light

APPENA APPENA CALDO

29 Luglio 2016

Fermate l’estate, voglio scendere.
Trentasei anni suonati ed una sopportazione per il caldo che manco mia madre in preda alle caldane.
Che poi forse sarà colpa dell’umidità, a percentuali che manco nella foresta amazzonica.
Eppure avrà fatto caldo anche gli anni addietro, no?
E allora perché quest’anno proprio non lo sopporto, arrivando perfino a contare i giorni che mancano a settembre? Che poi lo so già, ai primi freddi sarò lì a maledire la pioggia e a desiderare l’afa?
Essì, sono una di quelle.
Quelle che si lamentano per il caldo e poi si lamentano per il freddo.
Forse dovrei trasferirmi in un paese dal clima temperato tutto l’anno.
Eppure, siamo il ventinove luglio e desidero solo andare in ferie in Alaska, o in qualunque paese in cui la temperatura sia decisamente vicino allo zero.
Non trovo conforto nemmeno in spiaggia, e mi chiedo come potevo passare ore e ore sotto il solleone appena appena pochi anni fa.
Non ditemi che la risposta è l’avanzare dell’età, vi prego.
Chiaramente non sono ringiovanita nemmeno quest’anno.
Peccato, vorrà dire che ci proveremo ancora l’anno prossimo.
Comunque, continuo ad avere caldo.
Tanto caldo da perdere pure l’appetito.
Che per una come me è quasi un miracolo.
Allora per resistere al gran caldo e all’ afa perenne vado di soluzioni estreme.
Succhi energizzanti e freschissimi.
Perfetti per sopravvivere ad agosto che incombe.
Godetevi le ferie e le vacanze se siete tra i fortunati che possono staccare la spina.
Godetevi ogni istante di riposo e di relax che riuscite a ritagliarvi se siete tra chi rimane al lavoro.
E rendete unico ogni istante.
Buona estate, ci rivediamo a settembre.

SUCCO-DI-PERE,-MELE-E-LIMONE-10-4937

SUCCO ALLA PERA, MELE E SPINACI
Write a review
Print
Prep Time
5 min
Total Time
5 min
Prep Time
5 min
Total Time
5 min
Ingredients
  1. 4 pere verdi piccole
  2. 2 mele verdi
  3. 2 manciate di spinaci freschissimi
  4. 1/2 limone, il succo
Instructions
  1. Sbucciate la frutta e tagliatela grossolanamente in pezzetti.
  2. Inserite la frutta e gli spinaci all'interno di un robot tritatutto.
  3. Unite il succo di limone e tritate fino a ridurre il tutto in poltiglia.
  4. Prendete un colino a maglie fini e passate il composto fino ad ottenerne tutto il succo.
  5. Pronto in pochissimi minuti!
Notes
  1. La polpa della frutta e della verdura potete riutilizzarla in altre ricette.
  2. Potete variare gli ingredienti del vostro succo con altri tipi di frutta e verdura a piacimento.
  3. Se avete un estrattore o una centrifuga, tirateli fuori. E' il momento di utilizzarli!
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
SUCCO-DI-PERE,-MELE-E-LIMONE-8-4930

SUCCO-DI-PERE,-MELE-E-LIMONE-1-4893

SUCCO DI PERE, MELE E LIMONE 6-4921

SUCCO-DI-PERE,-MELE-E-LIMONE-5-4908

 

i Dolci, Senza categoria

ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI

30 Giugno 2016

Carlo Pedersoli.
Giuro di essere rimasta di sasso quando da bambina scoprii il suo vero nome.
Quell’omone grande e grosso che a me ricordava tanto il mio nonno, non era un americano come avevo creduto.
Lui era il mio preferito.
Schivo e burbero quel tanto che bastava in quei mitici spaghetti western che io adoravo.
Indimenticabili i suoi ceffoni.
Anche sapere che le risse erano finte e non si picchiavano per davvero mi aveva provocato una certa delusione.
Mi aspettavo che al momento del ciak partissero e si gonfiassero per bene.
Nella mia testa di bambina è stato pari all’aver scoperto che Babbo Natale non esiste.
Per me Bud Spencer era invincibile, il mio preferito in assoluto.
Subito dopo il nonno.
Quando ho letto l’annuncio della scomparsa è stato come se una parte della mia infanzia volasse via.
I film guardati con il nonno sulla poltrona marrone, i commenti in sottofondo della nonna, che sembravano usciti da un fumetto.
Punch.
Sdeng.
Pow.
Dagli.
Quest’ultimo l’aggiungeva sempre la nonna, amante sfegatata della boxe.
E del calcio, che invece al nonno non piaceva per niente.
Diceva di non voler perdere tempo a vedere gente correre dietro ad un pallone.
Preferiva di gran lunga guardare un bel western.
E io con lui.
Sarà stato per la stazza, per il suo essere un gigante buono che in Carlo Pedersoli rivedevo il nonno.
Ancora oggi non posso fare a meno di ripensare con maliconia a lui quando guardo in tv uno dei suoi spaghetti western preferiti.
Mi sento a casa mentre scorrono le scene viste mille e mille volte.
Punch. Sdeng. Pow. Dagli.
Riposate in pace giganti buoni e vegliateci da lassù.

PANCAKE BANANA E UOVA 7-4604

PANCAKE BANANA E UOVA
Ideali per uno spuntino veloce e genuino
Write a review
Print
Prep Time
5 min
Cook Time
10 min
Total Time
15 min
Prep Time
5 min
Cook Time
10 min
Total Time
15 min
Ingredients
  1. 2 banane
  2. 2 uova piccole
per guarnire
  1. yogurt greco
  2. mirtilli freschi
  3. sciroppo d'acero
Instructions
  1. Tagliate a fette le banane e schiacciatele con una forchetta.
  2. Mettete la polpa di banana in una ciotola e unite le uova.
  3. Sbattete bene con una frusta e amalgamate bene.
  4. Scaldate una piastra o una padella antiaderente e versate un cucchiaio di composto per formare ogni pancake.
  5. Lasciate cuocere per un paio di minuti, fino a quando si formeranno le bolle in superficie.
  6. Con una paletta girate con delicatezza i pancake e fate cuocere anche dall'altro lato.
  7. Guarnite i vostri pancake con una quenelle di yogurt bianco e dei mirtilli freschi.
  8. Inondate con lo sciroppo d'acero e gustate subito!
Notes
  1. Attenzione alle quantità, potrebbe servirvi qualche fetta di banana per addensare il composto in più se le uova sono troppo grandi.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
PANCAKE BANANA E UOVA 1-4582 

PANCAKE BANANA E UOVA 10-4619

PANCAKE BANANA E UOVA 5-4597

 

 

Comfort Food, i Dolci

ANCORA QUI

11 Maggio 2016

Quando mi sono svegliata questa mattina credevo fosse un giorno come tutti gli altri.
E in fondo lo è, poi ci ha messo lo zampino Facebook, ricordando a due smemorati come noi che oggi è l’undici maggio.
Proprio oggi sono tredici anni esatti che siamo insieme.
Tredici anni, quasi un terzo della mia vita.
Se ci penso quasi mi spaventa questo numero così importante.
Certo alle persone un po’ più datate, che festeggiano le nozze d’oro, farà ridere un numero con ancora l’uno davanti.
Eppure in questo mondo dove tutto è così effimero e dove ormai vortichiamo in un tempo che scorre sempre più veloce, vi dirò che anche un tredici ha la sua importanza.
Me li ricordo ancora gli amici che ci davano massimo quaranta giorni…
Gli stessi amici li abbiamo visti separarsi, risposarsi e via dicendo.
Che dire, quattromilasettecentoquarantacinque giorni dopo?
Forse che quella casualità per la quale ci siamo incontrati non era forse casuale?
Oppure che in questi anni abbiamo fatto sforzi e sacrifici per continuare ad amarci e sceglierci giorno dopo giorno?
Vi dirò che non stato poi nemmeno così difficile.
E’ vero ci sono stati giorni grigi e cupi, alti e bassi.
Ma se dovessi fermarmi a contarli, quelli belli e pieni di sole sarebbero di gran lunga maggiori.
Forse è per questo che ancora oggi ci amiamo così tanto.
Che ci scegliamo dopo così tanto.
Che ci manchiamo dopo così tanto.
Razza strana noi due, ancora oggi abbiamo voglia di passare il nostro tempo insieme.
Da quando poi è arrivato Denver si può quasi dire che non ci muoviamo più di casa.
Abbiamo riscoperto la bellezza delle cenette tet a tet e i sabati sera sul divano con la palpebra calante già alle 22.30.
E io sto cucinando come non mai.
C’è solo un problema, le allergie alimentari sono tornate in auge a più non posso e gli alimenti di cui mi posso nutrire si contano sulle dita delle mani.
E sapete che fa il maritino?
Mangia come me per supportarmi, anche se questo vuol dire non mangiare più un ragù o fare a meno dei bignè alla nocciola, i suoi preferiti.
Devo solo dirgli grazie.
E non tanto per la dieta forzata, quanto per esserci stato sempre e per avermi reso la donna che sono.
E’ già, a lui piace dire di avermi preso dalle risaie e avermi fatto diventare una di città.
Risaie a parte, grazie per essere ancora qui al mio fianco.
Quattromilasettecentoquarantacinque giorni dopo.

BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 7-3858

BISCOTTI VEGAN CON MARMELLATA DI FRAGOLE
Write a review
Print
Prep Time
30 min
Cook Time
15 min
Total Time
45 min
Prep Time
30 min
Cook Time
15 min
Total Time
45 min
Ingredients
  1. 130 ml di acqua
  2. 250 gr di zucchero di canna
  3. 70 gr di olio di cocco
  4. 70 gr di olio d'oliva
  5. 8 gr di lievito per biscotti a base di ammonia
  6. 250 gr di farina integrale
  7. 270 gr di farina 1
  8. marmellata di fragole bio
  9. zucchero a velo
Instructions
  1. In una ciotola (io utilizzo quella della planetaria) unite l'acqua e lo zucchero, mescolate bene per far sciogliere più zucchero che potete.
  2. Unite gli oli e mescolate ancora.
  3. Aggiungete ora il lievito e le farine a più riprese.
  4. Lavorate velocemente e per poco tempo.
  5. Formate un panetto con la vostra frolla e mettete a riposare in frigorifero per almeno un paio di ore.
  6. Riprendete la vostra frolla e stendetela su una spianatoia infarinata.
  7. Con una formina ritagliate i biscotti.
  8. Inserite al centro un cucchiaino di marmellata e sporcate leggermente i bordi.
  9. Ricoprite con un'altra formina in cui avrete praticato al centro un foro della forma che preferite.
  10. Fate cuocere in forno già caldo a 175 gradi per 15 minuti.
  11. Lasciate raffreddare qualche minuto in teglia, poi trasferite su una griglia.
  12. Una volta freddi spolverizzate con zucchero a velo.
Notes
  1. Con questa frolla meravigliosa potete realizzare anche buonissime crostate.
Adapted from Pasta frolla vegana di Montersino
Adapted from Pasta frolla vegana di Montersino
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 1-3840

BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 2-3841

BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 3-3843

BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 5-3849

BISCOTTI VEGAN CON CUORE DI MARMELLATA 4-3845

Comfort Food, i Dolci

COSI’ VICINI COSI’ LONTANI

9 Maggio 2016

La luce che filtra dalle persiane socchiuse mi sveglia.
Deve essere presto.
Fa giorno presto ora che siamo a primavera inoltrata.
Con uno sbadiglio mi stiracchio le braccia e sono pronta.
Non vedo l’ora di tuffarmi in una nuova giornata assolata.
Peccato il sole non ci sia e l’aria è bassa e greve di profumi.
Apro le persiane e come ogni mattina nelle ultime settimane alzo gli occhi al cielo.
Non ho avuto un’illuminazione sulla strada di Damasco, la colpa del mio gesto si deve all’acacia.
Se ne sta lì, con i suoi grappoli di fiori profumatissimi sopra la mia testa.
Si pavoneggiano nella fresca aria mattutina con il loro biancore.
E io mi struggo come non mai.
Sono lì, vicinissimi, ne riesco a sentire il dolce profumo.
Eppure non riesco a coglierli.
Mi perdo nei pensieri di quando da bambina coglievo i bianchi grappoli dall’albero davanti casa dei nonni.
Sfogliavo i petali per arrivare al pistillo e gustarlo nella sua dolcezza.
Ne facevo delle autentiche scorpacciate.
La nonna che sapeva quanto mi piacessero i fiori di acacia mi ci preparava sempre una torta soffice.
Mi dava il compito di cogliere i grappoli più belli e di sgranare i fiori uno ad uno.
Poi li bagnavamo in una ciotola di acqua fredda scolandoli più volte per toglierli ogni residuo di polvere.
Anche se a quei tempi al massimo toglievi qualche moscerino visto l’aria fresca che si respirava in piena campagna.
Io invece anelo a questi fiori dolcissimi sopra la mia testa ma ben so che di smog ne respirano abbastanza.
Non si può preparare un dolce buonissimo con dei fiori ingrigiti dalla polvere.
Ed è qui che vengono in aiuto le amiche, che sanno leggerti negli occhi la voglia di preparare una torta che ti ricordi l’infanzia.
E passano il pomeriggio a girovagare per campi.
Eccola qua, signori miei.
Una bella fluffosa ai fiori di acacia.
Sono convinta che la nonna apprezzerebbe.

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 11-3808

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA
Una torta che ricorda l'infanzia
Write a review
Print
Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Prep Time
10 min
Cook Time
40 min
Total Time
50 min
Ingredients
  1. 150 gr di zucchero semolato
  2. 90 ml di acqua
  3. 80 gr di olio di cocco
  4. 8 gr di lievito per dolci
  5. 1 pizzico di sale
  6. 4 uova
  7. 200 gr di farina 1
  8. 10 grappoli di fiori di acacia
  9. 200 gr di zucchero a velo
  10. 25 gr di acqua calda
  11. burro e farina per lo stampo
Instructions
  1. Sgranate i fiori di acacia e immergeteli in acqua fredda risciacquandoli più volte per pulirli bene.
  2. Ora montate gli albumi a neve fermissima e inserite i tuorli in una ciotola in cui avrete setacciato la farina con il lievito.
  3. Unite lo zucchero e formate una fontana.
  4. Al centro unite i tuorli, l'olio e l'acqua.
  5. Quando gli albumi saranno pronti, mescolate gli ingredienti nella ciotola.
  6. Unite gli albumi e mescolate con un movimento delicato dal basso verso l'alto per non smontarli.
  7. Aggiungete i fiori di acacia e amalgamate velocemante.
  8. Versate il composto in uno stampo (per me da budino) imburrato e infarinato.
  9. Infornate in forno già caldo a 165 gradi e cuocete per 40 minuti.
  10. Lasciate freddare prima di sfornare.
  11. Una volta raffreddata la fluffosa guarnitela con la glassa che avrete preparato mescolando lo zucchero a velo con l'acqua calda.
  12. Potete utilizzare anche qualche fiore fresco per la decorazione.
Notes
  1. Ho utilizzato uno stampo da budino del diametro di cm 23.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA Collage

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 6-3781

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 7-3790

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 8-3796

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 9-3800

FLUFFOSA AI FIORI DI ACACIA 12-3811

Pet food

UN ANNO DI TE E DI ME

26 Aprile 2016

Se qualcuno mi avesse detto un anno fa che tra trecentosessantacinque giorni avrei passato il pomeriggio ad impastare biscotti per il mio cane, l’avrei preso per pazzo.
Se mi avessero detto che mi sarei alzata felice al mattino anche alle sei e trenta non ci avrei creduto.
Come non avrei mai creduto che mi sarei sdraiata di mia spontanea iniziativa su un cuscino pieno di peli neri.
O che non sarei corsa inorridita a lavarmi le mani dopo aver toccato il mio cucciolo.
E invece eccomi qua.
Trentacinque anni suonati e la vita sottosopra.
Negli ultimi mesi è cambiato tutto.
A partire dalla privacy che in casa non esiste più.
Non importa se entri in bagno solo per lavarti le mani.
Lui c’è.
Deve controllare tutto.
Stessa cosa in cucina, anzi in cucina come sente muovere due tegami ecco che arriva baldanzoso.
Sia mai che la mamma abbia bisogno di aiuto…
Non parliamo del dormire, qua siamo peggio dei bambini che sembrano non vedano l’ora arrivi il week end per svegliarsi prima.
Ecco, il cane stessa cosa.
Non parliamo dei soldi spesi, anzi saltiamo subito questo discorso perché la qui presente ha speso 10 euro anche questa mattina per un bellissimo regalo per Denver.
Che è durato esattamente quattro minuti.
Non importa se è in termoplastica, in gomma ultraresistente o in legno.
Lui lo divorerà in poco tempo e poi tornerà ai suoi vecchi giocattoli.
L’orsacchiotto Teddy ha tirato le cuoia la scorsa settimana…
Coccolino l’ho cestinato dopo che invece che candido era di un colore più simile al fango.
L’anello giallo è stato un acquisto sbagliato perché non l’ha mai guardato.
Rimane una corda tutta mangiucchiata e un osso di legno a forma di pesetto che ora ha gli angoli tutti smussati.
Niente dura con Denver, nemmeno le palline.
Quelle da tennis adora spelarle e poi ridurle in mille pezzettini.
Abbiamo provato anche con quelle da baseball, ma deve essere molto curioso.
Toglie il rivestimento in nemmeno due morsi e poi tutto felice prende a sgranocchiare quello che trova all’interno.
Va matto per le bottiglie di plastica, unico gioco a costo zero ma che contribuisce a distruggere un parquet da centoquarantasette euro al metro quadro escluso il montaggio.
Se poteste vederlo pensereste che invece di un cane io abiti con un orso.
Che con un cane con la mole di Denver è più o meno uguale.
Ecco se mi avessero detto un anno fa che mio marito non avrebbe fatto una piega vedendo il parquet in queste condizioni non vi avrei mai e poi mai creduto.
Lui era quello che faceva indossare i pedalini in plastica da sala operatoria agli ospiti pur di salvaguardare il costoso parquet.
Quest’esserino di quarantacinque chilogrammi ha cambiato tutto, ve l’ho detto.
A partire da me, che ora sono una persona nuova.
Certo il mio pavimento è meno pulito di un anno fa e proprio mentre scrivo Denver mi ha sgocciolato addosso l’equivalente di mezzo litro d’acqua visto che è appena andato a bere.
Ma non importa.
Preferisco una pavimento meno pulito ma un cuore colmo d’amore.
E Denver il mio cuore se l’è rubato otto mesi fa quando è arrivato a casa.
Il tempo è volato e oggi il mio ragazzone compie un anno.
Un data importante per lui, sta diventando grande.
Il tenero cucciolotto sta diventando un super cucciolone.
Non immagina nemmeno il miracolo che ha compiuto su di me.
E la gioia che ha portato in famiglia.
Spero solo di poter contraccambiare degnamente.
Cento di questi giorni amore di mamma.

BISCOTTI PER CANI 1-3503

BISCOTTI PER CANI
Serves 35
Write a review
Print
Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Ingredients
  1. 100 gr di farina integrale
  2. 100 gr di farina di riso
  3. 100 gr di farina 0
  4. 3 gr di lievito bio
  5. 10 gr di miele
  6. 150 gr di acqua
  7. 1 uovo
  8. foglie di menta e salvia per tisana
Instructions
  1. In una grossa ciotola unite le farina con il lievito.
  2. Unite le foglie tritate e aggiungete il miele e l'uovo.
  3. Aggiungete l'acqua poco alla volta e impastate fino a formare una frolla elastica.
  4. Stendete l'impasto con l'aiuto di un po' di farina e con una formina tagliate i biscotti.
  5. Adagiate i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e fate cuocere in forno caldo a 180 gradi per 10/15 minuti.
  6. Sfornate e lasciate freddare prima di servire al vostro cucciolone.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/

BISCOTTI PER CANI PicMonkey Collage  BISCOTTI PER CANI 6-3513

BISCOTTI PER CANI 8-3517

BISCOTTI PER CANI