Avete presente quando vi mettete in testa qualcosa?
E questo qualcosa si rivela più difficile del previsto?
Non so voi, ma io è proprio a questo punto che inizio a divertirmi.
Quando il gioco si fa duro…
Sempre stata così, fin da piccolina.
Quella volta mi intestardivo per il vestito della Barbie.
Ricordo una volta che per la promozione mia madre mi promise l’abito da sposa più sfarzoso che la bamboletta avesse mai visto.
Il giorno della promozione, nemmeno misi piede in casa che obbligai mia madre a mantenere la promessa.
Mia madre, santa donna mi caricò in macchina e mi portò al super dove vendevano scansie di giocattoli da sogno.
Ma del vestito da sposa di Barbie nemmeno l’ombra.
L’unico cosa che poteva dare l’idea di un matrimonio era l’abito tipico olandese.
Mi correggo, la camiciola bianca con ruches era l’unica cosa che sembrava vagamente e guardando con un occhio chiuso e uno aperto, qualcosa da sposa.
La camicia da notte forse.
Comunque, l’abito da Frau Blucher proprio no.
E quindi costrinsi mia madre a girare per tutti i negozi in cui potevano avere l’agognato abito.
Fortunatamente abitavamo in una piccola città, al massimo avremo girato 5/6 negozi ma se ci penso adesso non riesco a credere che mia madre non mi abbia strangolato.
Anche perché non immaginate nemmeno che alla fine dell’infruttuosa ricerca l’abbia costretta a riportarmi al super ed acquistarmi il vestito di Frau Blucher, vero?
E invece fu proprio così, quel giorno in preda al motto “Devo assolutamente comprare qualcosa” scusa la promozione agguantai anche un set da dottoressa oltre che al vestito.
Crediate sia finita qui?
La prima volta in cui mi portò a Rimini dai nonni non smisi di rompere la bolas finché non trovò il benedetto, o maledetto direi, vestito.
Sempre stata una bambina facile e carina io.
Manco per idea.
Il volto da angioletto inganna un po’ ma chi mi conosce veramente sa che se mi metto in testa una cosa deve essere quella.
Sono come un treno.
A volte mi rendo conto di farlo anche per delle cose futili e sciocche ma purtroppo in me parte una sorta di sfida e non sono certo una che si tira indietro.
Non sono poi molto cambiata da quella bambina capricciosa a parte il fatto che ora rompo le bolas a mio marito invece che a mia madre.
E’ stato lui a sorbirsi settimane di improperi e smadonnamenti vari perché non trovavo il rabarbaro.
Questo il mio ultimo capriccio.
Gambi color rosso amaranto dal sapore agrumato.
Introvabili chiaramente.
E assolutamente indispensabili per una foodblogger.
C’è da dire che anche il signor rabarbaro ci ha messo del suo.
Oramai me lo sognavo anche la notte, per trovarlo ho fatto cose che voi umani…
Mi sono pure sentita dire “Mi spiace signora, ma non vendiamo alcolici”.
E passi che pensino che il rabarbaro sia solo un liquore, ma darmi della signora proprio non lo accetto.
Qualunque tipo di dolce si cui si posavano i miei occhi era composto, ca va sans dire, dal rosso ortaggio.
Avevo quasi perso le speranze.
Quasi, significa che avevo telefonato persino alla lontana parente inglese per sapere se passava da queste parti e me ne allungava un paio di mazzi.
E poi…
La luce.
L’ho trovato!
O meglio lui ha trovato me.
Mi stavo proprio lamentando del fatto che non lo trovavo manco a morire con la negoziante.
Mi ha detto di girarmi sulla destra e…eccolo lì, in tutto il suo splendore.
Si è meritata un abbraccio sapete?
Anche mio marito la ringrazia, almeno per un paio di settimane avrà un po’ di tregua.
Diciamo…giorni, anzi ho già in mente una cosa ma non ditegli niente.
Nel frattempo preparo una galette che devo smaltire tutto il rabarbaro che ho comprato, la ricetta della mia amica Monica è perfetta.
- 400 gr rabarbaro
- 150 gr di fragole
- 250 gr di farina 1
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
- 100 gr di zucchero mascobado
- 160 gr di burro
- 100 ml di acqua
- 1 pizzico di sale
- 1 pompelmo
- 1 uovo
- Lavate il rabarbaro e affettatelo non troppo sottilmente.
- Lavate e mondate anche le fragole, tagliandole a metà.
- Ora coprite con 30 gr di zucchero e spruzzate con il succo di mezzo pompelmo.
- Mescolate e lasciate macerare.
- Preparate la frolla unendo la farina con il lievito e il burro tagliato a dadini.
- Aggiungete lo zucchero rimasto e il sale e mescolate grossolanamente fino a formare grosse briciole, unendo l'acqua un po' alla volta.
- Formate un impasto sodo e dategli la forma di una sfera.
- Coprite con pellicola trasparente e fate riposare in frigorifero per 30 minuti.
- Infarinate una spianatoia e stendete l'impasto in maniera omogenea e lasciandolo un poco spesso.
- Foderate una teglia con carta forno e adagiate la frolla.
- Inserite al centro il composto di fragole e rabarbaro.
- Richiudete i lati della sfoglia e spennellate con l'uovo sbattuto.
- Spolverate con poco zucchero mascobado e infornate.
- Cuocete in forno caldo per 30 minuti a 175 gradi.
- Sfornate e lasciate raffreddare prima di servire.
- Potete sostituire l'uovo per spennellare la frolla con del latte o del miele.
4 Comments
Beh sei ‘na bella capocciona, eh? Meno male che a me il rabarbaro non piace… però scasso per un sacco di altre cose!! 😀 Se la faccio a mio marito poi gli dico se glil è piaciuta, perchè a lui il rabarbaro piace proprio assai! un bascione biondona!!
Tesoro capocciona si eh?!? Dimmi se il principe ha gradito eh?
Un abbraccio <3
Ho presente, ho presente eccome, conosco qualcun’altro che quando si fissa con una cosa… non da darsi pace finchè non l’ha ottenuta 😀 Il rabarbaro è qualcosa di delizioso, l’ho assaggiato per la prima volta lo scorso Dicembre a Copenhagen in una crostata, ancora me la sogno! Se tu l’hai trovato, significa che tormentando qualche fruttivendolo dovrei riuscirci anche io 🙂 Proverò! Un abbraccio bella <3
Allora hai poi trovato il rabarbaro cara?
Oramai è solo un ricordo. Io sto conservando come una reliquia un bel vasettone di marmellata che avevo preparato per i tempi bui!
Prossimo anno ne preparò almeno 5 vasetti. Sono una dipendente dal rabarbaro!
Un bacio grande <3