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colazione e merenda, Comfort Food, i Dolci, LA COLAZIONE

GINGER COOKIES : i biscotti di natale

13 Dicembre 2017

È così è arrivato anche quest’anno.
Addobbi, lucine e chiaramente biscotti.
Il periodo che più preferisco quello del Natale.
Le giornate passano tra il profumo del burro
e quello delle spezie.
Cannella, zenzero, chiodi di garofano e noce moscata.
Sono loro i protagonisti dei ginger cookies.
Conferiscono il sapore speziato che contraddistingue
questi famosissimi biscotti.
I ginger cookies
sono i biscotti natalizi per eccellenza.
Buonissimi con una tazza di latte caldo per far
sprigionare tutto il loro aroma.
 
 Io ammetto di averli sgranocchiati 
anche così, soprattutto mentre li fotografavo.
Chi mi conosce sa quando adoro i biscotti
e questi avrei voluto decorarli…
ma sono finiti prima.
La ricetta è della mia amica Simona,
li ho visti nel suo blog e mi sono piaciuti subito.
Vi lascio la mia ricetta con qualche piccola modifica.
Armatevi di farina e mattarello
oggi si biscotta! 

ginger cookies 

farina, 360 g
zucchero di canna,
75 g
zucchero semolato,
75 g
bicarbonato,
1/2 cucchiaino
burro freddo,
150g
miele,
150 g
1 uovo
sale,
un pizzico
mix di spezie LA SAPORITA,
1 bustina

 

Preparate la frolla inserendo 350 g di farina nella ciotola 
di un robot da cucina.
Aggiungete il sale, il bicarbonato e le spezie,
unite gli zuccheri e amalgamate velocemente gli ingredienti
fino a formare grosse briciole.
A questo punto aggiungete il miele e l’uovo e
impastate velocemente.
Trasferite il composto su una spianatoia infarinata
con la farina rimasta e impastate fino
a farla assorbire completamente.
Coprite l’impasto con pellicola alimentare e riponete
a rassodare in frigorifero per almeno 2 ore.
Infarinate una spianatoia e stendete la frolla con
uno spessore di mezzo centimetro circa.
Con le formine ritagliate i biscotti e
adagiateli distanziati tra loro
in una teglia rivestita di carta forno.
Fate cuocere per 12 minuti esatti in forno
già caldo a 180 gradi.
Sfornate e lasciate raffreddare qualche minuto in teglia,
poi completate il raffreddamento
su una gratella. 

Note : il mix di spezie LA SAPORITA contiene cannella, chiodi di garofano, zenzero e noce moscata pronti per l’utilizzo.
Potete sostituirla con le singole
spezie in polvere.

 

Comfort Food, PRIMI PIATTI

BACI AL SEMAFORO

31 Gennaio 2017

Rosso. Rallento, mi fermo.
Già parecchio traffico questa mattina.
Macchine ferme al semaforo.
Mi metto in fila, direzione centro.
Accanto a me altre vetture aspettano il verde per dirigersi al mare.
A fianco a me una macchina sportiva, all’interno dei ragazzi.
Giovani e carini.
Mi giro a guardarli una sola volta, annoiata dal traffico e sbadigliando.
Ma sento come dei colpetti lontani.
I ragazzi stanno picchiando sui vetri della loto auto.
E mi mandano dei baci.
Dei baci, avete capito bene.
Mi rigiro.
Mi guardo allo specchietto, tra occhiali da sole e berettone in lana non credo di essere così fascinosa.
Riguardo verso i ragazzi, mandano ancora baci.
Poi uno di loro fa un gesto con la mano e io capisco.
Mi sposto all’indietro di qualche centimetro, giusto il poco che basta per far uscire dall’abitacolo il testone di Denver.
Di nuovo baci, moine e carinerie.
Ecco per chi erano i baci.
Per il mio co-pilota preferito.
Cucciolone ancora in crescita che adora stare seduto sul sedile davanti dell’auto come un cristiano.
Ancorato con la cintura di sicurezza, sedile riscaldato al livello uno, se ne sta là a scrutare il mondo fuori.
Mi ricorda i viaggi in macchina che facevo con mia madre.
Mi diceva che per imparare a guidare dovevo osservare attentamente cosa faceva lei.
Freno, frizione, marcia.
Io me ne stavo lì, seduta a fianco a lei sognando di guidare e raggiungere chissà quali mete.
E oggi, mi ritrovo qua, dentro l’abitacolo minuscolo di una smart, con una cane di taglia gigante seduto al posto che una volta era mio.
Lui mi osserva, osserva la strada e gli altri cani che passeggiano.
Soprattutto gli altri cani.
Sta seduto composto meglio di un bambino e anche di qualche adulto che conosco.
Mi accompagna a fare la spesa, al mercato e a trovare la nonna.
Paziente più di un marito, si sorbisce tutte le chiacchiere infinite delle persone che incontro, le attese e le code in fila alla cassa.
Ecco, quelle se potesse le eviterebbe ma gli ho già spiegato che gli oggetti si devono pagare e non si può uscire così all’arrembaggio.
Ma il suo momento preferito è quello in cui risaliamo in macchina.
Allacciamo la cintura e siamo pronti per un nuovo viaggio.

RAVIOLI AL RADICCHIO
Serves 2
Un primo piatto preparato con pasta fresca fatta in casa e un ripieno ricco di vitamine e sali minerali.
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Prep Time
40 min
Prep Time
40 min
Ingredients
  1. 2 uova fresche
  2. 200 g di farina 1
  3. 250 g di radicchio di Chioggia
  4. 250 g di stracchino cremoso
  5. sale
  6. pepe
Instructions
  1. Cominciate preparando la pasta.
  2. Su un tagliere, fate una fontana con la farina e rompete le uova al centro.
  3. Amalgamate le uova con la farina con l'aiuto di una forchetta, unendo poca farina alla volta.
  4. Impastate bene e con energia per 10 minuti. Quando otterrete un impasto sodo ed elastico, formate una pagnotta e mettete a riposare coperto da una ciotola per 30 minuti circa.
  5. Nel frattempo lavate e mondate il radicchio, tritatelo finemente con l'aiuto di un blender o un frullatore. Scolatelo bene dall'acqua di vegetazione e unitelo allo stracchino.
  6. Salate e pepate e tenete pronto per la farcitura.
  7. Ora tirate la pasta, io utilizzo la sfoglina così riesco ad utilizzare tutti i ritagli di pasta.
  8. Deve diventare sottile ma non troppo e rimanere elastica.
  9. Ora farcite con l'impasto, aiutandovi con due cucchiaini lasciando spazio tra un raviolo e l'altro.
  10. Utilizzate una formina per ritagliare i ravioli.
  11. Spolverizzate con un velo di farina un vassoio e adagiateci i vostri ravioli pronti.
  12. Lasciateli seccare un poco a contatto con l'aria prima di cuocerli.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/

Comfort Food, i Dolci

CIAMBELLINE A COLAZIONE

16 Gennaio 2017

Un cielo plumbeo e carico di pioggia.
Forse neve, se le temperature si abbassano ancora.
Un vento gelido e inquietante crea vortici con le foglie che ricoprono il giardino.
Dicono pure che oggi è il Blue Monday.
Ovvero, la giornata più triste dell’anno.
Ma veramente, siamo in grado di farci condizionare la giornata da una notizia del genere?
Tutta basata da statistiche e numeri.
Sarà che io con la matematica non sono mai andata d’accordo.
Sarà che in questo periodo ho voglia di concentrarmi solo su cose positive.
Comunque il mio lunedì-blue-monday non è partito affatto male. 
Nonostante sia dovuta andare a fare degli esami ematici, a digiuno.
Per me il vero spauracchio non sono gli aghi, bensì il digiuno forzato.
E dire che ci sono mattine in cui bevo soltanto un caffè.
D’orzo. Anzi, ora nemmeno più quello.
Cicoria e via andare.
Al massimo un tè.
Comunque…alcune mattine non ho fame e non mangio nulla fino a sera.
Il pranzo non è contemplato e così finisce che ceno e basta.
Chissà perché però la mattina in cui devo andare a fare le analisi mi assale una fame da camionista.
Gradirei nell’ordine : uova e pancetta, croissant, yogurt, succo d’arancia, caffè (quello vero), un toast, qualche fetta biscottata con burro e marmellata, crostata, ciambella e biscotti.
Non necessariamente in quest’ordine.
E invece mi faccio mestamente la doccia, preparo il caffè (quello vero) per il marito e servo a Denver la colazione.
Che consiste in un pezzo di pane duro come il marmo grande come le mie mani che lui sgranocchia in pochi secondi.
Ecco, stamattina mi mangerei pure quello.
Invece, esco al freddo e al gelo.
Mi fermo al primo bar che incontro.
Scendo per prendere una brioches da mangiare appena terminati gli esami.
Ma le brioches sono finite e risalgo in macchina.
Traffico scorrevole.
Arrivo in clinica ma di parcheggi nemmeno l’ombra.
Macchine che sbucano da ogni angolo e fanno il cerchio del parcheggio manco fossero squali.
Almeno venti minuti dopo trovo un posto libero dove entro a tutta velocità sperando non me lo soffino.
Fila per pagare gli esami. 
Fila per fare gli esami.
Almeno le dottoresse erano carine, professionali e pure simpatiche.
Mi hanno messo il buonumore.
Esco nel freddo delirante di questo lunedì.
Mi dirigo alla macchina e accendo il riscaldamento al massimo.
Mi è venuta voglia di ciambelle.
Soffici come una nuvola e ricoperte con lo zucchero.
Guido sognante fino a casa.
Non vedo l’ora di chiudere il vento gelido fuori e dedicarmi alla preparazione, velocissima delle ciambelle.
Ah, non ci sono le uova. E nemmeno l’olio.
Mannaggia al blue monday…
Esco di nuovo, una corsa a comprare uova e olio e poi di nuovo a casa.
Malumore non mi avrai.
Nel tepore della cucina, intenta a prepararmi una meritata colazione canticchio leggera.
Non è forse vero che le cose più si desiderano tanto più si è contenti quando si ottengono?
E ora ciambelline, venite a me.
Sia messo agli atti che me ne sono spolverata ben 9 prima di sentirmi piuttosto sazia.

CIAMBELLINE INTEGRALI
Yields 21
Deliziose e morbide ciambelline perfette per la colazione o la merenda
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Cook Time
5 min
Total Time
10 min
Cook Time
5 min
Total Time
10 min
Ingredients
  1. 2 uova
  2. 100 g di zucchero
  3. 30 g di acqua
  4. 60 g di olio di vinacciolo
  5. 1 cucchiaio di miele
  6. 110 g di farina integrale
  7. 2,5 g di cremor tartaro
  8. 2,5 g di bicarbonato
  9. sale, un pizzico
  10. zucchero a velo per decorare
Instructions
  1. Con un robot da cucina montate le uova insieme allo zucchero e al miele.
  2. Unite anche il pizzico di sale.
  3. Quando avrete ottenuto un composto spumoso aggiungete l'acqua.
  4. Aggiungete anche l'olio e fate amalgamare bene.
  5. Unite la farina che avrete setacciato insieme alle polveri lievitanti.
  6. Miscelate bene e mettete a riposo coperto da un piatto per 10 minuti.
  7. Riscaldate la piastra per ciambelle e ungete con uno spruzzo di olio.
  8. Versate una cucchiaiata di composto in ogni scomparto.
  9. Richiudete la piastra e lasciate cuocere per 5 minuti.
  10. Una volta pronte le ciambelline estraetele con delicatezza dagli stampi della piastra.
  11. Ponete a freddare su una griglia, spolverizzando con zucchero a velo quando sono ancora tiepide.
Notes
  1. Potete utilizzare anche olio di oliva o di semi per la preparazione di queste ciambelline.
  2. Io ho utilizzato olio di vinacciolo a causa di allergie.
  3. Se non avete la piastra elettrica per ciambelle potete utilizzare stampi da donuts.
Adapted from La Cuoca Dentro
Adapted from La Cuoca Dentro
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/

PRIMI PIATTI

RICOMINCIAMO

22 Settembre 2016

Settembre, quasi un gennaio.
Tempo di nuovi progetti, di ripartenze e nuovi inizi anche per chi non si è mai fermato.
Comincia così questo mio autunno.
Tante cose bellissime e nuove sfide.
Soprattutto ritorna la voglia di mangiare bene, di preparare pietanze elaborate ed impastare con le mani.
E’ quasi una medicina per me.
Sentire la farina tra le dita, constatarne la ruvidezza e il profumo di buono.
Profumo di altri tempi, di cose preparate nel tepore di casa.
Impastate a mano perché solo così si può veramente sentire l’incordatura giusta.
L’elasticità della pasta e la ruvidezza perfetta.
Impastare e impastare ancora fino a quando si ottiene una pasta soda e liscia al tatto.
E’ una cosa di cui non posso fare a meno.
Ha un che di corroborante e allo stesso tempo rilassante.
Mi riporta alle domeniche dai nonni.
Cascasse il mondo, a pranzo c’erano sempre le tagliatelle.
Io e mio fratello facevamo la spola al tagliere per assaggiare un po’ di pasta cruda.
Tra sbuffi di farina la nonna ci rimproverava.
Benevolmente però, le piaceva averci intorno mentre stendeva la sfoglia.
Nel tepore della cucina, con il pentolone per l’acqua che sobbolliva sulla fiamma.
Il rivestimento di candide mattonelle umido per la condensa.
Il tagliere estratto dal vano della tavola e poggiato sopra.
Cosparso di farina e al centro, sotto ad un canovaccio umido, la pasta fresca.
Il riposo fa la magia, diceva la nonna.
Rende perfetta ed elastica la pasta.
Sembrava che non ascoltassi al tempo, ma le nozioni importanti ho cercato di impararle tutte.
Forse è per questo che ogni volta che preparo la sfoglia (pasta fresca detto alla riminese) ritorno un po’ bambina.
In quella cucina calda ed accogliente, con la nonna a farmi da mentore.
Mangio un pezzetto di pasta cruda di nascosto, riesco ancora a sentire la voce della nonna che mi sgrida.
Oggi le racconto che preparerò spaghetti verdi fatti in casa utilizzando una farina speciale, apposita per la pasta fresca e lei mi dice che sono diventata davvero brava.
Sono anni che ha appeso il matterello al chiodo, per cui adesso abbiamo fatto cambio.
Io preparo la pasta fatta in casa e la porto a lei, dopotutto qualcosa le devo.

spaghetti-verdi-al-tartufo-passo-passo

Spaghetti verdi al tartufo
Serves 2
Una versione tutta verde per gli spaghetti fatti in casa
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Prep Time
40 min
Cook Time
1 min
Prep Time
40 min
Cook Time
1 min
Ingredients
  1. 150 g farina Molino Quaglia, Gran Pasta
  2. 90 g semola di grano duro
  3. 120 g spinaci freschi tritati
  4. 2 uova
  5. olio evo
Per il condimento al tartufo
  1. 50 g burro
  2. 10 g tartufo scorzone
Instructions
  1. Preparate la pasta formando una fontana con la farina al centro del tagliere.
  2. Inserite le uova e gli spinaci al centro e iniziate ad impastare.
  3. Unite poco alla volta anche la semola e impastate a più riprese fino a formare un composto sodo ed elastico.
  4. Coprite con una ciotola e lasciate riposare almeno 30 minuti.
  5. Riprendete la pasta e impastate brevemente per ridarle vigore.
  6. Ora prelevatene una parte ed assottigliatela con le mani.
  7. Passate nella sfogliatrice, fino ad ottenere una sfoglia non troppo sottile. (Io utilizzo la misura 3)
  8. Stendete tutte le strisce di sfoglia e mettetele su una superficie infarinata a riposare ed asciugare per almeno 1 ora.
  9. Preparate l'accessorio per i tagliolini nella vostra sfogliatrice e passate la vostra sfoglia.
  10. Raccogliete gli spaghetti che si formeranno ed avvolgeteli in matassine.
  11. Buttate gli spaghetti in acqua bollente in cui avrete aggiunto un filo di olio per far si che non si attacchi la pasta.
  12. Appena verranno a galla, spegnate la fiamma e scolateli.
  13. Conditeli subito con burro fuso in cui avrete tritato 3/4 del tartufo.
  14. Guarnite con il tartufo rimasto tagliato a lamelle.
  15. Gustate caldi!
Notes
  1. A seconda dell'umidità può variare il tempo di attesa.
  2. Io consiglio di aspettare sempre qualche minuto in più, così gli spaghetti non si attaccheranno.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
spaghetti-verdi-al-tartufo-passo-passo-1

spaghetti-verdi-al-tartufo-3

spaghetti-verdi-al-tartufo-7

 

i Dolci, Senza categoria

ANCHE GLI ANGELI MANGIANO FAGIOLI

30 Giugno 2016

Carlo Pedersoli.
Giuro di essere rimasta di sasso quando da bambina scoprii il suo vero nome.
Quell’omone grande e grosso che a me ricordava tanto il mio nonno, non era un americano come avevo creduto.
Lui era il mio preferito.
Schivo e burbero quel tanto che bastava in quei mitici spaghetti western che io adoravo.
Indimenticabili i suoi ceffoni.
Anche sapere che le risse erano finte e non si picchiavano per davvero mi aveva provocato una certa delusione.
Mi aspettavo che al momento del ciak partissero e si gonfiassero per bene.
Nella mia testa di bambina è stato pari all’aver scoperto che Babbo Natale non esiste.
Per me Bud Spencer era invincibile, il mio preferito in assoluto.
Subito dopo il nonno.
Quando ho letto l’annuncio della scomparsa è stato come se una parte della mia infanzia volasse via.
I film guardati con il nonno sulla poltrona marrone, i commenti in sottofondo della nonna, che sembravano usciti da un fumetto.
Punch.
Sdeng.
Pow.
Dagli.
Quest’ultimo l’aggiungeva sempre la nonna, amante sfegatata della boxe.
E del calcio, che invece al nonno non piaceva per niente.
Diceva di non voler perdere tempo a vedere gente correre dietro ad un pallone.
Preferiva di gran lunga guardare un bel western.
E io con lui.
Sarà stato per la stazza, per il suo essere un gigante buono che in Carlo Pedersoli rivedevo il nonno.
Ancora oggi non posso fare a meno di ripensare con maliconia a lui quando guardo in tv uno dei suoi spaghetti western preferiti.
Mi sento a casa mentre scorrono le scene viste mille e mille volte.
Punch. Sdeng. Pow. Dagli.
Riposate in pace giganti buoni e vegliateci da lassù.

PANCAKE BANANA E UOVA 7-4604

PANCAKE BANANA E UOVA
Ideali per uno spuntino veloce e genuino
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Prep Time
5 min
Cook Time
10 min
Total Time
15 min
Prep Time
5 min
Cook Time
10 min
Total Time
15 min
Ingredients
  1. 2 banane
  2. 2 uova piccole
per guarnire
  1. yogurt greco
  2. mirtilli freschi
  3. sciroppo d'acero
Instructions
  1. Tagliate a fette le banane e schiacciatele con una forchetta.
  2. Mettete la polpa di banana in una ciotola e unite le uova.
  3. Sbattete bene con una frusta e amalgamate bene.
  4. Scaldate una piastra o una padella antiaderente e versate un cucchiaio di composto per formare ogni pancake.
  5. Lasciate cuocere per un paio di minuti, fino a quando si formeranno le bolle in superficie.
  6. Con una paletta girate con delicatezza i pancake e fate cuocere anche dall'altro lato.
  7. Guarnite i vostri pancake con una quenelle di yogurt bianco e dei mirtilli freschi.
  8. Inondate con lo sciroppo d'acero e gustate subito!
Notes
  1. Attenzione alle quantità, potrebbe servirvi qualche fetta di banana per addensare il composto in più se le uova sono troppo grandi.
La tagliatella ñuda https://latagliatellanuda.it/
PANCAKE BANANA E UOVA 1-4582 

PANCAKE BANANA E UOVA 10-4619

PANCAKE BANANA E UOVA 5-4597