Comfort Food, PRIMI PIATTI

LA FATTORIA

24 Febbraio 2016

Vi ho già raccontato della mia paura, anzi fobia dei cani.
Quello che non vi ho detto è che da piccola avevo una propria avversione verso tutti gli animali.
Potrebbe essere colpa delle scimmie che allo zoo di Pistoia mi avevano sputato in testa durante la gita scolastica?
Oppure per il lama che mi è corso dietro al circo americano?
Non serve raccontarvi che pure il lama mi ha sputato vero?
Forse questa avversione doveva essere reciproca, che dire.
Comunque, mia madre provò in tutti i modi a farmi conoscere e amare gli animali.
Si incaponiva soprattutto portandomi spesso alla fattoria della sua amica in aperta campagna.
Dove ogni volta venivamo accolte festosamente, si fa per dire, dalle sue oche da guardia.
Nemmeno il più feroce dei pastori tedeschi reggeva il confronto con loro.
Io avevo chiaramente paura e le oche starnazzavano a più non posso, finché l’amica di mia madre non le richiamava all’ordine.
E loro come brave soldatine si mettevano sull’attenti.
Ne avevo talmente paura che i due vecchi maremmani mi sembravano quasi simpatici.
In quegli anni ho conosciuto non solo le oche, ma anche i maiali, le mucche e le capre.
Ho visto crescere i conigli e i pulcini.
Spalato il fieno, almeno finché non mi è venuta l’allergia.
Raccolto le uova e l’insalata.
Forse è per quello che ancora oggi mi è rimasta questa voglia di campagna che tento di alleviare zappando l’orto come se non ci fosse un domani.
Ritornando agli animali, nonostante mia madre ci abbia provato, io sono sempre rimasta sulle mie di fronte ad un quadrupede o bipede, di razza animale.
Ho sempre avuto un sano rispetto dovuto da un non sano terrore.
Non si è mai capito il perché ma io e gli animali non andavamo d’accordo.
Questo fino a qualche tempo fa.
Come ben sapete negli ultimi mesi è arrivato in famiglia uno splendido quattrozampe.
E mi ha salvato la vita.
Meglio tardi che mai mi viene da dire.
Mia madre è leggermente infastidita dal fatto che un cucciolo (di oramai 40 chilogrammi) è riuscito in quello in cui lei aveva miseramente fallito.
Ma le passerà…
Io nel frattempo, mi godo tutto quello che mi ero persa in questi anni amando e lasciandomi amare dal mio splendido Denver.
Passo gran parte della mia giornata con lui e parliamo tantissimo, o meglio io parlo e lui ascolta.
E’ molto curioso, soprattutto quando sono indaffarata in cucina.
Oggi ad esempio gli ho mostrato come si preparano le tagliatelle.
Con le uova d’oca per la precisione.
E lui si è dimostrato interessatissimo alla cosa, soprattutto all’enorme uovo bianco che troneggiava sopra la sua testa.
Deve aver pensato fosse il suo compleanno e Natale insieme per aver meritato un uovo tanto meraviglioso.
Ma aveva pensato male…l’uovo sodo solo di sabato sera e oggi è mercoledì.
Stasera tagliatelle!

TAGLIATELLE ALL'UOVO D'OCA 4-2768

TAGLIATELLE CON UOVO D'OCA
Serves 2
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Prep Time
30 min
Cook Time
1 min
Total Time
31 min
Prep Time
30 min
Cook Time
1 min
Total Time
31 min
Ingredients
  1. 250 gr di farina 1
  2. 1 uovo d'oca
  3. acqua
  4. sale
  5. olio
Instructions
  1. Formate una fontana con la farina e inserite l'uovo al centro.
  2. Iniziate ad impastare con decisione unendo un cucchiaio di acqua per rendere più elastica la pasta.
  3. Continuate fino ad ottenere un impasto sodo e liscio.
  4. Coprite con un canovaccio e lasciate riposare una decina di minuti.
  5. Mettete sul fuoco una casseruola capiente con acqua salata e un filo d'olio, così la pasta non si attaccherà.
  6. Tirate la pasta aiutandovi con la farina fino ad ottenere una sfoglia sottile e quasi trasparente.
  7. Infarinate bene, richiedete su se stessa e con un coltello ben affilato ritagliate le vostre tagliatelle.
  8. Apritele con le mani scuotendole più volte.
  9. Quando l'acqua bollirà aggiungete le tagliatelle e alzate la fiamma.
  10. Appena vengono a galla sono pronte.
  11. Scolatele dall'acqua e conditele a vostro piacimento.
Notes
  1. Nel mio caso ho condito le tagliatelle questo buonissimo ragù
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
TAGLIATELLE ALL'UOVO D'OCA 13-2818

TAGLIATELLE ALL'UOVO D'OCA 16-2763

TAGLIATELLE ALL'UOVO D'OCA 6-2785

TAGLIATELLE ALL'UOVO D'OCA 8-2791

Comfort Food, i Dolci

TOSSE VS ELISA

18 Febbraio 2016

E’ iniziato tutto una decina di giorni fa.
Mi sveglio una mattina come tante altre ma con un fastidio alla gola.
Da brava dottoressa quale non sono mi controllo bene, facendo aaaaaah come quando sono dal medico.
La gola è arrossata ma non ci sono placche.
Per fortuna.
Sarà una cosa virale.
Il fastidio continua e durante le commissioni mattutine mi fanno notare di quanto tossisca.
Come se io non me ne rendessi conto, no.
Ma via, per un po’ di tosse non è mai morto nessuno.
Devono avermela gufata.
E io mi ricordo bene chi mi ha domandato se la notte riuscissi a dormire.
Mannaggia a lui.
Ma certo, ho risposto.
E’ giusto un po’ di tosse.
Bene, neanche a dirlo la stessa notte non ho chiuso occhio e insieme a me pure il marito ed il cane.
Anzi no, il cane manco se ne è accorto.
Nemmeno la mia tosse riusciva a coprire il suo russare.
Chiaramente, vado dal medico. 
Bugia.
Vado avanti un paio di giorni  con cure alternative e metodi della nonna.
La situazione peggiora.
Continuo a tossire e chiaramente a non dormire.
E con me pure mio marito.
Praticamente mi ci ha portato lui dal dottore.
La diagnosi è stata una comune malattia da raffreddamento.
Curabile in qualche giorno ed un paio di compresse.
Mannaggia a me e quando ci sono andata dal dottore.
Casa mia si è trasformata in un lazzaretto in cui risuonavano solo la mia tosse e le mie imprecazioni.
Come appoggio la testa sul cuscino, speranzosa in una buona nottata, la tosse parte e con lei anche la mia pazienza.
Dormire così, anzi non dormire così, proprio non si può.
Per cui mi vedo costretta ad elemosinare un sedativo per la tosse altrimenti rischio il divorzio.
Finalmente si dorme…
Ma di giorno?
Di giorno rischio il soffocamento varie volte, salvata in extremis solo dalle caramelle gialle.
Ve le ricordate? Me le dava sempre la mamma quando stavo male e a me non piacevano per nulla.
Non avevano il sapore di caramelle.
Invece mi piaceva tanto l’acqua con lo zucchero che la nonna mi preparava sempre prima di andare a letto.
Mi faceva compagnia sul comodino, pronta all’uso.
A pensarci bene ho sempre sofferto di mal di gola, tosse e raffreddamenti vari.
Dovrei averci fatto l’abitudine e invece…
Però c’è anche da dire che in trentacinque anni trentacinque non mi è mai capitato di patire così tanto.
A furia di tossire ho sviluppato nuovi muscoli addominali di cui non conoscevo l’esistenza.
Quindi diciamo che qualcosa di positivo almeno c’è stato.
In attesa di stare decisamente meglio mi consolo con quintalate di cioccolata spalmata sul pane.
Preparata in casa e talmente buona da finire praticamente subito.
Scommetto che l’adorerete.

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 5

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE
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Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Prep Time
10 min
Cook Time
15 min
Total Time
25 min
Ingredients
  1. 150 gr di cioccolato fondente 70%
  2. 150 gr di nocciole con la pellina
  3. 2 cucchiai di olio di semi (per me arachide)
  4. 2 cucchiai di miele millefiori
  5. 150 ml di latte (per me scremato)
  6. 1 pizzico di sale
Instructions
  1. Posizionate le nocciole su una teglia e fatele tostare 15 minuti in forno caldo a 175 gradi.
  2. Lasciatele freddare e poi mettetele in un canovaccio.
  3. Richiudetelo su stesso e sfregate con le mani per spelare le nocciole.
  4. Tritatele con un robot da cucina fino a ridurle in farina.
  5. Ora aggiungete il miele l'olio e il pizzico di sale.
  6. Mescolate e amalgamate bene il tutto.
  7. Fondete il cioccolato e riscaldate il latte.
  8. Unite prima il cioccolato al composto di nocciole e poi il latte poco a poco.
  9. Amalgamate bene il tutto e inserite in un vasetto.
  10. Lasciate intiepidire e poi riponete in frigorifero.
  11. Si mantiene in frigorifero per una settimana.
Adapted from Call me cupcake
Adapted from Call me cupcake
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 CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 2

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 3
CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 4

CIOCCOLATA SPALMABILE HOMEMADE 8

Comfort Food, Conserve e Sott'olio, i Dolci

UNA MELA AL GIORNO

3 Febbraio 2016

Non ho mai avuto un buon rapporto con le mele.
A dir la verità pure da bambina non è che mi piacessero tanto.
A parte quelle selvatiche che crescevano sull’albero in giardino dai nonni.
Quelle mi piacevano perché le usavo per preparare la pappa alle mie bambole.
Mamma non voleva, diceva che era uno spreco ma nonna mi lasciava sempre fare.

Lasciala provare, diceva a mia madre.
Già allora il mio amore per il cibo cercava di scaturire fuori in qualche modo…
E’ rimasto sopito per anni per poi esplodere e non fermarsi più.
Anche perché io sono una curiosa innata.
Se conosco un cibo nuovo poi voglio prepararlo pure io!
Mi ricordo i primi tempi in cui io e mio marito siamo andati a convivere.
Lui, che dice che un dolce senza cioccolata NON è un dolce, si è dovuto sorbire intrugli di ogni tipo.
Anche un lassi indiano con il kiwi che ancora mi ricordo pure io.
E non per la sua bontà.
Comunque, tornando alle mele.
Per me mela ha sempre voluto dire malato e ospedale.
Quelle mele cotte dal color marron grigino che non invogliavano nemmeno uno che non mangiava da un anno intero.
Servite come conclusione del pasto, in un piattino bianco.
Popolano ancora i miei incubi culinari peggiori.

Credo che si possano contare sulle dita delle mani le mele che ho mangiato in vita mia.
Se contiamo anche lo strudel e qualche mela verde mangiata a morsi quando mi prende quella voglia di asprigno, otteniamo comunque un numero molto basso.
Se era per me a quest’ora eravamo ancora nel paradiso terrestre con Adamo.
Non credo mi sarei lasciata tentare da una mela.
Rossa e succosa e bella soda.
Oppure no?
Quando stamattina le ho viste nella cassetta di legno non ho saputo resistere… 
Facevano capolino così colorate in mezzo al grigiore invernale.
E così, da brava maniaca dello shopping compulsivo sono ritornata a casa con un bel sacchetto pieno di mele rosse.
Cosa farci però?
Mi sono sentita un po’ come quelle volte in cui ho comprato scarpe troppo piccole lasciandomi tentare dai saldi e dalla più che giusta motivazione che chiaramente non potevo farne a meno.
Torniamo alle mele va…

Le ho strofinate per bene con un canovaccio pulito fino a farle splendere.
Mi ricordo che mamma mi faceva lucidare la mela ogni volta prima di mangiarla.
Mi diceva che così era come quella di Biancaneve.
Ho pensato, lucidato e ripensato e poi ho deciso.

Ci farò una marmellata!
Da mangiare sul pane tostato, con un ricciolo di burro.
Proprio come quando ero bambina.
Accompagnato da una tazzona di caffè d’orzo per riprendermi dal freddo mattutino.
Stai a vedere che mi iniziano a piacere anche le mele.

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 10-2561

 

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT
Una marmellata invernale buonissima
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Prep Time
20 min
Cook Time
6 hr 30 min
Total Time
6 hr 50 min
Prep Time
20 min
Cook Time
6 hr 30 min
Total Time
6 hr 50 min
Ingredients
  1. 1 chilogrammo di mele rosse
  2. 130 gr di zucchero mascobado
  3. 1/2 cucchiaino di noce moscata
  4. 1 cucchiaino di cannella
  5. 125 ml di acqua
Instructions
  1. Sbucciate e togliete il torsolo alle mele.
  2. Tagliatele in fettine sottili e inseritele insieme all'acqua nella vostra slow cooker.
  3. Selezionate la modalità low e lasciate cuocere per 6 ore senza mai togliere il coperchio.
  4. Unite lo zucchero e le spezie alle mele e mescolate molto bene.
  5. Rimettete il coperchio e fate cuocere per altri 30 minuti.
  6. Invasate ancora calda in vasetti sterilizzati.
Notes
  1. Se la consumate in breve tempo non avete bisogno di sterilizzare i vasetti una volta riempiti.
Adapted from Honeyandjam
Adapted from Honeyandjam
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MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT PicMonkey Collage

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 1-2512

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 8-2541

MARMELLATA DI MELE IN CROCK-POT 9-2545 

Comfort Food, i Dolci

AL DIAVOLO LA DIETA

19 Gennaio 2016

Non ricordo con esattezza il giorno preciso.
Probabilmente mia madre l’aveva preso in uno di quei negozietti dell’usato.
Ricordo che ci passavo interi pomeriggi selezionando i fumetti già letti e scambiandoli con altri usati.
Ho sempre adorato leggere, forse per la sensazione di evasione.
E così che credo sia entrato nella mia vita il Manuale di Nonna Papera.
Il mio primo libro di ricette.
Lo conservo ancora gelosamente con ancora le pieghe originali nelle pagine con le mie preparazioni preferite.
Sono quasi tutte di dolci e questo la dice lunga riguardo la mia golosità.
Negli anni non è cambiata, anzi.
Tornando al Manuale di Nonna Papera, la prima ricetta in assoluto che ho amato è stata quella del salame al cioccolato.
Imploravo mia madre chiedendole ogni due per tre di prepararlo.
E così, solitamente il sabato pomeriggio, quando eravamo dalla nonna, assecondava le mie richieste e io potevo farle da aiutante.
Il mio compito era quello di sbriciolare i biscotti.
In mano il grosso batticarne della nonna e i biscotti che dentro il canovaccio si frantumavano a poco a poco sotto i miei colpi.
Mamma si occupava del burro, lei che ha sempre odiato ungersi le mani.
Poi miscelava insieme lo zucchero con le uova e preparava il cacao.
A quel punto univa il burro sciolto alle uova e al cacao.
Niente liquore per me.
Aggiungevamo insieme i biscotti e poi lei formava il salsicciotto con la carta forno.
Apriva la porticina del refrigeratore e riponeva il salame a freddarsi.
La parte più brutta era il dover aspettare.
Era il momento peggiore della ricetta per me.
La parte che odiavo di più.
Avessi saputo dell’esistenza dell’abbattitore…
Figuriamoci poi, con il frigorifero della nonna che era dell’anteguerra.
Passavo interi pomeriggi a guardarlo sperando così di accelerare il raffreddamento.
Quando mia madre non ne poteva più di vedermi con lo sguardo perso nel vuoto verso il refrigeratore mi corrompeva con i boccoli.
Sapeva che per farmi desistere doveva impegnarmi con qualcosa che mi piaceva da impazzire e che mi avrebbe tenuto impegnata per un po’.
E così mi lavava i capelli, con lo shampoo alla mela verde di cui adoravo il profumo.
Faceva fare la schiuma e poi li risciacquava con l’acqua fredda, così venivano belli brillanti.
Poi prendeva un asciugamano e mi faceva il turbante.
Prendeva poi un pezzo di vecchio lenzuolo e insieme lo riducevamo in striscioline che lei mi avvolgeva nei capelli.
Metteva su un bel zocco di legno nel camino e mi faceva accoccolare sulla poltrona a leggere i miei fumetti. 
Ci voleva pazienza anche per fare i boccoli, perché i capelli dovevano asciugare.
E così passavo il restante pomeriggio a leggere e ad aspettare.
Ma poi arrivava il momento.
La mamma mi scioglieva i capelli.
Ed io con una criniera alla perfetta Shirley Temple mi avvicinavo al frigorifero.
Se mamma diceva che era pronto potevo appoggiare il salame al cioccolato sul tagliere e scartalo come una caramella gigante.
Ricordo le mani unte nell’afferrare le prime fette tagliate e le papille gustative in estasi nel gustarlo.
Ancora oggi , nella sua semplicità è uno dei miei dolci preferiti.
Sfoglio il Manuale di Nonna Papera che è ancora con me nonostante sia un po’ acciaccato.
La pagina la conosco a memoria, la 104.
Ecco la ricetta del salame vichingo.
Al diavolo la dieta post festività, oggi quasi quasi lo preparo.

SALAME AL CIOCCOLATO PicMonkey Collage

SALAME AL CIOCCOLATO
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Prep Time
15 min
Total Time
2 hr 15 min
Prep Time
15 min
Total Time
2 hr 15 min
Ingredients
  1. 200 gr di biscotti ai cereali
  2. 20 gr di zucchero a velo
  3. 15 gr di cacao amaro
  4. 40 gr di zucchero
  5. 150 gr di burro
  6. 5/6 nocciole
  7. 2 uova
Instructions
  1. Tritate grossolanamente i biscotti e mettete da parte.
  2. Fate sciogliere il burro e lasciate raffreddare.
  3. Montate le uova insieme allo zucchero finché diventeranno spumose e chiare.
  4. Unite il cacao e mescolate bene.
  5. Aggiungete i biscotti e le nocciole e per ultimo il burro fuso.
  6. Amalgamate tutti gli ingredienti e versateli al centro di un foglio di carta forno.
  7. Arrotolate e date la forma di un salame al vostro composto.
  8. Fermate i lati come una caramella e riponete a raffreddare in frigorifero per 2 ore.
  9. Quando il salame di cioccolato sarà ben sodo togliete dal frigorifero.
  10. Cospargete con lo zucchero a velo il vostro salame, legatelo con lo spago ed è pronto per essere affettato.
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SALAME AL CIOCCOLATO 10-2440

SALAME AL CIOCCOLATO 8-2425

SALAME AL CIOCCOLATO 9-2433

 

Eventi

GIUSTO IN TEMPO PER GLI AUGURI

23 Dicembre 2015

Avrei voluto scrivere un post speciale.
Avrei voluto lasciarvi una ricetta strepitosa.
Avrei voluto mostrarvi meravigliosi scatti per augurarvi Buone Feste.
E invece…
Eccomi qua, pochissimo tempo a disposizione e ancora mille cose da fare.
Anche questa vigilia probabilmente mi addormenterò con la testa nel piatto dei cappelletti.
E quindi passo ora, senza tante parole e tanti fronzoli.
Vi auguro un Natale sereno e pieno di amore.
Una buona fine dell’anno e un buonissimo inizio.
Che il duemilasedici sia un anno strepitoso per tutti voi.

Torno presto,
Elisa

BUON NATALE 2015-2