resistere…




PETALI DI CAROTA al forno


ingredienti : per 2 persone

3 carote grandi
5/6 rametti di timo fresco
5/6 rametti di origano fresco
olio evo
sale dolce di Cervia


Accendete il forno e preriscaldate a 180°.
Lavate le carote e modatele,poi con l’aiuto di una mandolina (per me il pelatartufi!) affettatele sottilmente per il lungo.
Adagiate le fette su una teglia foderata con carta forno e con un pennello in setole naturali,spennellatele con olio d’oliva.
Sgranate il timo sopra le vostre carote e lasciate i rametti tra le fettine così insaporiranno per bene.
Fate lo stesso con l’origano e spolverate con abbondante sale.
Infornate e fate cuocere 10/15 minuti.
Attenzione perché i bordi anneriscono subito,da lì in poi è questione di un paio di minuti e saranno pronte. 
Servite caldi come stuzzicante contorno.






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TWO IS MEGL CHE UAN

11 Maggio 2014

11 anni.
Di amore,litigate,momenti top e momenti flop.
Di sfide,lavori duri e lacrime.
Lacrime di gioia e di dolore.
11 anni colorati e appassionati.
Alla faccia di chi dava una data di scadenza alla nostra relazione.
40 giorni dicevano…
E invece,di giorni ne sono passati appena 4018.
4018.
Se mi fermo a pensarci sono tantissimi,eppure sono volati.
Ma sapete com’è quando si è in buona compagnia,no?
Il tempo passa e nemmeno te ne accorgi.
E se oggi sono qui,a scrivere,cucinare,cucire,disegnare e soprattutto sognare lo devo a Lui.
Al mio compagno di vita.
Non solo è un marito premuroso,generoso e amorevole.
Ma è anche un tenace lavoratore,un bravissimo cuoco e un abile motociclista. 
E’ pure bellissimo…
Socievole,testardo,pieno di forza di volontà.
Sognatore e amante degli animali.
La cosa che adoro più di tutte però è che mi ama alla follia e incoraggia tutte le mie passioni.
E sono tantissime…
Ad esempio,se non fosse stato per il suo incoraggiamento non avrei mai dato vita al blog e non avrei mai iniziato a scrivere. 
E non solo,se non lo avessi incontrato,probabilmente non sarei la donna che sono oggi.
Sicuramente avrei meno scarpe…eh eh.
E la mia vita sarebbe stata molto diversa.
Certo non è sempre facile,essendo una donna dotata di un cervello e purtroppo di una lingua che non sa tenere a freno,i battibecchi sono all’ordine del giorno…
Eppure siamo ancora qua.
Certo,la frase “MALEDETTO IL GIORNO CHE TI HO INCONTRATO” la usiamo anche noi quando discutiamo,ma nessuno dei due lo dice sul serio. (Almeno lo spero!!)
Io ricordo ancora quando l’ho visto arrivare in sella alla sua moto,sotto al casco biondi capelli e un sorriso contagioso.
Era la seconda volta che ci incontravamo e già ero pazza di lui.
Ho saputo dopo che erano mesi che cercava di contattarmi tramite amiche comuni che guarda caso gli davano il numero di telefono sbagliato… Le amiche,eh…
Ma alla fine l’amore è trionfato.
Si vede che era destino,no?
Ma sto tergiversando,perché oggi sono qui per dire GRAZIE.

Grazie a mio marito che dopo 11 anni mi ama ancora tantissimo e non passa giorno in cui non me lo dimostri.

Grazie alla vita che ci ha fatto incontrare.
Che ci ha fatto lottare,amare,ridere e viaggiare.
Ma che soprattutto grazie perché ci ha fatto vivere insieme.
Perché due è meglio di uno,e finché noi saremo insieme saremo una forza e potremo superare tutti gli ostacoli.



















DIVERSI MA UGUALI : grissini alle olive



ingredienti : 

500 gr di impasto per la pizza
100 gr di olive snocciolate
olio evo
semi di sesamo


Per preparare l’impasto per la pizza potete seguire questa ricetta. Quando avrete fatto lievitare prendete la vostra pagnotta e aggiungete le olive,io le trito grossolanamente per farle amalgamare meglio.
Re-impastate e ricavate tanti salsicciotti spessi un dito o più a seconda dello spessore che volete dare ai vostri grissini.
Mano a mano che li preparate adagiateli su una teglia rivestita con carta forno e spennellateli con l’olio d’oliva.
Cospargete la superficie con i semi di sesamo e infornate in forno già caldo a 200°. Cuocete per 20 minuti circa,devono diventare dorati e croccanti.


















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VOGLIA DI ZUCCA.

29 Aprile 2014

Zucca arrosto.

Aromatizzata al rosmarino e irrorata di olio buono.
Questa mattina mi sono svegliata così.
Fuori dalla finestra una giornata grigia,piove ancora,ma almeno non più così forte come ieri sera.
Strana la primavera,eh? 
Un giorno sembra agosto e un altro novembre.
E in effetti,la voglia di zucca arrosto è più consona ad una giornata uggiosa,fredda e umida.
Appunto.
Fuori non è mica tanto diverso…manca solo la nebbia e poi sarebbe una perfetta riproduzione di una giornata autunnale.
Eppure anche se piove,l’aria ha quello strano non so ché,sembra più tiepida. Gli uccellini cinguettano incuranti del grigiore e i fiori sbocciati in questi giorni sono ancora lì.
Punti di colore in mezzo a prati verdi.
Non si può…proprio non si può comperare la zucca a fine aprile.
Nonostante immaginiate già il suo sapore e vi state sognando di fare la scarpetta con il pane nella teglia di cottura.
Dove c’è il più buono…
Nonostante faccia bella mostra di se anche sui banchi del fruttivendolo,sia color mattone e rotonda,matura al punto giusto.
Nonostante l’idea geniale per le fotografie.
No.
Devo resistere.
La stagionalità al primo posto.
Siamo oramai a maggio!
E’ tempo di asparagi,carciofi,cavoli…
Io ho già iniziato la produzione dei carciofini sott’olio,i miei.
Quest’anno ne voglio preparare tanti vasetti e sono solo a due.
Comunque,ritornando alla zucca…dovrò tenermi la voglia fino all’autunno; perché io la zucca a maggio non la compro.
Quindi,mi dispiace per mio marito,ma anche stasera si mangiano asparagi…


“La terra vi concede generosamente i suoi frutti,
e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani”.


tratto dal Profeta
K. Gibran















VOLEVO ESSERE UNA ZUCCA : 

Frittatine di asparagi e salsiccia



ingredienti : per 2 persone

1 mazzetto asparagina selvatica
2 salsicce 
1/2 cipolla
15 gr di burro
3 uova
4 cucchiai di parmigiano grattato
2 cucchiaio di pecorino grattato
olio evo
sale 
pepe


Lavate e mondate gli asparagi e tritateli grossolanamente.
Mondate e tritate anche la cipolla.
Ungete appena il fondo di una casseruola e fate soffriggere la cipolla dolcemente. Quando cambierà colore e diventerà più tenera  aggiungete la salsiccia privata della pelle e con un mestolo in legno mescolate bene per sgranarla.
Fate sigillare bene la salsiccia,salate (poco)e poi unite gli asparagi. Fate cuocere per 10 minuti circa,fino a quando la salsiccia sarà bella colorita e gli asparagi diventeranno teneri.
In una ciotola sbattete le uova con sale e pepe,unite i formaggi grattati (tenetene da parte un cucchiaio)e un filo d’olio.
Mescolate bene e aggiungete la salsiccia con gli asparagi.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti con una forchetta e versate un mestolo di composto nei pirottini da crostatine precedentemente imburrati. (Io ho utilizzato quelli usa e getta).
Adagiate al centro delle vostre frittatine un ricciolino di burro e spolverate con il resto del parmigiano e pecorino.
Cuocete in forno già caldo a 190° per 30 minuti circa.
La superficie deve risultare dorata e croccante.
Buon appettito!




La Pizza, Senza categoria

A ZAPPARE LA TERRA.

16 Aprile 2014



Ho rubato un giardino.
Non è mio. Non è di nessuno.
Nessuno lo vuole,nessuno lo cura,nessuno ci va mai.
Lo lasciano morire,forse è già morto,non lo so.


(da Il Giardino Segreto, F. H. Barnett)




Sapete qual’è uno dei miei sogni più grandi,dopo avere una gallina tutta mia?
Avere un orto tutto mio.
Un posto speciale,dove respirare il profumo della terra bagnata.
Affondare le mani nella terra,estirpare le erbacce,innaffiare le piante…cose semplici,vecchie come Matusalemme,ma alzi la mano a chi non è scaturito l’istinto materno alla vista di un frutto o di un fiore nati da qualcosa che avevate piantato proprio voi.
Io ci ricasco ogni primavera.
Appena il sole scalda mi piace uscire in giardino e occuparmi delle piante e del mio piccolo orto in vasi.
Ma non quest’anno.
Quest’anno ho a disposizione una parte di giardino che prima per me era irraggiungibile,ho sempre pensato che sarebbe stato perfetto per un orto…ci batte sempre il sole.
E così vista la nuova possibilità,questa mattina armata di vanga,guanti e cariola mi sono messa al lavoro.
Mio marito e il cane come assistenti.
Estirpa zappa vanga e via andare.
Sotto un sole già cocente per essere solo ad aprile ho passato una mattinata sentendomi come una novella Rossella O’Hara al momento di zappare la terra.
Con le mani sporche e le unghie rovinate, (non per me,ho messo i guanti!) ma rende bene l’idea,mi sono ritrovata a contatto con la terra. La mia terra.
E mi sono tornate in mente le spalle curve di mio nonno paterno,le dita ritorte dalla vecchiaia ma sempre intente a curare il suo orto e le sue viti.
Se penso a lui lo rivedo tra i filari…con i grappoli scuri e sodi tra le mani,in testa il cappello e indosso la giacca del completo.
Sempre elegante,anche se a zappare la terra.
E poi mi viene in mente quando lui e nonna facevano la passata di pomodori e i succhi di frutti.
Ne andavo matta,si sentiva proprio la frutta vera.
Quanti ne ho bevuti di nascosto! E quanti mal di pancia…
E mi ricordo anche i conigli,le scorpacciate di ciliegie direttamente dall’albero,il pane profumatissimo che faceva nonna e i pomodori che mio nonno portava dall’orto.
Lo aiutavo a lavarli in un grande lavabo in pietra che era in cucina proprio davanti alla finestra che dava sul giardino.
Le nostre mani si rinfrescavano sotto l’acqua fredda mentre strofinavamo la pelle soda di quei pomodori succosi.
E io mi perdevo nei miei sogni di bambina,andavo con lo sguardo verso le montagne e percorrevo mentalmente la strada fino a casa,dove avevo un misero terrazzino,niente a che vedere con l’orto di nonno.
Persino l’acqua mi sembrava più buona tra le montagne,e ora so che le mie piccole papille gustative avevano ragione.
Per anni ho sognato un giardino,per anni ho ucciso involontariamente anche le immortali piantine grasse.
Fino a qualche anno fa,quando il mio pollice verde si è fatto sentire e ho iniziato ad avere una vera e propria ossessione per il verde.
Ora ho la possibilità di mettermi alla prova e avere un orto tutto mio. Un sogno che si avvera.
Oggi mentre zappavo la terra,elegante a modo mio,mi sono ricordata chi sono. E da dove vengo.
Sei contento nonno?





















IL CERCHIO DELLA VITA : la pizza a chiocciola



450 gr di impasto per la pizza
200 ml di passata di pomodoro
250 di mozzarella di bufala
olio evo
origano 
sale
2/3 foglie di basilico fresco



Preparate l’impasto per la pizza dimezzando le dosi ma procedendo con la ricetta come troverete qua,fino alla lievitazione.
Circa un’ora e mezza prima di preparare la vostra pizza,prendete il vostro impasto e dividetelo in due pagnotte,una di 320 gr circa e l’altra dei rimanenti 130 gr.
Coprite con un panno e lasciate lievitare ulteriormente.
Passata l’ora e mezza prendete la pagnotta più piccola e stendetela rotonda e sottile con l’aiuto di un matterello.
Spennellate la superficie con olio d’oliva e bucherellate con i rebbi di una forchetta.
Ora prendete l’altra pagnotta e iniziate a lavorarla fino ad ottenere un lungo filo di pasta sottile come un dito.
Partendo dal centro della vostra base formate con la pasta la forma di una chiocciola arrivando bene lungo i bordi della base.
Tagliate l’eccesso del filo di pasta se dovesse avanzare.
Rimboccate i bordi della base attorno al cornicione esterno e premete bene per fare aderire la pasta.
In una ciotola condite il pomodoro con un filo di olio,un pizzico di sale e uno di origano. Mescolate bene e condite la pizza passando bene anche sui bordi. Un giro d’olio e via nel fornetto da pizza per 7/10 minuti. Deve cuocere bene sia la base che è più leggera,sia il cornicione che è più spesso.
Se non avete un fornetto da pizza potete cuocere anche in forno normale ma controllate bene la cottura.
Togliete la pizza dal fornetto e cospargete con la mozzarella di bufala che avrete precedentemente spezzettato rigorosamente a mano. Decorate con foglie di basilico e preparatevi a gustare una vera bontà. Quando la mangerete,mi raccomando,non pensate che è una pizza doppia…enjoy!