Quando ero bambina il mio giorno preferito della settimana era la domenica.
Potevo dormire fino a tardi e poi sgattaiolare nel lettone dei nonni.
La nonna mi faceva spazio accanto a se e il nonno accendeva la televisione.
Guardavamo le televendite,al tempo andava alla grande Vanna Marchi.
La nonna la imitava benissimo e insieme ridevamo ad ogni suo “d’accordo”.
Nel frattempo il nonno si era alzato,si era pettinato i capelli davanti alla toeletta di noce scuro.
Aveva indossato il cappello blu e ed era uscito silenziosamente.
Andava a prendere il giornale,diceva.
Ma io sapevo bene che sarebbe tornato con bel altro.
Si recava all’edicola e insieme al quotidiano comperava sempre qualche bustina di figurine per me.
Ricordo che una volta me ne comperò talmente tante che per parecchi giorni ne continuai a trovare negli angoli più disparati.
Dopo il giornale passava sempre in pasticceria.
Non era domenica se lui non ritornava a casa con il pacchettino marrone legato con il nastro dorato.
Tornava in sella alla sua bicicletta grigia,una mano sul manubrio e l’altra sotto il vassoio.
Come un perfetto equilibrista,attento a non rovinare le preziose paste.
Io lo aspettavo sulla porta,con ancora il pigiama indosso.
I piedini freddi sul pavimento gelido.
Lui apriva il pesante portone di legno,si toglieva il cappello e mi sorrideva.
Sono sempre stata golosa e lui lo sapeva bene.
Sapeva che per me la domenica era il giorno più bello della settimana perché mi comperava i dolci.
Quel che non sapeva è che la domenica era,ed è ancora,il mio giorno preferito della settimana,perché lo passavo assieme a lui e alla nonna.
Mentre aspettavamo che la nonna preparasse le tagliatelle,lo aiutavo a fare le parole crociate o a disegnare qualche nuovo marchingegno che voleva costruire.
Poi aiutavo ad apparecchiare.
La tovaglia era sempre la stessa,ormai consunta dall’uso.
Ma con il fascino che solo le cose con una storia da raccontare possiedono.
Io passavo tutta la durata del pranzo ad aspettare i pasticcini.
Snobbavo le tagliatelle,cucinate senza sugo apposta per me.
Volevo concentrarmi meglio sul dolce.
Sia mai che poi non potevo litigarmi fino all’ultima briciola le pasticiotte con mio fratello.
Già il momento dell’apertura del pacchetto era sacro.
Si doveva togliere il nastro dorato con attenzione.
E poi aprire la spessa carta marrone.
All’interno,su un vassoio dorato,meravigliose paste ripiene di panna montata facevano capolino.
Sembravano sul punto di esplodere da quanta ce n’era!
Io poi andavo bene,la nonna preferiva il guscio e così lasciava a me anche la sua dose di panna.
Credo di essere finita in iperglicemia più di una volta.
Mi rivedo,seduta ancora a tavola con la pancia satolla.
Giochicchiavo con il nastro dorato e il nonno lo faceva arricciare con il dorso delle forbici.
A me sembrava una magia.
Mi impuntavo sempre per tenerli,ogni domenica.
Quei nastri dorati,arricciati come dei boccoli per me erano importanti.
Al di là del gioco,erano come fotografie.
Ogni nastro mi ricordava una domenica diversa.
Come se non fossero tutti uguali.
Eppure per me avevano un senso.
Quei nastri simboleggiavano la domenica,il mio giorno preferito.
Il giorno in cui mi sentivo amata.
In cui mi sentivo parte di una famiglia.
Lo so,oggi non è domenica.
E’ martedì.
Sapete che in Svezia è tradizione cucinare i Semlar,il martedì?
Io quando li ho visti non ci potevo credere.
Tali e quali alle pasticiotte che mi portava il nonno.
Vedi mai che mi tocca spostare la domenica al martedì?
SEMLOR
ingredienti : per 8/10 dolcetti
per le paste :
per il ripieno :
12 Comments
Cara Eli che post e foto bellissime…mi hai emozionato! Complimenti mia cara, davvero di cuore
Grazie Ale!
Ti abbraccio forte <3
Un post davvero molto bello con fotografie splendide…il tuo stile è bellissimo!! 🙂
Un bacio
Ila
Ilaria grazie!
Non sai che piacere ricevere i complimenti da te che sei così brava!!
Adoro le tue foto <3
Mi sono ritrovata nelle tue parole sai? Io avevo la fortuna di andarci tutti i giorni a pranzo dai nonni ma la domenica…era un giorno davvero speciale! Questi pasticcini non li ho mai visti ma solo perché contengono panna montata…sono sicura che mi piacerebbero!!! :**
Che fortunata Chiara a pranzare sempre dai nonni…chissà i vizi!!
Si sa,loro sanno proprio essere speciali!!
Io adoro i nonni in genere!!
E ho anche una fissa con la panna montata sai??!!
Un bacio grande
Sono incantata Elisa…il tuo post mi ha fatto tornare indietro nel tempo…'qualche annetto'…che bei ricordi 😉
Foto stupende..ora mi tocca provarli questi simil pasticciotti , un abbraccio
Roby grazie…i dolcetti sono tremendamente buoni!!
Come i ricordi dei nostri nonni,hanno la stessa dolcezza!
Un bacino
Foto parole emozioni.. che incanto Elisa <3
Ileana grazie <3
Un bacio grande
Io ti leggo, mi incanto… sto imparando a conoscere i tuoi nonni… che meraviglia! Io la nonna (quella romagnola) nei mesi freddi l'avevo giù a casa con me, e in quei mesi me la godevo proprio tanto!! Complimenti anche per i semlor che non conoscevo! Un bascione bionda!
Dobbiamo proprio chiacchierare un po' cara Patty!
Avremmo un sacco di cose da raccontarci ne sono sicura!
Ora sono curiosa di sapere di più sulla tua nonna!!
Un abbraccio tesoro